CAPITOLO 3

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Questa settimana sono uscita molto spesso con i ragazzi e pian piano stiamo formando una comitiva tutta nostra. Con Tay mi sono aperta molto. Abbiamo stretto un rapporto di amicizia molto bello, così come con Adam. Ma comunque spesso è riuscito a farmi venire pensieri di certo non molto carini e che mi metterebbero abbastanza nei guai, su molte ragazze. Soprattutto su Molly. Anche se altre volte, molte volte, avrei voluto prenderlo e baciarlo. Mi ha abbracciata molto spesso e ha scherzato molto con me. Diciamo che è più un rapporto amore-odio. Almeno da parte mia.
Bussano alla porta dell'aula informatica della scuola, nella quale mi trovo per fare lezione.
<<Prof mi scusi posso parlare un attimo con Amber Williams?>>
La testa di Adam spicca dalla porta aperta.
<<Certo>> risponde il prof << ma fate presto>> continua, Adam ed io annuiamo.
Così esco dalla classe.
<< Cosa c'è?>> chiedo non sapendo di cosa vuole parlarmi, visto che non avevamo programmato il fatto che sarebbe dovuto venire.
<< Volevo parlarti della prossima festa, qui ci sono i biglietti che dovrai vendere. La nostra festa sarà in contemporanea con quella di Noah, quindi al momento della serata, tu andrai da lui e gli consegnerai tutti i biglietti che non hai venduto. E automaticamente gli dirai che non sei più con loro>> mi dice. Non so proprio cosa dire. Non l'avevamo programmato. Questo è troppo crudele.
<<Amber, devi pensare a te stessa. Ricordi cosa ti ho detto? Ricordi quello che ti ha nascosto? Penso che sia il minimo>> cerca di convincermi Adam, notando la mia titubanza.
Ci rifletto un po' su e senza dire niente, annuisco incerta. Non mi va di fare un simile torto a Noah anche se lui mi ha mentito. Ma in fondo Adam ha ragione, chiodo scaccia chiodo. Non posso farmi prendere in giro così da lui e farmi riempire di bugie.
Dopo esserci salutati, aspetto fuori dalla classe qualche altro minuto per riflettere di tutte le cose che sono cambiate in un paio di settimane. Nel frattempo Adam rientra in classe e dopo un po' ne esce fuori Taylor. Quando incrocia il mio sguardo mi si avvicina e posso giurare che quella frazione di secondo sembra essere durata molto di più, sembra che la mia mente voglia prendersi gioco di me.
<< Ciao, piccola>> mi saluta. Mi ha chiamata piccola o sbaglio? Forse ho sentito male. Siamo solo amici, ma allora perchè mi ha provocato una scarica di brividi il suo tono di voce a quella parola? Ma comunque perché l'ha fatto? Non capisco. Mi sto facendo prendere dall'ansia. Non significa niente, in fondo siamo solo amici, probabilmente lo dice a tutte le sue amiche. Non c'è motivo di farsi prendere dal panico.
<< Ciao, Taylor>> rispondo abbozzando un sorriso. Non sapendo proprio cosa dire o fare.
Lui mi si avvicina, mi posa due baci sulle guance e uno sulla testa, poi mi guarda e sorride, dopodiché gira sui tacchi e prende a camminare verso le scale, per poi scendere al piano di sotto.
Ancora imbambolata e incredula per quello che è successo, rientro in aula.
Dopo qualche minuto Jay, un ragazzo che si trova nella mia stessa classe, e che d'altronde lavora anche lui per Noah, inizia a fare dei gesti verso di me, ma pensando che stesse scherzando non gli do importanza.
Così mentre sto camminando verso la mia postazione a computer, mi arriva una pallina di carta sul braccio.
Mi giro verso di lui.
-Lo dirò a Noah- mima con le labbra.
Cosa avrebbe detto a Noah?!
Confusa, mi giro dall'altra parte e torno a sedermi al mio posto, accanto ad Ally e la guardo in attesa di una spiegazione, visto che lei aveva guardato tutto e il tempo che ero stata via, lei era presente in classe. Però lei mi guarda in un modo che non promette niente di buono.
A quel punto inizia a parlare velocemente.
<<Alexa ha detto a Jay che hai iniziato a lavorare per Adam perché non sapeva di non poterlo dire e ora lui lo sa>> afferma preoccupata, tutto d'un fiato.
Cosa?! Non può essere vero. Oh mio Dio e ora? Cosa faccio? Devo inventarmi subito qualcosa.
Mi giro verso Jay e mimo con le labbra:
-Qualunque cosa ti abbia detto Alexa non è affatto vero.-
Lui mi fa un gesto liquidatorio per farmi capire di non avermi creduto e quindi suppongo che lo dirà a Noah. Quando tornerò a casa contatterò Adam e glielo dirò, per capire a questo punto cosa dovrò fare.

*Adam, Alexa ha detto a Jay, un ragazzo nella mia classe, che ho iniziato a lavorare per te e lui ha intenzione di dirlo a Noah. Cosa faccio?* scrivo ad Adam ansiosa che lui mi risponda in fretta.
Dopo qualche minuto mi arriva la sua risposta.
*Dipende solo da te. È stata tua la decisione di non dire niente a Noah. A parer mio dovresti dirglielo al più presto per evitare che glielo dica prima Jay.*
Risponde Adam. Ha ragione ma non sono ancora pronta per questo. A questo punto decido di dormirci su.
Quando mi sveglio, prendo una decisione e prima che possa cambiarla, subito scrivo a Noah.
*Devo dirti una cosa importante* le mie dita indugiano sullo schermo ma poi premo invio. Ansiosa, aspetto la sua risposta.
*Cosa?* risponde subito.
*Ho deciso di dirtelo prima che te lo dica qualcun'altro...* comincio.
*Così mi fai preoccupare cosa c'è?*
*Ho cominciato a lavorare per Adam,Taylor e David* sgancio la bomba.
Lui mi dice che da me non se lo sarebbe aspettato e che l'ho molto deluso. Mi dispiace molto ma non posso farci niente. Così dopo un po' mi chiama e parliamo a telefono. Ma quella telefonata serve solo a peggiorare le cose. Litighiamo di brutto. Lui mi ha sempre detto che il lavoro e l'amicizia erano due cose ben distinte, quindi non capisco propio tutta questa rabbia nei miei confronti. Forse è anche perché non riesce a sopportare il fatto che io me ne sia andata da lui per andare poi a lavorare con Adam, il suo più grande rivale. Resta il fatto che durante la telefonata io gli confesso anche di sapere tutte le bugie che mi ha raccontato delle serate che hanno svolto, solo per farmi lavorare con lui. Chiudiamo la telefonata e io decido di dormire ancora un altro po'.
Al mio risveglio trovo sul telefono un messaggio di Adam.
*Chiamami è urgente* dice il messaggio.
Cosa sarà successo?
Così lo chiamo.
-Amber sono andato al Long River oggi pomeriggio.- comincia.
-Ah si?- non capisco proprio. Io cosa c'entro?
-Si e lì c'era Noah- oddio solo guai mi capitano per le mani. Mi racconta di essersi seduto al tavolo con Noah che ha voluto parlargli, e lui ha accettato non sapendo che voleva fare una scenata. Gli ha detto che questo era solo l'inizio di una guerra che Adam aveva cominciato. Evidentemente ci era rimasto più male di quanto immaginassi. Era proprio questo che volevo evitare.
Decido, per capire meglio cosa fosse successo, di dare appuntamento ad Adam. Lui così mi dice di andare a casa sua. Accetto e inizio a prepararmi per andare da lui.
Quando arrivo a casa di Adam con difficoltà, perché mi sono persa varie volte, essendo casa sua molto lontana dalla mia, busso al campanello e aspetto che mi venga ad aprire. Ma quando la porta si apre, davanti ai miei occhi c'è una scena che non mi sarei mai aspettata di vedere.

PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora