CAPITOLO 26

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<<Finalmente!>> Esordisce Alexa appena l'assemblea giunge alla fine.
<<Wow odi proprio tanto l'assemblea eh?!>>
<<Non la odio, ma siete voi che me la fate odiare! Avevo da un lato, te e Taylor, e dall'altro, Ally e Adam>> sbuffa. <<Mi sentivo decisamente la quinta in comodo. E poi mi avete fatto sentire ancora di più la mancanza di Cam>> piagnucola.
Cam ha l'influenza ed è da un paio di giorni che non viene a scuola, quindi Alexa sente la sua mancanza. Quei due non possono vivere l'uno senza l'altro!
<<Ma io e Taylor non stiamo insieme: non è la stessa cosa di Ally e Adam.>>
Lei mi guarda in modo sarcastico come a dire che non mi crede per niente.
E Taylor le dà corda ridendo e circondandomi le spalle con un braccio, facendola convincere ancora di più.
<<Vuoi un passaggio a casa?>> Mi chiede avvicinandosi al mio orecchio.
<<Io in veritá dovrei andare con Adam.>>
<<Non preoccuparti, ci penso io.>>
Confusa, lo seguo verso Adam, che sta baciando Ally.
<<Amico, penso io ad accompagnare Amber, ok?>>
Lui annuisce semplicemente e gli fa il pollice in su, senza mai staccare le labbra da quelle di mia cugina.
Sto iniziando a preoccuparmi seriamente che rimarranno senza ossigeno e dovremmo portarli all'ospedale o, cosa più probabile, che consumi le labbra di Ally. Anche se lei non scherza eh.
Taylor si gira sorridente verso di me e mi porge la mano.
<<È stato facile, no? Andiamo.>>
Afferro la sua mano e ci dirigiamo verso l'uscita.
Mi guardo intorno, sperando che Hayes non sia nei dintorni e che quindi non mi veda andare via con lui.
<<Cosa cerchi?>>
<<Niente>> mento.
<<Avanti dimmelo. Non sai mentire>> fa una smorfia divertita, mentre io cerco una scusa da rifilargli.
Lui mi guarda in attesa di una risposta.
<<Cercavo Hayes>> rispondo, non trovando una scusa credibile, a voce talmente bassa che lui si sporge verso di me per sentire meglio.
Mi mordo il labbro aspettando una sua reazione.
Fa dei lunghi respiri e mi lascia la mano. Io mi maledico mentalmente per avergli detto la verità e rovinato il suo buon umore.
<<Perché lo stavi cercando?>> Dice a denti stretti.
So che si sta trattenendo dallo scoppiare, ma quello che non so è se lo faccia perché siamo in un parcheggio affollato o perché non vuole ferirmi.
Spero sia la seconda, perché di certo non mi merito la sua cattiveria dopo tutta quella che già mi ha riversato contro.
Non gli rispondo e faccio il giro dell'auto per entrare. Sento i suoi passi dietro di me e mi raggiunge prima che possa aprire la portiera della sua Audi.
<<Dimmelo>> ordina con una voce bassa e roca che mi fa rabbrividire, e intanto si avvicina sempre di più, fino a che non si ritrova a pochi centimetri dal mio viso, intrappolato tra le sue braccia, che sono ai lati della mia testa.
<<Taylor, lui non sa che noi due... ehm... stiamo... uscendo insieme>> suona più come una domanda che come una risposta.
Lui sospira rumorosamente, tanto che sento il suo fiato sulla pelle.
Rabbrividisco ancora, per paura della sua reazione.
Con mia grande sorpresa fa un sorrisetto.
<<Uscendo insieme?>>
<<Si. Credo.>>
In effetti ancora dobbiamo nemmeno uscire una volta insieme e non so come definire quello che c'è tra noi due.
Ma qualunque cosa sia, mi fa sentire molto bene e speciale per lui.
Si sporge verso di me e mi dà un leggero bacio a stampo, per poi fare il giro dell'auto e salire al posto del guidatore.
Faccio lo stesso anch'io, ma non prima di aver dato un'occhiata intorno.
<<Come mai non gliel'hai ancora detto?>> Mi chiede mentre si immette in strada.
<<Non ne ho avuto il tempo>> faccio spallucce. In effetti non lo so nemmeno io perché non l'abbia fatto.
<<Okay>> risponde semplicemente.
<<Okay?>> Chiedo confusa: non mi aspettavo che mi credesse così facilmente, o almeno che cedesse così presto.
<<Okay>> annuisce.
Ok...
Continua a camminare per la strada giusta per casa mia, fino a quando arriviamo ad un bivio dove avrebbe dovuto girare a destra. Lui invece gira a sinistra.
<<Dove stiamo andando?>>
<<Sorpresa.>>
<<Non mi porti a casa?>>
Lui scuote la testa.
Dove mi sta portando?
<<Non mi stai portando in una casa abbandonata, dove nascondere il mio cadavere, dopo avermi uccisa, vero?>>
Lui ride per quello che ho detto.
<<No. Anche se la cosa è allettante.>>
Faccio finta di rabbrividire e lui ride ancora di più, fino a che la sua risata contagia la mia e le nostre due insieme riempiono l'aria della macchina.
Arriviamo al parco dove giocavo sempre da bambina, quello che dà sugli scogli che costeggiano il mare.
Lo guardo con un sorriso stupido in faccia e tiro un gridolino di gioia: era una vita che non venivo qui.
Corro verso la ringhiera che dà sul mare e mi appoggio con i piedi sulla base di essa, in modo da risultare più alta e vedere più a fondo il mare.
Taylor viene dietro di me e mi mette entrambe le braccia intorno alla vita, per sorreggermi. Poi, con una mano mi scosta i capelli da un lato, la rimette dov'era precedentemente, e lentamente posa dei baci sulla base del mio collo.
E sono contenta che in questo momento mi stia sorreggendo, perché se non lo stesse facendo sarei già caduta in mare per colpa delle gambe molli.
È così rilassante...
<<Ti piace questo posto?>> Sussurra, ancora sul mio collo, tanto che sento il suo fiato caldo su di esso, che mi fa rabbrividire.
<<Tantissimo>> sussurro di rimando.
Sento il suo sorriso sulla pelle e so che ormai sarà indelebile.
Mi mordo il labbro per questo meraviglioso momento, fino a farlo sanguinare.
Se solo il mese scorso mi aveste detto che sarei finita di nuovo in questo posto, con Taylor per giunta, vi avrei riso in faccia o tirato uno schiaffo. O magari entrambi, chissà.
<<Gelato?>>
<<Non me lo faccio ripetere due volte!>>
Ci avviciniamo ad un chiosco di gelati lì vicino, e ne ordiniamo due.
Il mio a cioccolato, il suo pistacchio.
<<Non dirmi che lo mangi sul serio, ti prego>> faccio una smorfia schifata.
<<Ma che dici è buonissimo! Non sai cosa ti perdi.>>
Mi dà una leggera spinta con la spalla.
<<Grazie, ma preferisco centomila volte il mio.>>
Ricambio la spinta e lui mi prende per mano, conducendomi sotto un enorme albero, all'ombra. Nonostante siamo quasi alla fine di ottobre, oggi si muore di caldo.
Lui si siede a terra, con la schiena appoggiata al tronco e le gambe distese davanti a lui.
Mi tira giù in modo da farmi trovare tra le sue gambe e con la mia schiena, schiacciata contro il suo addome.
<<Non farmi cadere nemmeno una goccia di gelato in testa!>>
Lui ridacchia e continua a mangiare.
<<Tay?>> Decido di rompere il silenzio per fargli una domanda che avevo da un po'.
<<Si?>>
<<Cos'è successo quando siamo tornati dalla festa... in cui... si, insomma...>>
<<Ci siamo baciati?>> Finisce per me.
<<Mh mh>> annuisco.
<<Non ricordo niente: ero davvero ubriaca quella sera, ricordo fino a quando mi sono addormentata in macchina di Adam.>>
Lui fa spallucce.
<<In effetti non è successo niente di che. Ti ho portata in camera tua ed ho aspettato che ti addormentassi.>>
<<Ti sei messo a letto con me?>>
Lo guardo con gli occhi sbarrati.
Lui annuisce senza dire niente, come se fosse una cosa che succede tutti i giorni.
<<E, ehm... non è successo nient'altro, vero?>>
<<Mi stai chiedendo se ho preso la tua verginità?>> Ridacchia.
Gli tiro una gomitata nello stomaco e mi siedo accanto a lui, alzandomi dalle sue gambe.
<<Si>> sospiro e mi nascondo il viso tra le mani.
Lui me le sposta e mi alza il mento per farmi incontrare i suoi occhi.
<<Non mi sarei mai approfittato di te, soprattutto quando eri in quello stato>> sussurra e riesco a vedere la sincerità nei suoi occhi.
<<Ok.>>
Il suo viso è ad un centimetro dal mio e decido di cancellare quella distanza, posando le mie labbra sulle sue.
Lui rimane sorpreso all'inizio e inspira di scatto, ma poi, la sua lingua chiede accesso alla mia bocca e inizia a baciarmi con intensità.
Lascia cadere il cono del gelato che ha finito in un attimo. Io faccio lo stesso, avendolo terminato a mia volta.
Mi mette le mani sui fianchi e mi fa posizionare a cavalcioni su di lui, mentre il bacio diventa meno dolce e più passionale.
<<Non voglio che tu scelga lui. Ho bisogno di te, non so come farei senza di te>> mi sussurra, interrompendo il bacio.
Io rimango senza parole, mentre il mio cuore fa le capriole nel mio petto e cominciano le farfalle nello stomaco.
Ed è in questo momento che capisco che tra me ed Hayes, non ci sarà mai quello che c'è con Taylor. Certo, Hayes è un bravissimo ragazzo e se dovessi fare una scelta razionale, sceglierei lui. Ma purtroppo io non sono mai stata una che ascolta quello che le dice la ragione, ma ho sempre ascoltato il cuore. E in questo momento lui sta gridando il nome di Taylor.
Non è mai stato più chiaro di così, cristallino: ho scelto lui, ho sempre scelto lui e l'avrei sempre scelto, perché preferisco molto di più urlare con lui, che stare tranquilla con un altro, che sia Hayes o chiunque altro.
Non dico niente e lascio che le nostre labbra si uniscano in un altro, lungo, bacio, pieno di disperazione e bisogno. Che lascia passare molto più significato, di quanto non facciano mille parole.

PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora