mi sveglio leggermente frastornata. Mi ricordo che ieri Brian era con me ma stamattina non c'è più, da un lato è meglio perchè mi sarei sentita in imbarazzo dopo aver dormito con lui, dall'altro sono un po' delusa, credo.Ma cosa sto dicendo, sono solo incavolata per quel collegio.Sento delle voci dal piano di sotto e o sto impazzendo io oppure Brian sta davvero parlando con i miei genitori. Sto andando in panico, potrebbero averlo scoperto nel mio letto e aver pensato male e ora lo stanno interrogando/ minacciando. Mi rendo giusto poco presentabile, mi pettino semplicemente i capelli e mi metto le ciabatte con i conigli ai piedi. Faccio la prima rampa di scale correndo e mi metto a origliare. So che non è educato e che i miei genitori mi hanno insegnato a non farlo
ahahaha e tu ora ti metti ad ascoltare i tuoi genitori?
assurdo come io parli da sola, più che in un collegio dovrebbero portarmi al manicomio.
"Bhe, ho sentito anche io che quel collegio è uno tra i migliori dello stato, potrebbero insegnare davvero molto a vostra figlia"
Brian ma che diavolo stai dicendo?
"Quindi figliolo sei d'accordo con i signori Campbell su quel collegio?"
Non riconosco questa voce, chissà di chi è. Mi sporgo oltre il corrimano per vedere meglio ma ovviamente, impacciata come sono, mi cade la ciabatta col coniglio che fa uno strano rumore perchè si, ho ancora le ciabatte che fanno suoni, e rotolo giù per le scale battendo la testa su quel fottuto vaso cinese che mia mamma aveva insistito nel comprare a Chinatown quando eravamo a Los Angeles. Ho sempre odiato quel vaso e ora lo odio di più.
"Ommiodio figliola stai bene vero?"
"Ommiodio caro padre non ti sei mai interessato di me e ora che abbiamo ospiti a casa fai il gentile?Brian, che cazzo ci fai qua"
"Modera i toni signorina, vedo che tu e il signorino Brian vi conoscete, probabilmente non conosci suo padre, il signor Walker"
"chiamami pure Jonatan tesoro, credo che per noi è ora di andare Brian, la signorina vorrà prepararsi tranquilla per andare nella sua nuova scuola giusto?"
"Ti dispiace se sto quì e accompagno Megan al collegio?"
"Chiedi ai signori Campbell se va bene"
Non ascolto neanche il resto della conversazione, me ne vado in camera mia. Non capisco perchè è quì, perchè ha portato suo padre e perchè devo andare in quella scuola.*****
"Salve signori, io sono la signorina Jane, seguirò personalmente vostra figlia durante la sua permanenza quì."
Sta stronza dovrebbe essere la mia insegnante, tutrice, non me ne fotte un cazzo perchè già non la sopporto, parla con un accento inglese più falso delle sue tette
"Carina insomma""Ma dai che è più falsa del suo push-up, e tu dovresti stare zitto e andartene, che diavolo ti è saltato in mente di presentarti a casa mia con tuo padre?"
"In realtà sono uscito dalle scale anti incendio alle 4 del mattino perché non volevo sentire tua madre se fosse entrata in camera. Quando sono tornato a casa ho visto che mio padre si stava preparando a venire a casa dei tuoi genitori visto che hanno degli affari in sospeso. Così ho colto la palla al balzo e ho deciso di venire. In ogni caso, ti devo ricordare che la maggior parte dei tuoi reggiseni hanno l'imbottitura?"
Al diavolo Walker"
"Non disperarti, a me piacciono le tue tette, anche se sono piccole"
"Walker il giorno cheti ucciderò non lamentarti perché ti ho avvertito"
"Voi due la smettete di litigare come due fottuti bambini?"
"Oh Caroline, mi difendi davvero molto, grazie tante migliore amica"
"Ragazzi smettetela di parlare e vedete di lasciare in pace la signorina che deve vedere la sua nuova scuola"
"Signorina Jane, la correggo, prigione" Il fatto che si chiami come mia madre non fa che aumentare il mio odio nei confronti di questa falsa con l'accento falso.
"La chiami come le pare, dobbiamo controllare tutti voi prima di far entrare la ragazza in camera"
Ma che cazzo vuol dire questo? Io sapevo che mi avrebbero controllata, le valige le controlleranno dopo, ne sono sicura, per quello non mi sono portata sigarette dietro.
"Scusa ragazzino, fumi?"
"No perché?"
"Sai, hai un pacchetto di sigarette in tasca"
"Ops, sgamato"
"Brian, non credevamo che tu fumassi"
"Oh è perché i miei non lo sanno"
Razza di idiota, sta zitto.
"Sai che dobbiamo dirlo ai tuoi genitori, devono saperlo"
"Fate come preferite. "[...]
"Megan, giuro che verrò a trovarti dopo la scuola, non ti lascerò sola in sto posto"
"Grazie Caroline ma non preoccuparti, sai che me la so cavare da sola"
"Megs, sai già che verrò con Megan, magari non ogni giorno ma verrò, anche mio fratello vorrebbe venire"
"Certo, non c'è problema, salutalo"
"Megan, sai che ti vogliamo bene e.."
"Bene voi risparmiatevii discorsetti e andatevene, se mi volevate bene sul serio non sarei quà"
Gli ho feriti, feriti di nuovo, ma quante volte loro hanno ferito me? Eppure non si sono mai detti: Okay, facciamo un passo indietro, la stiamo facendo star male. Mai, eppure mi sento in colpa.Sono sola in questa stanzetta, non è brutta perchè ovviamente per i ricchi della città deve essere tutto stupendo, c'è un letto a baldacchino, un armadio, uno specchio, una scrivania e un bagno. Ho disfato le valigie e già 30000 prof o come cazzo li devo chiamare sono entrati quà a spiegarmi come funziona e le minchiate varie. La cosa odiosa è che erano tutte vestite bene, con bei vestiti e capelli in ordine. Ho dato un occhiata ad alcuni ragazzi e ragazze in corridoio e come sospettavo loro sono delle oche, intuito dall'abbigliamento e dalla vocina stridula che neanche io quando canto con un microfono sono così. Ho il mio bel pigiamino con gli unicorni e le pantofole con il coniglio. Ho messo la musica al massimo e cerco di passare il tempo guardando video e robe stupide su youtube ma il tempo non passa e io mi sento terribilmente sola. Avrei chiamato Caroline ma doveva andare da Matthew per chiarire. Chissà cosa sta succedendo. Odio sto posto perchè sarei potuta andare con lei e invece devo stare quì richiusa a vedere video del cavolo. Voglio chiamare Ethan, sarebbe andato a lasciare i fiori sulla tomba di Abigail oggi, non ci è mai stato e avrei voluto accompagnarlo, fottuto collegio. Neanche il tempo di chiamare Ethan che mi arriva un messaggio. Da Justin.'so che sei in quel collegio del cazzo, sappi che verrò lì e parleremo, ti farò urlare e non nel modo che vorresti, troia'
Okay, questo è davvero troppo. Probabilmente è ubriaco perciò decido di ignorarlo. Sto di nuovo per chiamare Ethan ma un urlo dal corridoio mi ferma, sembra che nessuno voglia farmi parlare con Ethan. Esco in corridoio e vedo una ragazza contro il muro attaccato alla mia porta e un ragazzo starle addosso co uno sguardo minaccioso
"Ehi cretino, levati da lei o giuro che ti prendo a calci la sotto"
"tu chi saresti per dirmi cosa devo fare con la mia ragazza? Torna dentro e non rompere troppo"
"L'hai voluto tu"
Mi avvicino a lui e gli prendo il polso, inizio a stringere nel punto preciso dove fa più male e il cretino si contorce dal dolore
"Okay okay me ne vado ma ti prego mollami"
"sparisci"
La ragazza è talmente sconvolta che la faccio entrare in camera mia
"Tutto bene?"
"Si grazie, non avrei sputo difendermi, sei nuova?"
"Si mi chiamo Megan Campbell tu?"
"io mi chiamo Kayla Thompson"
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Portami all'inferno
Teen FictionA tavola li vedo quei due. Li vedo gli sguardi che si lanciano a vicenda. Uno sguardo è pieno di amore, l'altro di delusione. Non li ho mai capiti loro. Il loro continuo rincorrersi senza ottenere nulla. La loro voglia di amarsi e scoprirsi senza a...