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È uno di quei giorni, quelli in cui mi sento male senza motivo, quelli nei quali mi sveglio stanca, vado a scuola, torno a casa e mi metto a dormire. Forse la pioggia fuori non aiuta. Forse essere tornata a casa di mio padre nemmeno. Nemmeno la lontananza da mia madre. Nemmeno Caroline o Dylan mi aiuterebbero in questo momento. Voglio solo stare sola, con la musica alle orecchie a piangere, perchè è uno di quei giorni in cui non ho voglia di vivere, uno di quei giorni in cui lei mi manca, uno di quei giorni dove vorresti dormire e svegliarti che stai bene. Dovrei studiare, ho un'interrogazione domani. Non riesco nemmeno a concentrarmi, la biologia mi sembra totalmente inutile e incapibile, l'economia pure.
Mi manca lei, mi manca terribilmente. Avete mai perso qualcuno in un modo così crudele? Avrei preferito che l'avesse investita un camion o che si fosse ammalata improvvisamente, così invece non posso dare la colpa a nessuno, se non a lei e basta. a come faccio ad arrabbiarmi con una persona che era terribilmente fragile e ferita? 
Caroline me la sento distante, la chiamo e non mi risponde. Odio quando non si fa sentire, quando non risponde, quando mi ignora. Essere ignorati è la cosa più brutta, è come dire ci sei ma non mi intressa granchè, puoi anche non esserci.
Con dylan mi trovo meglio di quanto pensassi, si prende sempre cura di me e mi tratta benissimo, ma oggi sto talmente male che pure con lui mi sembra vada tutto di merda.
Come andrà a finire sta storia? Va tutto bene due giorni e sto male per altri 12. Ed è sempre così che si ripete, da sempre. 
"Scendi sono sotto casa tua, vestiti elegante ma non troppo, prenditi un costume da bagno"
non potevo chiedere di meglio perchè tra tutte le cose negative che mi stanno succedendo, lui è lo spiraglio di luce. Dylan che magari facendomi uscire mi fa distrarre dai miei problemi.

***
"oi oi oi frena, prima mi dici che succede, poi ripartiamo"
"È solo una giornata no tranquillo baby, dove andiamo?"
"Facciamo un tuffo nella mia adolescenza"
Dopo circa un'ora in moto ci troviamo davanti una grande villa poco fuori dalla città. È enorme, sapevo che suo padre fosse un'imprenditore ricco ma non pensavo così tanto.
"So che è enorme e dentro è ancora peggio, non mi è mai piaciuto sto posto, è sempre stato troppo grande per le mie esigenze, non so se mio padre in casa ma c'è la mia matrigna, è simpatica, ti piacerà e probabilmente anche il mio fratellastro"
"No aspetta frena mi fai conoscere la tua famiglia e io sono in queste condizioni? Quando pensavi di dirmelo? Farò una figura pessima in mezzo a tutto questo lusso oddio Dylan"
"Smettila perchè non è vero, ti adoreranno"
faccio respiri profondi mentre attraversiamo l'enorme giardino. È curato benissimo, c'è una fontana al centro e vari alberi da frutto insieme a una piccola serra e a un'orto. Se fosse stata casa mia avrei passato più tempo in giardino che in casa. Anche se il giardino è enorme siamo già davanti alla porta e mi tocca fare respiri profondi per calmarmi. È imbarazzante, è la prima volta che sto conoscendo i genitori del mio ragazzo. Adam , non parliamone, Justin non mi ha mai fatto conoscere i suoi genitori. Ho conosciuto i genitori di Brian certo, ma non siamo mai stati insieme. Una donna bionda, alta e con un fisico da modella ci apre la porta. Ovviamente. Io posso anche andare a mendicare a Central Park vestita così, fottuto Dylan.
"Mary, lei è la ragazza, Megan. Megan lei è la moglie di mio padre"
"È un piacere conoscerti tesoro, non sai quando ci parlava di te Dylan"
"Mary potevi mettermi più tardi in imbarazzo"
"Piacere mio, signora"
"Oh chiamami Mary perfavore,mi sento troppo vecchia altrimenti"
Il disagio iniziale è abbastanza superato, sembra simpatica. Dylan mi porta a fare un giro della casa ed è enorme. È pieno di camere da letto, il soggiorno è grande quanto l'attico di Dylan, c'è una palestra in casa e ci sono 200.000 bagni. Ma è possibile che sia così grande? Mi sarei già persa.  Vado a sbattere contro un bimbo alto la metà di me e che mi guarda con gli occhioni dolci. Mi ricorda un sacco Daniel, il fratello di Brian, quel bimbo non dovrebbe vivere in mezzo a tutto quel trambusto.
"Piacere io sono Paul. Sei la fidanzata di Dylan?"
"Piacere Paul e si, penso di essere la fidanzata di Dylan"
"Sei carina"
"Ehi modera i toni ragazzino, è la mia ragazza non la tua"
"Dylan sii più educato con tuo fratello, grazie Paul sei molto gentile"
"Vieni di qua e lascia perdere quella peste."
Nel corridoio che porta verso la stanza di Dylan ci sono un sacco di fotografie di lui da bambino. Era così carino. Nella sua stanza dominano solo due colori: bianco e nero. La stanza è abbastanza ordinata e probabilmente c'è lo zampino di qualcuno visto che il suo appartamento è disordinatissimo.
"Vieni qui"
Mi metto nel letto vicino a lui e comincia ad accarezzarmi i capelli.
"La tua giornata no è diventata un po' si adesso?"
"Non capisci che le giornate no con te diventano automaticamente si? Fatto sta che non ho capito cosa mi serve il costume da bagno"
"Oh perché non hai ancora visto la sauna e la piscina"
"Cosa? Sei fuori? No no sono grassa non provarci nemmeno"
"Se provi a dire ancora una volta che sei grassa ti ci faccio affogare nella piscina"
"Provaci"
Tempo due secondi che mi prende in braccio e mi porta fino in piscina ignorando le mie imprecazioni. Idiota del cavolo.
"Avrei voluto vederti in costume ma siccome ti ho vista praticamente nuda mi accontento di buttarti in acqua vestita"
Tempo due secondi che mi ritrovo in acqua insieme a lui.
Spazio autrice
Grazie grazie grazie e grazie ancora! Ieri siamo arrivati a 15000 letture ed eravamo in classifica nonostante io aggiorni poco spesso a causa della scuola. Grazie grazie davvero, lo apprezzo tantissimo! Prossimo capitolo come sempre tra 5/6 giorni se riesco ad aggiornare, durante le vacanze sarò attiva spesso E probabilmente concluderò questo libro è inizierò il sequel. Grazie davvero a tutti.
Lasciate come sempre un commento che fanno sempre piacere ❤️

(29esima posizione. Vi adoro.)

Portami all'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora