CAPITOLO 6

367 12 3
                                    

Believer degli Imagines Dragons è in riproduzione, quando mi arriva un messaggio dal numero del fidanzato di Ally, interrompendo la musica. O meglio ex, adesso.
Mi dice proprio che lei lo ha lasciato, ma non capisco proprio perché. Si amavano tanto. Lei lo amava tanto. O almeno così credevo.
Mando subito un messaggio ad Ally per cercare delle spiegazioni, visto che, nonostante ci dicessimo tutto, lei non mi ha parlato del l'eventualità di lasciarlo.
*Ally ma che ti sta succedendo? Che hai fatto?*
Aspetto una sua risposta. Ma lei visualizza e non mi risponde.
Problema: lei non lo fa mai.
Mi precipito fuori di casa e poi nel vialetto, e busso alla porta di casa sua.
Dopo qualche minuto passato ad aspettare, vengono ad aprirmi.
Davanti a me, una Ally con tutto il trucco colato e gli occhi rossi. Non l'ho mai vista così. Ma allora se sta male perché l'ha lasciato?
Appena mi vede si precipita tra le mie braccia.
<<Shh. Calma, piccola>> le sussurro e la porto in camera sua.
<<Vuoi spiegarmi cos'è successo?>>
Altrimenti non potrò mai aiutarla. Lei scuote la testa e continua a piangere.
<<Non posso aiutarti se fai così. Per prima cosa smetti di piangere, dai>> le dico. Esco dalla stanza, prendo un fazzoletto e torno subito in camera da lei.
<<Tieni, prendi questo>> le sussurro, porgendoglielo.
Lei lo afferra subito.
<<Allora?>> Chiedo ancora.
<<L'ho lasciato perché non voglio più stare con lui. Mi sono resa conto di non amarlo>> dice singhiozzando.
Subito dopo riprende a piangere. Che disastro. Ma se è così, perché piange?
<<Allora perché piangi Ally?>> Le chiedo confusa.
<<Perché mi dispiace per lui. Lo conosco da tutta la vita. Non voglio perderlo di vista. Non voglio perdere nemmeno la sua amicizia. Metterci insieme è stato un grandissimo sbaglio.
Però ora non si può tornare indietro e io non voglio più starci insieme>> mi dice parlando velocissimo, tra un sospiro e l'altro.
<<Ally, tesoro, capisco che non vuoi perderlo, ma devi capirlo, adesso sta male. È ferito, è normale. Mettiti nei suoi panni. Avresti fatto lo stesso anche tu. E per il fatto che non vuole esserti amico è lo stesso discorso. Può darsi che con il tempo cambierà idea perché gli passerà. Ma se non vorrà neanche una volta che ti ha dimenticata, allora lì dovrai essere tu a lasciarlo perdere perché significherebbe che non ne sarebbe valsa la pena.>>
Lei mi guarda con i suoi enormi occhioni color cioccolato e subito dopo mi abbraccia. La lascio piangere sulla mia spalla un altro po' per farla sfogare. Finché non si calma e si addormenta.
Al suo risveglio, io sono ancora lì e lei mi guarda carica di energia.
<<La prossima festa, quella di Adam, si terrà questo sabato giusto?>> Mi chiede. Io la guardo perplessa perché non capisco dove voglia arrivare, ma annuisco.
<<Verrò con te. Vengo anche io>> mi dice convinta.
<<Sicura? Saremo solo io e te. Non viene nessun'altra ragazza.>> Sono contenta per lei. Sono contenta perché ha già trovato il modo di distrarsi. Almeno fino a sabato. Ed oggi è martedì. Dovrà trovare un vestito e anch'io, dobbiamo decidere come truccarci... insomma questa cosa ci terrà impegnate per un po'.
Ma dovrò avvertire Adam di darmi due pass per la festa. Però ci penserò dopo, ora voglio stare vicino ad Ally, nel caso dovesse piangere ancora.

Suona la campanella e, come al solito, di matematica non ci ho capito niente. Qualcuno deve darmi delle ripetizioni assolutamente. È come quando vuoi cominciare la dieta, inizialmente sei sempre elettrizzata all'idea ed euforica perché sai che dimagrirai, ma alla fine, quando vedi tutta quella roba che ti perderai facendola, ci rinunci e non la metti mai in pratica.
Ecco è così che mi sento, quando si tratta di trovare un tutor. Spero mi abbiate capito.
Mi alzo, come al solito sfinita, e vado in cerca di Adam. Lo cerco dappertutto ma non lo trovo assolutamente da nessuna parte.
È l'ora di pranzo deve essere sicuramente in mensa, come al solito, a mangiare al tavolo con tutti i suoi amici.
Mi affaccio, ma non lo vedo.
Nè lui, né Taylor.
Strano.
Mi avvicino a David per chiedergli spiegazioni.
<<Non li vedo da stamattina. Dopo la prima ora sono scomparsi. Nessuno di noi li trova. Saranno sicuramente con qualche ragazza come al solito: non c'è da preoccuparsi>> risponde per niente turbato. Al pensiero mi si rivolta lo stomaco. Non per Adam, ma per Taylor.
Ho un pessimo presentimento.
Mi metto a girare di nuovo la scuola.
In mensa non ci sono, nelle classi tantomeno. Non credo possano essere nei bagni da stamattina. Ma allora dove si sono cacciati?
Esco nell'area esterna della scuola, ma non li trovo nemmeno nel cortile. Non mi resta che guardare in palestra.
È lì che li trovo.
Ovvio. Cosa mi aspettavo?
Adam è con una biondina striminzita nella sua minigonna nera, corta, quasi a scoprire anche il sedere. Dei calzerotti rosa fin sotto al ginocchio, abbinati con dei tacchi neri con la suola rosa.
Sopra non è più coperta di quanto lo è sotto: una canotta rosa barbie che immagino sia scollata al massimo sul davanti, che si abbina con i capelli biondo finto.
Taylor invece, con una ragazza mora, con i capelli che le arrivano fin sotto il sedere.
Non è più coperta dell'altra, l'unica differenza è che porta dei pantaloncini di jeans scuri ed è vestita tutta di nero, uguale all'amica, con i calzerotti neri, la canotta nera e dei tacchi con la suola rossa.
Tossisco per farmi sentire.
I due alzano la testa e le due groupie si girano verso di me, guardandomi in cagnesco.
<<Amber>> rispondono, sorpresi per la mia presenza, ma per niente imbarazzati di essere stati scoperti in quel modo. Intanto le due continuano a fissarmi, squadrandomi dalla testa ai piedi.
Dopodiché si guardano e scoppiano a ridere all'unisono. Solo perché non sono vestita come loro? O meglio svestita. Non sono coperte per niente.
Adam lascia andare la biondina e indica l'uscita senza dire niente. Lei guarda prima lui, poi me compiaciuta. Ma quando capisce che Adam non andrà con lei, va via infuriata.
Purtroppo per me, Taylor non fa lo stesso. Si limita a chiedere scusa per loro due e va via con la sua groupie, mentre esce mette il braccio sulla spalla dell'altra e le porta via entrambe.
Dolore.
Tristezza.
Disprezzo.
Sono le uniche cose che provo.
Mi avvicino ad Adam, che mi prende tra le braccia, mentre il mio respiro si spezza.
Mi accarezza la schiena e mi stringe più forte quando comincio a singhiozzare, senza rendermene nemmeno conto.
Dovrò dargli una spiegazione, ma ora è l'unico che può capirmi davvero e confortarmi.

PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora