Le note e le parole di Love me better continuano a risuonarmi in testa e le ripeto come una specie di mantra.
"Now I've had my share of shallow nights
'Cause I was scared to get it right
So I was hanging with whoever
But baby then you
You love, love, love me, love me better
You love, love, love me, love me better
There's been times I gave myself
To someone else, to someone lesser than you
Love, love, love me, love me better."Perché?
Quando eravamo in macchina di ritorno dalla festa io e Taylor abbiamo acceso la radio come facciamo di solito per colmare il silenzio, e quando è partita questa canzone lui ha alzato sempre di più la voce.
È stato come se avesse voluto dirmi qualcosa, ma cosa?
È tutto talmente complicato che a volte mi chiedo perché il mio cuore vada sempre in cerca di problemi. A quanto pare lo fa apposta per dare il tormento al cervello che deve star a pensare ad una soluzione per non farlo soffrire.
Sono giorni che sto qui a chiedermi cosa abbia voluto significare quel gesto, che l'ho anche scaricata questa maledetta canzone, e sono sempre qui a cercare un significato nascosto o qualcosa che possa essermi sfuggito.
Ha capito che mi sono innamorata di lui? Vuole che mi impegni di più?
Non lo so e di certo stare qui, sul letto della mia piccola stanza, non mi aiuterà.
Decido di andare a fare una corsa per schiarirmi le idee o, forse sarebbe meglio, per non pensare ad altro che al vento che mi sferza i capelli sul viso.
Si, è decisamente meglio che starmene qui a tormentarmi le pellicine intorno alle unghia curate da poco.
Prendo tutto quello che mi serve e vado in bagno a cambiarmi.
Indosso i leggins, una t-shirt a maniche lunghe leggera e le Nike; infilo gli auricolari e, senza preoccuparmi di avvertire qualcuno, esco di casa, incamminandomi verso la spiaggia.
Come sempre, scelgo questa canzone per dare inizio alla riproduzione casuale e la ascolto ancora una volta con la piccola speranza di capirci qualcosa, che non mi ha, stranamente, ancora abbandonata.
Senza rendermene conto, sono già arrivata alla spiaggia e così inizio a correre più velocemente, con un solo auricolare, in modo da godermi da una parte la musica e dall'altra il rumore delle onde che si infrangono sul bagnasciuga.
Ci sono un sacco di persone intorno a me. Chi è con i propri figli a fare una passeggiata; chi che, come me, corre; ragazzi mano nella mano; persino vecchietti che immergono i piedi nell'acqua. Mi è sempre piaciuta la sensazione sotto i piedi delle onde che si ritraggono nel mare dopo essersi infrante sulla spiaggia: ho sempre pensato che cercassero, ogni volta, di allungarsi sempre di più come per raggiungere qualcosa e che sperassero di portarla via con loro.
Immersa nei miei pensieri, mi sono allontanata molto, quindi faccio retromarcia e torno indietro.
Comincio di nuovo a correre e chiudo gli occhi per godermi questa sensazione di leggerezza.
<<Oddio scusami tanto! Scusa.>>
E dopo pochi secondi sento l'impatto con la sabbia dura contro il mio didietro.
Apro gli occhi per rassicurare il ragazzo davanti a me ma non riesco a vederlo bene per via della luce del sole che sta tramontando. Non mi ero accorta che si fosse fatto così tardi.
<<Non preoccuparti. È colpa mia: avevo gli occhi chiusi.>>
Quando finalmente mi alzo, aiutata dal ragazzo, lo guardo in viso e rimango incantata dai suoi tratti.
Sono tratti molto dolci, che gli stanno a meraviglia e, come sempre, inizio a fare la differenza con Taylor, che li ha molto più marcati. Questo ragazzo ha i tratti che seguono linee perfette senza interruzioni e senza spigoli, mentre Taylor ha la mascella quadrata e spigolosa, il naso sottile e all'insù e le labbra che disegnano un cuore perfetto.
Ah quanto mi mancano quelle labbra...
Ogni volta che non è con me mi manca, anche se l'ho visto solo stamattina a scuola.
<<Piacere sono Dylan>> mi porge la mano con un sorriso, mostrandomi i denti bianchi e perfetti.
È davvero carino.
Ha i capelli biondi tirati perfettamente all'indietro e gli occhi azzurro cielo.
<<Amber>> sorrido anch'io.
<<Allora Amber, perché non tieni gli occhi aperti quando corri?>> Chiede ridendo.
Rido, diventando tutta rossa per l'imbarazzo.
<<Io... pensavo>> sorrido timidamente.
<<Non ti ho mai vista da queste parti>> continua lui.
<<Strano io ci vengo sempre.>>
<<Ah davvero? Anch'io.>>
Sorrido.
Cominciamo a camminare insieme e scopro che lui va ad un liceo diverso dal mio, anche se non molto lontano ed è per questo che non ci siamo incontrati prima d'ora.
<<Beh, ora devo proprio andare o mia madre si preoccuperà>> gli dico, osservando l'orario sul mio cellulare.
Mia madre mi ammazzerà.
<<Ok. La prossima volta fammelo sapere quando torni sulla spiaggia a correre, così possiamo incontrarci in modo diverso.>>
Mi fa l'occhiolino.
Sta dicendo che vorrebbe rivedermi? Oddio, meglio non dire niente di tutto questo a Taylor.
Annuisco sperando di finire lì la conversazione ma oggi non è il mio giorno fortunato.
<<Che ne dici di darmi il tuo numero? Magari uno di questi giorni usciamo a prenderci un caffè.>>
<<Oh, scusa ma... sono fidanzata>> abbasso lo sguardo per evitare di incrociare il suo.
<<Non preoccuparti, io dicevo come amici.>>
<<Ah, allora ok.>>
Dopo avergli dato il mio numero, ci salutiamo ed io torno a casa e, sempre in silenzio, mi butto sul letto.
Sembra che nessuno si sia accorto della mia assenza. Beh meglio così: non ho molta fame e posso fingere di stare dormendo per non dover andare mangiare.
Chiudo la porta a chiave per evitare che il tempo che sono sotto la doccia entri qualcuno e faccia saltare il mio piano.
Dopo essermi fatta una bella doccia calda, metto il pigiama e mi infilo sotto le coperte con il cellulare in mano.
Premo il tasto di accensione una volta, due, tre... ma non si accende.
Dev'essere scarico.
Sbuffo e mi alzo dal letto per prendere il caricatore dalla scrivania.
Quando finalmente si accende, mi metto comoda e noto una sfilza di messaggi in arrivo. Ci sono tre messaggi da parte di Taylor, due di Ally e uno di un numero sconosciuto.
*Piccola mi chiedevo... vorresti venire a vedere il mio allenamento di boxe domani?*
*Amber? Rispondi.*
*Ok, sono incazzato.*
Ma cosa? È serio? Per non aver risposto in un paio di minuti si arrabbia con me e pretende che io non lo sia con lui, dopo che la settimana prima è scomparso per due giorni senza mai rispondere ad una mia chiamata? Questo ragazzo è insopportabile.
Sbuffo e mi accingo a rispondergli.
*Calmati ero sotto la doccia.*
*Comunque si, mi piacerebbe venire a vedere il tuo allenamento domani.*
Passano i minuti e lui non risponde.
Come non detto e poi si arrabbia. Che vada al diavolo.
Passo al messaggio di Ally.
*Hey Amb, tutto bene?*
*È da un po' che non ci sentiamo. Mi manchi.*
In effetti oggi non è venuta a scuola e non parliamo da ieri.
*Hey Ally. Si, tutto bene. Tu come te la passi? Anche tu mi manchi, come mai non eri a scuola oggi?*
La sua risposta mi arriva subito.
*Dovevo risolvere una faccenda con Adam.*
Cosa mi sta nascondendo da un po'? Ormai lei e Adam sono in un mondo tutto loro e non permettono a nessuno di farne parte.
*Che tipo di faccenda?*
*Oh, niente di importante. Comunque domani torno a scuola, quindi non sentirai più la mia mancanza.*
Sorrido a quel messaggio. Questa ragazza sa sempre come tirarmi su di morale.
*Ok, d'accordo. Ma ora non montarti troppo la testa. A domani.*
*A domani* risponde.
Infine, passo al messaggio successivo, dato che di Taylor ancora nessuna notizia.
*Hey Amber, sei arrivata a casa?*
Capisco subito chi è: Dylan.
Che carino a preoccuparsi per me, è davvero dolce.
*Si, tutto bene, grazie per esserti interessato.*
*Non preoccuparti, l'ho fatto con piacere. Ci sentiamo* mi risponde dopo un paio di minuti.
Poso il telefono, mettendolo in modalità silenziosa e cerco di addormentarmi anche se è ancora presto, ma sono stanca.
Mi giro e rigiro nel letto per trovare una posizione comoda e quando finalmente l'ho trovata, sento un rumore provenire dalla finestra.
Apro gli occhi e sollevo di poco il busto per guardare ma niente, così ritorno nella posizione di prima.
Un altro rumore, un altro e un altro ancora.
Sbuffo e riapro gli occhi per guardarmi intorno e capire cos'è che mi disturba a quest'ora.
Sembra non ci sia niente di strano, finché... in un angolino buio della stanza non noto qualcosa e spalanco gli occhi.
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PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017
Teen Fiction"Perché questo dovrebbe essere l'amore: un mare di emozioni che non ha freni, e tocca a te decidere se domare le sue onde o lasciarti trasportare." Amber, una ragazza estroversa e solare, all'ultimo anno del liceo, diciassette anni, ma ne sta per co...