CAPITOLO 5

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Eccomi, a due giorni da quando sono andata a casa di Adam. Da quando Taylor mi ha quasi baciata. Dopo due giorni, sono ancora qui a cercare di comprendere a fondo quello che è successo.
Lui ha cercato di suscitare in me qualche emozione, perché ha visto che lo trattavo con noncuranza e lui di certo non è un tipo che suscita indifferenza alle ragazze. Ma perché l'ha fatto? Se non gli interesso non aveva motivo di cercare di provocare qualcosa in me. È stato anche crudele perché mi è sembrato che lui abbia voluto semplicemente vedere che poteva far cadere in trappola anche le ragazze che a lui non sono interessate, visto che dopo la mia reazione, è andato via. Quello che però non sa, e che ho capito solo dopo lunghe ore di riflessione e ho faticato ad accettare, è che a me lui interessa. Ma dopo quello che è successo forse ha capito anche questo. Dal modo in cui mi sono comportata, da com'è accellerato il battito del mio cuore, da come l'ho guardato.
Dopo queste constatazioni, penso che  quello che devo fare è cercare di smentire quello che lui pensa. In pratica dovrò celare la realtà.
Come se fosse facile.
Bussano alla porta ed entra Adam, seguito da Taylor. Ovvio! Ma cos'è uno scherzo? Ora uscirà qualcuno dalla porta con una telecamera. Non può che essere uno scherzo.
<<Prof, buongiorno. Ci hanno detto di rimanere in questa classe finché non finisce l'ora. Mancano dei professori e non sono riusciti a farci uscire prima>> afferma Adam con un vago sorriso sulle labbra. Ma cos'ha da ridere? Devo ammazzare anche lui?
No, ma cosa vado a pensare? Povero Adam.
Qualcosa mi fa pensare che tutto questo non è affatto vero e lo pensa anche il professore.
<<Chi ve l'ha detto ragazzi?>> Chiede il prof di biologia. Menomale che l'ora seguente è l'ora di pranzo, così avrò il tempo per riprendermi da questa situazione imbarazzante che sicuramente si creerà, e di mettermi in forze per l'ora di matematica. Dovrò salire fino al quarto piano, visto che per mia grande "fortuna", la classe della mia prof di matematica è proprio lì e sinceramente, non essendo un genio in materia, devo applicarmi molto.
<<Mio padre>> risponde Adam con un ghigno stampato sulle labbra.
<<Sedetevi e non disturbate>> ordina il prof e loro annuiscono.
Si guardano solo una volta e con un solo sguardo, come fosse programmato, Taylor viene a sedersi accanto a me, siccome Ally oggi non è venuta a scuola, e Adam in fondo alla classe in un banco singolo. Ma prima di superarmi, essendo seduta al terzultimo banco, mi saluta con la mano.
<<Ciao>> sussurra sorridente Tay.
<<Ciao>> rispondo senza neanche guardarlo, a voce altrettanto bassa.
<<Ti ho per caso fatto qualcosa?>> Mi chiede, con un viso da angelo. Alzo gli occhi su di lui e li fisso nei suoi.
<<No, ma devo concentrarmi sulla lezione. Quindi sta' zitto>> affermo a denti stretti e torno a guardare il prof davanti a me.
<<Anche gli altri giorni? No perché mi è sembrato che tu mi volessi evitare, forse mi sono sbagliato...>>
<<Si. Si, ti sei sbagliato>> rispondo innervosita, troncando la conversazione. Così lui sta zitto senza darmi più fastidio per tutta la lezione. Ma so che non ha finito qua, so che ha altro da dirmi.
Suona la campanella e mi precipito fuori dall'aula. Ma qualcuno mi prende per il polso. Mi giro per capire chi è, e come previsto è proprio Taylor.
<<Lasciami>> dico con irritazione, guardandomi attorno.
<<Ora noi non ce ne andremo finché tu non mi spiegherai per quale motivo ce l'hai con me>> dice, non considerando per niente quello che ho detto e continuandomi a tenere per il polso.
Io mi divincolo, liberandomi dalla stretta, ma rimango comunque lì. Basta. Voglio capirci di più. Questo ragazzo mi manda in confusione. Prima cerca di baciarmi e poi se ne va. Prima mi evita e poi si innervosisce se lo faccio io. Non so proprio cosa devo fare con lui. Sono esasperata, quindi...
<<D'accordo, vuoi parlare? Parliamo. Dimmi cos'è successo a casa di Adam, perché non ci capisco proprio niente>> chiedo e subito dopo me ne pento.
<<Non è successo niente con Molly, te l'ho già detto mi sembra...>> comincia.
<<Non intendevo con Molly>>
Gli lancio uno sguardo eloquente e lui capisce subito. Si irrigidisce.
<<Non è successo un bel niente. Non ti starai preoccupando per niente vero?>> Fa una risata amara. Ma per me è come un pugno nello stomaco. Perché per me è significato eccome. Ma per lui a quanto pare non è così.
Mi sta succedendo la stessa cosa che alle altre. Sto per rimanerne bruciata del tutto. Questa però è solo una piccola scottatura. Per evitare di finire come tutte, devo cercare di togliermelo subito dalla testa e devo cominciare al più presto.
<<No per niente. In fondo non è successo niente>> dico. E quelle parole mi lasciano dell'amaro in bocca.
<<Bene. Perché non vieni a mangiare con noi?>> Mi chiede. Quanto vorrei dirgli di si e allo stesso tempo tirargli uno schiaffo.!Ma così facendo verrei meno a quello che mi sono imposta.
<<No, mi dispiace devo mangiare con Alexa, ci facciamo compagnia siccome oggi, né Ally né Cameron, ci sono>> rifiuto seccamente. Una scia di delusione gli passa negli occhi, ma svanisce così in fretta che non so dire neanche di aver visto bene.
<<Ok allora.>>
Si porta due dita alla fronte e simula il saluto militare, gira sui tacchi e va via, verso il suo gruppo di amici che lo stanno aspettando seduti al loro solito tavolo.
Sono delusa. Mi dispiace che non abbia insistito neanche un po'. Ovviamente avrei rifiutato, ma almeno mi avrebbe tirato un po' su dopo quello che mi ha detto. Non posso ancora credere che mi abbia detto che per lui non è successo niente. Cambio subito umore, che peggiora ancora di più quando vedo Molly raggiungere il tavolo dei ragazzi e sedersi sulle sue gambe. Eh no, ora basta. Mi sono scocciata di restare a guardare. So che non mi aiuterà a dimenticarlo, ma ci penserò più tardi alle conseguenze.
Vado da Alexa, che si è appena seduta, la prendo per un braccio e la faccio alzare. Lei afferra subito il vassoio dal tavolo, prima di essere trascinata da me fino a quello di Adam e Taylor. Salutiamo e ci sediamo. Alexa mi guarda ancora arrabbiata per i modi sgarbati e confusa perché l'ho trascinata qui.
<<Ehy Amber, che ci fai qui?>> Mi chiedono Adam e David contemporaneamente.
<<Mi ha invitata lui.>> Sorrido e accenno  con la testa a Taylor. Molly mi fulmina con lo sguardo, si sporge un po' verso Taylor e fa per baciarlo. Sto per distogliere lo sguardo, quando lui la respinge e la fa alzare dalle sue gambe. Io li guardo entrambi soddisfatta. Lei mi manda un'occhiataccia e va via arrabbiata con i tacchi che ticchettano ad ogni passo. Che strega.
Mangiamo con i ragazzi e per tutto il tempo Tay mi fissa. Io ovviamente cerco di non fare lo stesso. E per un po' ci riesco anche. Però qualche volta, giuro pochissime volte, lo sguardo mi è caduto su di lui.
Finita l'ora di pranzo, vado nell'aula di matematica.
Inutile dire che nonostante sarei dovuta stare attenta, non sono riuscita a capire una parola della prof. Anzi sono stata richiamata parecchie volte anche. Non è colpa mia se sono estremamente confusa: Taylor prima cerca di baciarmi, poi dice che non significa niente e dopo ancora fa spostare Molly dalle sue gambe vedendo la mia irritazione.
Non ci capisco più niente.
Ma in che situazione sono andata a cacciarmi?

PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora