Lo sguardo di Taylor passa dai miei occhi, alle mie labbra, al mio reggiseno.
Si lecca il labbro inferiore e poi se lo morde con forza ed io mi ritrovo a fare lo stesso.
Poi sentiamo dei passi che salgono le scale e siamo costretti ad interrompere quel momento che sembrava fosse interminabile.
Lui va a chiudere la porta a chiave ed io intanto mi abbasso per raccogliere, ancora una volta, la felpa.
Me la rimetto e in due secondi Taylor è davanti a me e mi prende per i fianchi, spingendomi contro la parete opposta alla porta, di fianco alla finestra.
Mi guarda ancora una volta negli occhi, come fa molto spesso ed io, ancora una volta, non riesco a resistere al suo sguardo e mi sciolgo, il mio cuore si scioglie.
È così con lui: tutto è meravigliosamente perfetto, le gambe molli, le farfalle nello stomaco, il cuore che mi balza in petto rischiando di uscirne e lui. Lui è la cosa migliore di tutto questo e ormai ne sento completamente il bisogno, come l'aria serve ai polmoni per respirare o come il battere del cuore serve al nostro corpo per vivere. È un bisogno talmente forte che non saprei nemmeno io come spiegarlo a parole. Ma posso solo dire che è una sensazione tanto meravigliosa, quanto terrorizzante.
È pauroso quanto il bisogno che hai di una persona, metta la sorte della tua vita nelle mani di quella persona. Ed è così con me, perché sento che lui potrebbe farmi vivere come non ho mai fatto in vita mia se volesse, ma se volesse, potrebbe anche distruggere quella stessa vita, con una frase.
Mi accarezza la guancia con una mano, mi solleva da terra ed io allaccio le gambe intorno alla sua vita, e poi posa le labbra sulle mie. Sento il metallo freddo del piercing sulla lingua ma non mi interessa più di tanto.
Le nostre labbra si cercano, si trovano, le lingue si intrecciano, giocano tra di loro.
Lui mi sfiora il labbro inferiore con i denti e io gemo, così me lo morde e lo succhia.
Poi le sue labbra si posano esattamente sotto l'orecchio, scendono giù per la mascella e poi di nuovo sul collo, fino alla clavicola, continuando quella tortura lenta. Applica un po' di pressione alla base del collo e da come succhia e ci passa sopra la lingua, per poi soffiare, capisco che mi ha fatto un succhiotto, ma non sono proprio della giusta lucidità mentale per lamentarmi.
Le sue mani mi accarezzano la pelle appena sotto la maglietta.
Lui guarda il suo lavoro soddisfatto, con una scintilla maliziosa negli occhi.
<<Questo è per ricordarti che da oggi in poi sei solo mia>> dice con la voce roca e sicura, che mi fa sciogliere ancora di più.
Lui mi stringe fortissimo e mi guarda ancora più intensamente.
<<Mia. Capito?!>>
Non sapendo e non avendo la capacità di dire qualcosa di sensato, annuisco con forza.
<<Bene.>>
E ricomincia a baciarmi, stavolta con più dolcezza che man mano si trasforma ancora in passione.
Ci spostiamo sul letto e ci stendiamo l'uno accanto all'altra, smettendo di baciarci.
Gli avvolgo una gamba intorno alla vita e poso la testa sul suo petto, circondandolo con un braccio e lui fa lo stesso con il suo, posandolo dietro la mia schiena.
<<La mia ragazza>> sussurra.
<<La tua ragazza>> sussurro di rimando e lo sento sorridere di più.
<<Non hai idea di quante volte sarei voluto venire da te, prenderti, baciarti e nasconderti dal resto del mondo per farti essere solo mia. Ma avevo paura che ti avrei fatto soffrire perché non sarei riuscito a stare con te nel modo che avresti voluto tu. Poi ho capito che ti facevo ancora più del male e ne facevo a me, non stando insieme a te.>>
Sorrido come un'ebete dopo quella confessione e mi allungo per baciarlo con più dolcezza.
Non riesco a non contraddirlo, ma dopo averlo fatto peró mi pento subito e mi sento in colpa.
<<Si, mi hai fatta soffrire davvero tanto>> sussurro, cercando di tenere a freno le lacrime.
<<Non voglio più che tu soffra a causa mia, sarebbe straziante. Mi dispiace tanto, ma posso assicurarti che quel momento è passato e non succederà più. Piuttosto mi ammazzo.>>
Io annuisco e passiamo tanto di quel tempo in silenzio e abbracciati in quella posizione che non mi rendo conto dell'ora quando diventano le otto e mezza.
<<Devo proprio andare Tay.>>
<<Cosa? No.>>
Rido.
<<Tay devo andare a casa.>>
<<Ti prego resta qui, resta a dormire da me.>>
Rido ancora più forte, ma quando noto che è serio smetto immediatamente.
<<No Tay, sul serio, mia madre si arrabbierà.>>
<<Dai tanto comunque ti accompagneró io domani a scuola, che ti costa chiederglielo e dirgli che rimani qui da Tiffany.>>
Penso che in fondo i miei genitori provano una certa ammirazione per la loro famiglia, quindi mi convinco.
<<D'accordo, ma non dormiró con te, dormiró davvero con Tiffany.>>
<<Ok. Mi basta sapere che non ti allontanerai da me>> sospira e sorride.
Chiamo mia madre per sapere se per lei va bene che io rimanga a dormire da lei e quando, ovviamente, accetta, Taylor corre a dirlo alla sorella ed io ridacchio.
<<Davvero resti a dormire con me?>> Chiede Tiffany irrompendo in camera.
<<Si>> sorrido.
<<Che bello!>>
Mi salta addosso e entrambe cadiamo a terra, mentre lei continua a stringermi.
Taylor compare sulla soglia e quando ci vede comincia a ridere e a scuotere la testa.
<<Sembrate due bambine.>>
<<Non siamo due bambine!>> Urliamo insieme.
<<Ah, le ragazze!>> Esclama lui, alzando gli occhi al cielo.
<<Ok Tiff, adesso rivorrei indietro la mia ragazza.>>
<<No. Voglio farle vedere la mia camera, non se ne parla proprio>> detto questo mi tira per un polso e mi porta in camera sua, via da lui.
<<Sai cosa stavo pensando?!>> Gli dico.
<<No. Cosa?>> Ride.
<<Come mai non sei al college tu?>> Chiedo sospettosa. È da quando Taylor mi ha detto che era qui che avevo in mente di chiederlo, ma non potevo chiederlo a lui perché mi avrebbe risposta che non sono affari miei.
La vedo trasalire e poi mi risponde facendo un gesto con la mano.
<<Niente, ci hanno dato una settimana di pausa.>>
Sta mentendo sicuramente.
Ma perchè nessuno vuole dirmi la verità in questa famiglia?!
<<Ok>> rispondo comunque.
<<Allora... i nostri genitori non ci sono per cui. Fiiiiiilm>> esulta.
<<Siiii.>>
Ci mettiamo ad urlare e Taylor corre da noi, da me e mi abbraccia.
<<Tiffany che gli stai facendo?>> Chiede sarcastico.
<<Ci guardiamo un film.>>
Rido e gli do una pacca scherzosa sul petto, mentre lui, mi stringe più forte abbracciandomi da dietro.
<<Ora vai via. Su su>> lo intima Tiffany.
Io rido e lo caccio insieme a lei.
<<Perchè non posso vedere anche io il film>> fa una faccia da cucciolo.
<<No, tesoro. Magari attacca con lei, ma con me no.>>
Tiffany si mette una mano sul fianco e lo guarda, indicando la porta e io arrossisco.
Lui sbuffa e va via.
<<Bene. Ora che le scocciature sono finite... Sex and the city!>> Urla felice.
<<Oh mio Dio, siiii. Adoro quel film.>>A metà film, suona il campanello e Taylor ci urla che va ad aprire lui.
Dopo un po' compare con le pizze.
<<Posso almeno mangiare con voi?>>
<<Ok>> concede Tiffany.
<<Ma stai zitto e buono e facci vedere il film.>>
Lui fa il segno di chiudersi la bocca con la cerniera e si mette comodo sul letto, accanto a me.
Taylor guarda più me che il film.
Quando sono triste per una scena mi prende la mano e me la stringe, quando sono felice se ne accorge e mi abbraccia, e quando Carrie e Big, i due protagonisti, tornano insieme, mi bacia.
Quando stanno scorrendo i titoli di coda, Tiffany si gira verso di noi e si accorge che ci stiamo baciando.
<<Bleah, smettetela voi due. E TU, esci immediatamente di qui, vorremmo dormire.>>
Lo trascina letteralmente fuori dalla stanza e lui ha giusto il tempo per darmi un bacio a stampo. Dopodichè io e Tiffany ci sistemiamo per la notte.
Con molti pensieri per la testa, mi rigiro nel letto.
Il principale come al solito è Taylor.
Lui e il suo modo di fare mi sorprendono sempre di più, sia in senso positivo che negativo.
Insomma, è molto gentile e dolce con me, ma quando gli chiedo qualcosa di più personale o sulla sua vita, per conoscerlo meglio si rabbuia, per poi tornare di nuovo quello felice e sorridente. Questa cosa mi fa mettere in dubbio la sua sanità mentale.
Se lui volesse sapere qualsiasi cosa della mia vita non esiterei a raccontargliela, anche perché la mia vita non è poi così tanto entusiasmante: non c'è molto da sapere.
D'altro canto peró mi rende molto felice, come non lo sono mai stata. E lui ha scelto me.
Insomma, lui è molto bello e potrebbe avere qualunque ragazza, ma ha scelto me e ne sono felicissima.
Ma perchè? Perché proprio me?
Poi c'è Hayes. Come farò a dirglielo? E sopratutto... cosa gli dico?!
Che casino.
Mi sveglio con la gola secca. Non mi ero accorta nemmeno di essermi addormentata.
Guardo fuori dalla finestra ma è ancora buio, infatti lanciando un'occhiata all'orologio sul comodino, mi rendo conto che sono le tre di notte.
Decido di alzarmi per andare in cucina a riempirmi un bicchiere d'acqua, non avendola portata qui in camera.
Mi alzo e in punta di piedi arrivo alla porta e me la richiudo alle spalle. Sempre facendo attenzione a non svegliare nessuno, in punta di piedi, scendo al piano di sotto e poi arrivo in cucina.
Mi sto versando il bicchiere d'acqua, quando due braccia mi avvolgono da dietro in un abbraccio e l'acqua mi cade per terra.
<<Ciao, piccola.>>
Taylor.
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PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017
Fiksi Remaja"Perché questo dovrebbe essere l'amore: un mare di emozioni che non ha freni, e tocca a te decidere se domare le sue onde o lasciarti trasportare." Amber, una ragazza estroversa e solare, all'ultimo anno del liceo, diciassette anni, ma ne sta per co...