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Dylan pov
Sono stanco come non mai ma devo alzarmi per forza. Megan sta ancora dormendo fortunatamente, almeno so che non mi vedrà fare ste stronzate. D'altronde sono le 2 di notte e si è addormentata nel mio letto ma il dovere Mi chiama. Mi faccio una doccia veloce sfregando la spugnetta sui tatuaggi. Se ci penso al mio primo tatuaggio rido, l'ho fatto da un mio amico a 15 anni. Ho inciso la data di nascita di mia mamma che non vedo da quando ero piccolo. È come sparita dalla faccia della terra, nessun profilo sui social, nessuna chiamata, nessun numero di telefono, indirizzo e quant'altro. Sembra... Morta. Chissà se le manco, non è tempo di chiederselo ora. Gli affari chiamano. Finisco di togliermi la schiuma dal corpo e mi vesto velocemente. Tiro indietro i capelli con un po' di gel anche se alla fine  rimangono uguali. A Megan piacciono perciò non li taglierò. Mi appoggio allo stipite della porta e dorme come un angelo. Non voleva tornare da suo padre perché quella pazza della sua fidanzata si ostinava a farle mangiare cibo vegano e verdure allora è arrivata incazzata con un pollo fritto e due hamburger. Sembrava una bambina, anche quando si è sporcata con il ketchup. Poi si è accorta che aveva preso un hamburger con la senape che le fa schifo e mi sono fatto corrompere per mangiarlo dopo che mi ha dato un bacio lungo. Sì è messa a ridere e si mordeva le labbra. Volevo baciarla e non mollarla più.
Il cellulare vibra
"Bro dove sei?"
"Sono a casa, adesso parto"
"Muoviti"
Prendo le chiavi e mi avvio.
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"Bro finalmente"
"Aaron Non farne una tragedia, mi avete detto di non far sapere nulla a Megan quindi ho fatto piano"
"Sai che è meglio per tutti, soprattutto per lei"
"Sisi certo. Dov'è la mia auto?"
"Nel parcheggio dietro, Audi"
"Come sempre. Chi c'è?"
"Brian e il suo gruppo, Matthew non si è visto. "
"Starà dalla sua ragazza lasciatelo stare. Con Brian la situazione?"
"Stava bene non era fatto o ubriaco, penso si stia riprendendo"
"Mh meglio così"
Vado verso l'auto e mi metto in moto. Ovviamente il gruppo di Brian a me non piace ma conviene a entrambi i gruppi andare d'accordo perciò devo fare finta di nulla, infondo, non serve che ci parli io con loro.
Se ci penso, non siamo molto originali in questa città in quanto di divertirci, facciamo tutti la stessa cosa, drogarci fumare bere e fare corse inutili. Infondo, anche se volessi uscirne, è troppo tardi. Megan sarebbe l'unica ragione per la quale uscire, per non finire come il gruppo di brian ma ormai è tardi e Adam mi ha aggiunto altri problemi.
Accendo l'auto e faccio un giro del parcheggio, niente di eccessivo, non ho voglia. Dopo circa 10 giri mi stufo e scendo a fumare una sigaretta visto che la macchina non è mia. Mi appoggio al cofano e una ragazza mi si avvicina anche se non so chi sia e sinceramente, non mi interessa. Alta, occhi scuri, capelli biondi, bel fisico, non male, se solo non avessi in testa il ketchup intorno alle labbra di Megan.
"So Che ti chiami Dylan"
"Sì quello è il mio nome"
"Beh non so mi chiedevo se ti andasse magari di divertirci un po'"
Nel dirlo si tira giu ancora di più il top che è già stretto di suo, facendo intravedere il seno prosperoso ma detto sinceramente, preferisco quella seconda di Megan.
Mi sto rincoglionendo per colpa di quella ragazza, non capisco come abbia fatto a farmi fissare in questo modo, paragono ogni ragazza a lei pensando che certi vestiti a lei potrebbero stare meglio, che si divertirebbe se sentisse certe battute, che le piacerebbe mangiare certe cose. In effetti, mangia di tutto, sempre, per quello si arrabbia con quella arpia della fidanzata di suo padre quando le dà da mangiare solo verdura che le fa schifo, tipo i broccoli.
"Hey ti sei imbambolato, ci sei??"
"Sì ehm non mi interessi perciò ciao"
"C-come??"
"Ho detto che non mi interessi ora perciò ciao"
"Ma io volevo divertirmi"
"Bella, vedi tutti quei ragazzi la? Vai da loro, sono fidanzato, non mi piaci"
"Fidanzato eppure mi guardavi"
"Sì tranquilla penso alla mia ragazza"
Corro a prendere le chiavi della mia auto da Aaron e parto verso casa. Ho bisogno di chiederglielo. Non ho mai chiesto a Megan di diventare la mia ragazza, tantomeno mi è mai passato per la testa ma è stato così spontaneo dire che è la mia ragazza che sono euforico. Ho bevuto poco, non sono ubriaco ma sta cosa mi emoziona. Sembro un fottuto bambino anche se ora come ora non mi interessa. Che poi, io e Megan ci comportiamo da fidanzati ma nessuno dei due ha mai ammesso la cosa. Insomma, vive più con me che con suo padre, sua madre cerca di tirarla fuori da quella casa di pazzi e lei è contenta di stare da me.
Entro in casa correndo e mi butto nel letto dove c'è Megan. Sono le 4 del mattino ma non mi interessa, la sveglio e ha una faccia da Angelo.
"Dylan ma che cazzo vuoi?"
"Vuoi diventare la mia ragazza?"
"C-cosa?"
La sua faccia ancora assonnata si dipinge di rosso come ogni volta che è imbarazzata. È così carina.
"Ripeto, vuoi essere la mia ragazza?"
"Perché me lo stai chiedendo ora??"
"Rispondi, si o no?"
"Sì Dylan ma vorrei tornare a dormire"
"Ti ho appena chiesto di metterci insieme e l'unica cosa che sai dire è che vuoi dormire"
"Non sto capendo se sei ubriaco o meno"
"Sono sobrissimo, vuoi diventare la mia ragazza o no?"
"Sì sì sì sì"
La prendo in braccio e comincio a farla girare intorno, ride come una bambina, è così tenera.
"Dylan basta sono le 4 del mattino e faremo rumore poi la vecchia di sotto si lamenterà con me"
"Non mi interessa, andiamo a guardare le stelle?"
"Va bene anche se sei pazzo"
"Sono pazzo di una ragazza assolutamente sclerata, con il ciclo perenne, sempre nervosa e bellissima, con una risata da troglodita è un sorriso bellissimo."
Sorride e anche se ci sono un mucchio di stelle, la cosa più bella è assolutamente il suo sorriso.

Spazio autrice
Sono felice di aver finalmente scritto questo capitolo, scusate se non aggiorno ma ho problemi a scuola e ho poco tempo per scrivere.
Ditemi cosa ne pensate nei commenti, baci🔥❤

Portami all'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora