Scusate per il ritardo, ma ho avuto il cosiddetto "blocco dello scrittore". Comunque... il momento che stavate aspettando è arrivato!
Detto questo, buona lettura.
-Giulia.
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<<Non è vero non ti è mai importato niente di me, altrimenti non sarebbe successo quello che è successo>> rispondo convinta. Se gli fosse davvero importato mai qualcosa di me non mi avrebbe mai fatto stare male come invece ha fatto.
<<Ne abbiamo già parlato e ti ho detto che non l'avrei mai fatto se non fosse stato necessario.>> Accompagna la sua voce disperata tirandosi i capelli dal nervosismo. E lo so solo perché ho passato troppo tempo ad osservarlo di nascosto, tanto da capire ogni suo gesto.
<<Stupidaggini>> replico secca, ammonendolo con una mano e voltandomi per non guardarlo negli occhi.
<<Non ti è mai passato per il cervello che magari stessi dicendo la verità?>> Mi domanda, ma la sua voce non traspare nessuna emozione, solo indifferenza. Una cosa di lui che non mi è mai piaciuta perché non so come interpretarla. Potrebbe parlare così perché è troppo ferito e non vuole darlo a vedere, perché si mostrerebbe vulnerabile. O perché è deluso, perché è arrabbiato. E l'ipotesi peggiore è che sia davvero indifferente a me, se fosse così non potrei sopportarlo. <<No, vero? Tu non ti fidi me>> asserisce, stavolta leggermente irritato e soprattutto cupo.
La sua affermazione mi fa infuriare più che mai e tornare lucida, di colpo mi passa la sbronza. <<Come potrei fidarmi di te?>> Gli strillo in faccia. Lui rimane interdetto e sbatte le palpebre più volte, come per realizzare la mia improvvisa reazione. <<Dopo tutto quello che è successo, dopo tutto quello che hai fatto... tu pretendi che io mi fidi ancora di te?! Ma dove diavolo hai la testa?!>> Continuo ad urlare, senza accennare ad abbassare il tono di voce. Non mi interessa se può sentirci chiunque, non mi interessa niente in questo momento se non urlagli in faccia tutto ciò che ho da dirgli, tutto ciò che mi tengo dentro e mi fa stare male.
Vedo un lampo passargli negli occhi, un'emozione. Non so quale emozione perché scompare così in fretta da farmi dubitare che sia successo davvero, ma almeno è già qualcosa che non sia più indifferente a tutto questo, a me. Con un gesto fulmineo mi afferra i polsi, ma con uno altrettanto veloce, li tolgo di scatto, fissandoli come se la pelle cha ha appena toccato bruci più che mai.
<<Non toccarmi>> sussurro. Dall'esterno potrebbe sembrare che dopo tutte quelle urla non abbia più voce, ma in realtà è l'effetto che mi fa lui, ogni volta che mi sfiora. Non oso pensare cosa succederebbe se dovessimo baciarci, credo che potrei anche prendere fuoco.
Inizialmente penso che non mi abbia sentito, ma quando scuote la testa e me li riafferra capisco che invece non è così. <<Ho detto non toccarmi, cazzo!>> Urlo ancora e subito dopo, senza accorgermene, la mia mano colpisce la sua guancia talmente forte da fargli voltare la testa di lato. Mi copro la bocca con le mani, realizzando ciò che ho fatto e pentendomene subito dopo, ma non posso farlo vedere anche a lui.
Taylor volta lentamente la testa verso di me, con lo sguardo basso, per un attimo penso che sia dispiaciuto ma, quando lo alza su di me, nei suoi occhi vedo il fuoco.
<<Non puoi pretendere di prendermi e lasciarmi quando vuoi senza che io abbia qualcosa da obiettare!>> Continuo e lui, anche se infuriato, rimane in silenzio, stupendomi. <<Non sono più la stupida ragazzina che piange per colpa tua e rimane in silenzio anche se la cosa non le sta bene, Taylor. Ormai non più>> concludo in tono tagliente, sperando che le mie parole gli facciano male come fa male a me tutta questa situazione.
Lui apre bocca per parlare, ma lo interrompo per proseguire e dirgli ciò che avevo programmato: <<Ascolta>> sospiro e faccio una pausa, chiudendo gli occhi. Ho bisogno di riordinare le parole nella mia mente perché in questo momento non hanno un filo logico. <<Prima che succedesse tutto questo, io volevo parlarti...>> Chiudo gli occhi e cerco il coraggio che dev'essere scomparso, <<...parlarti di noi due.>>
Quando riapro gli occhi, mi ritrovo davanti il suo viso stranito: non si aspettava che mi mettessi a parlare di noi due, ma che continuassi ad urlargli contro come sono solita fare. Ma, anche se in ritardo, ho compreso che sono le parole che diciamo che contano e non il tono con le quali lo diciamo. Sul suo viso appare un accenno di sorriso, ma che scompare subito dopo aver visto la mia espressione di serietà.
<<Ho deciso di farlo per chiudere una volta e per tutte quello che c'è stato tra noi>> sospiro e vengo interrotta dalla sua voce che non mi permette di andare avanti.
<<E che c'è ancora, Amber. Non puoi negare che quello che c'è tra noi sia scomparso, so che c'è, da qualche parte dev'essere.>> Il tono disperato, gli occhi spiritati.
<<Non so se qualcosa c'è ancora tra di noi, ma quello che so è che non possiamo andare avanti così. Io voglio vivere la mia storia con Dylan senza avere te nella testa ogni singolo secondo, senza desiderare che chi mi baci non sia lui ma tu, senza volere che le mani che mi sfiorino siano le tue. Io so di essere innamorata di Dylan, deve per forza essere così. Noi non->>
I miei occhi si spalancano nell'esatto momento in cui le sue labbra toccano le mie con irruenza, con una forza tale da farmi quasi male, ma solo ora mi rendo conto di quanto io l'abbia desiderato fino ad adesso, anche se è sbagliato.
Magari sarò ancora ubriaca ma ora non mi sembra che lo sia così tanto, ora mi sembra che la sensazione che mi regalano le sue labbra sulle mie sia la cosa più giusta che esista a questo mondo.
Forse sono semplicemente ubriaca di lui.
Quando ci stacchiamo respiriamo entrambi in modo affannato.
<<Tu non ami lui>> soffia sulle mie labbra, senza guardarmi negli occhi ma rapito dal movimento delle mie, come io delle sue. <<Tu ami me>> continua, alzando lo sguardo su di me. Mi si mozza quel briciolo di fiato che ancora avevo in gola, incapace di negare quello che lui ha affermato. <<E questa>> sussurra facendomi scorrere un dito lungo la pelle d'oca del collo, <<e questo>> prosegue, passandomi il dito lungo le clavicole fino a farlo arrivare alla giugulare, dove sembra che il rumore del mio cuore che batte sia sempre più forte, quasi assordante. <<Lo dimostrano.>> Mi fa scorrere una mano tra i capelli fino alla nuca, stringendomi come se da un momento all'altro potessi scappare, come se ne fossi davvero capace.
<<E tu>> inizio, ma la voce risuona come un verso roco, così tossisco di poco per schiarirmela e continuo, <<tu come fai a saperlo? Non sei mai stato innamorato, non sai cosa si prova.>> Il tono scettico lo fa allontanare di poco da me e mi lascia andare. L'assenza del suo contatto mi fa essere più lucida, almeno più di quanto possa esserlo avendolo accanto.
Taylor aggrotta le sopracciglia, facendomi intendere di essere nuovamente irritato. <<Non lo capisci vero?>>
Scuoto la testa, perché davvero non so di cosa sta parlando, è come se non riuscissi ad arrivare a nessuna conclusione, come se quell'unica possibilità fosse inconcepibile.
<<So che quando sei innamorato hai la pelle d'oca anche solo se quella persona ti passa accanto. So che nel momento stesso in cui la pensi ti si stringe lo stomaco e un'emozione che non ha nome ti colpisce in pieno. So che quando guardi negli occhi la persona che ami ti cedono le gambe e che se non fai in tempo ad aggrapparti a qualcosa non puoi evitare di cadere ai suoi piedi. So che quando sei innamorato per ogni fottuta domanda hai sempre la stessa risposta: quella persona che ti ha preso il cuore e lo tiene rinchiuso con sè, pur non sapendolo. So che quando si è innamorato sai di essere vulnerabile perché, anche se sei la persona più forte che esista al mondo, quell'unica persona potrebbe farti male più di quanto possano farlo centinaia di persona insieme. Perché il dolore fisico può essere sopportato ma quello di un cuore frantumato e fatto a pezzi no. So che sei innamorato quando ovunque guardi c'è il volto della persona che ami e che, quando provi a chiudere gli occhi per cercare di non vederla dappertutto, ritrovi i suoi perché sono impressi nella tua mente, perché l'hai guardata talmente tanto, l'hai pensata talmente tanto che ogni suo lineamento è scolpito dentro di te, è parte di te, del tuo cuore, della tua mente e della tua anima. E so che sembra strano ma per quanto puoi sentirti sbagliato, se quell'amore è ricambiato ti convinci che non puoi esserlo così tanto in fondo, se un essere così perfetto prova quello che provi anche tu. So che prima di prendere ogni minima decisione pensi a quello che direbbe quella persona, se sarebbe fiera di te o sarebbe delusa da te, e nell'ultimo caso ti fermeresti, perché hai paura di farle del male anche sapendo che non lo saprebbe mai.>>
Dopo il suo discorso penso ad ogni singola cosa presa in considerazione da lui e combacia perfettamente con tutti i miei atteggiamenti negli ultimi mesi, passati da follemente innamorata di questo ragazzo. So che questo amore non è passato, so che c'è ancora, ma ho paura che facendo un passo verso di lui e abbassando le barriere che mi sono creata con tanta fatica, lui possa farmi ancora del male.
<<Non puoi sapere tutte queste cose se non sei mai stato innamorato. Non so come tu abbia fatto, ma l'amore non è così semplice, l'amore non è fatto solo di emozioni positive. Posso assicurartelo>> è quello che replico al suo monologo, senza lasciar intendere che quello che ha detto mi è entrato dentro tanto quanto lui. Quello che mi conforta è che dopo tutte le cose cattive che potrà dirmi dopo, mi porterò per sempre con me il ricordo delle sue parole, del suono che ha la parola amore detta da lui, del movimento delle sue labbra nel momento che la pronunciava.
<<Lo so. So che non si provano solo emozioni positive, ma anche e soprattutto quelle negative perchè sono quelle che ho provato in quest'ultimo mese e in questo momento. E quelle che proverò dopo averti detto quello che sto per dirti>> si ferma improvvisamente e una scintilla, seguita da una qualche emozione che non gli ho mai visto, gli attraversa gli occhi. <<Amber, so tutto questo perché sono innamorato di te. E non lo dico tanto per dirlo perché è la cosa più spaventosa che abbia mai fatto quella di dirti queste cose. Non mi piace esprimere i miei sentimenti ma ho capito che per non perderti devo rischiare. Io ti amo. Ti amo dalla prima volta che ti ho visto, ti amo da quanto i nostri occhi si sono incrociati e si sono detti tutto quello che non abbiamo avuto il coraggio di dirci in quel momento e nemmeno in seguito. E ti amerei anche se non ti avessi mai conosciuta perché a quel punto mi mancherebbe qualcosa. Quindi quello che ti chiedo è una cosa sola: rischiamo. Rischiamo e proviamo a stare insieme, in una relazione tutta nostra, con regole nostre. Smetterò di combattere per te, non mi interessa un cazzo di mio padre, ma solo ti te. Proviamo a vivere quest'amore pericoloso insieme.>>
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PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017
Teen Fiction"Perché questo dovrebbe essere l'amore: un mare di emozioni che non ha freni, e tocca a te decidere se domare le sue onde o lasciarti trasportare." Amber, una ragazza estroversa e solare, all'ultimo anno del liceo, diciassette anni, ma ne sta per co...