"No ti sbagli non vado più a trovare adam"
"Non dire cagate, ho controllato i registri e c'è la tua firma"
"E allora se lo sai perchè me lo chiedi idiota?"
"Senti non piace nemmeno a me stare con la mia ex ragazza a parlar del suo ex ragazzo squilibrato okay? Ma purtroppo mi tocca farlo perchè appunto il tuo ex squilibrato ci ha rovinato la vita"
"aveva un problema mentale okay? Crede ancora che io e lui stiamo insieme e io lo lascio fare perchè mi fa pena vederlo così capito? Il fatto che da quell'incidente lui non si ricordi nulla non è colpa mia. Perciò lasciatemi stare"
"Megan non dovresti andare, lo sai anche tu"
"No Tyler, non capite un bel niente. Lui pensa che stiamo ancora insieme, ha un problema mentale e se gli dico che non stiamo insieme potrebbe avere una ricaduta dalla quale non si alzerebbe più. Ecco perché non posso lasciarlo"
"Sì che puoi, non andare più da lui"
"No non capite nulla, Caroline andiamo"
"Andiamo okay ma devi dare ascolto a loro due, sai che Adam è pericoloso"
"Adam è rinchiuso in un manicomio, la cosa più pericolosa che può avere è un fazzoletto"
"Meg ti dimentichi dei suoi amici, di ciò che hanno fatto a te, abigail e Caroline"
"Non dovresti nemmeno nominare Abigail, sono abbastanza grande per cavarmela da sola"
"Stasera c'è una corsa, vieni? Ti farò capire che quelle persone sono davvero pericolose, se l' incidente non ti è sembrato abbastanza pericoloso"
"Justin, no, non posso uscire"
"Megan, abbiamo cercato di avvertirti in tutti i modi, lo facciamo per te ma tu non stai ascoltando ne me, ne Justin e tantomeno Caroline"
"Tyler apprezzo ma me la cavo da sola, Caroline vieni con me?"*****
"Oh la signorina si è degnata di tornare a casa, mi ha chiamato la scuola, eri in ritardo stamattina e hai insultato la professoressa, che cosa ti salta in testa?"
Scoppio a ridere, la stronza, anche se secondo mio padre dovrei chiamarla con il suo nome, mi chiede conto per ciò che faccio
"Non sei mia madre, non meriti spiegazioni da parte mia, chiaro?"
"Oh no certo, tua madre se la sta spassando a Boston"
"Stronza, quante volte ti ho detto di non parlare di mia madre così? Cosa non ti è chiaro, non ti è bastato rovinare la nostra famiglia? Mia madre sta cercando di farmi uscire dal casino nel quale mio padre ci ha messi per colpa tua"
Mollo il suo vestito che avevo preso tra le mani per evitare di ucciderla e mi dirigo verso quella che è la mia stanza ora.
chiamo mia mamma, ho bisogno di sentire la sua voce
"Tesoro, stavo per chiamarti io, ho buone notizie"
"Mamma dimmi che mi porterai via da questa casa di pazzi"
"Si, il mio amico ha trovato un modo per mandarti via di lì ma devi fare denuncia..."
"Mamma non mi interessa, voglio solo andarmene da qui, ti prego"
"Devi dire tutto ciò che ti fa la compagna di tuo padre in tribunale, il mio amico seguirà il caso perchè io essendo tua madre non posso"
Parlo ancora un po' con mia madre finchè non deve chiudere. Quanto durerà la pace tra di noi?
Accendo il mac book e scorro su facebook finchè non mi si blocca per un attimo il cuore. Dylan ha pubblicato una foto mentre una ragazz lo bacia in guancia. Che sia la sua nuova fiamma? In didascalia ha scritto: with my love.
Ma è normale? Non posso nemmeno stalkerare la tipa perchè non l'ha taggata.
"Tesoro vieni di sotto un'attimo"
Mio padre che mi chiama tesoro dopo tutto ciò che ha fatto è vomitevole
chiamata da Caroline
"Caroline dimmi che hai visto la foto"
"Ti stavo chiamando appunto per quello, giuro che vado fino in California e lo uccido"
"Megan scendi subito!"
"Caroline ne parliamo dopo, mio padre mi chiama"
Scendo le scale inciampando sui miei stessi piedi, questa scena mi ricorda quella volta che dovevano portarmi in collegio e Brian aveva dormito da me e il giorno dopo lo avevo trovato in soggiorno a discutere con i miei, anche in quella occasione ero inciampata sulle scale cadendo sul vaso cinese che mia mamma amava. Sorrido al pensiero, i tempi sono cambiati, anche lui lo è.
"Cosa c'è"
"La cena è pronta, ci sono gli hamburger vegetariani"
"Mi fanno cagare"
"non ti permetto di usare questo linguaggio con me signorina"
"ah si io non devo usare questo linguaggio mentre la stronza si permette di insultare mia madre?"
Mi arriva uno schiaffo e cado a terra, ma che cavolo gli prende? Le lacrime iniziano a scendere, non me ne sono nemmeno accorta
"Cos'è, vuoi ricominciare come quando avevo 14 anni? Che ti permettevi di tirarmi schiaffi anche se ormai ero cresciuta? Mi chiedo con che faccia ti guardi allo specchio"
"Ti ho appena detto di non parlarmi così"
"E io ti ho chiesto di non rompermi più il cazzo ma non capisci"
Il tono della sua voce è più alto adesso ma non permetterò che mi metta le mani addosso di nuovo, non sopporto più tutto questo.
"Lasciami in pace dannazione, fammi vivere la mia vita, non permetterti mai più di sfiorarmi"
"Non parlare così a tuo padre"
"Sei solo patetica, tu ti permetti di dirmi cosa devo fare di nuovo? Smettila tu non sei e mai sarai nessuno per me capito? Sei solo la patetica che ha distrutto la mia famiglia, non sarai mai nulla di più nulla di meno, chiaro?"
"Credo che comincerà ad essere qualcosa di più quando saremo a Londra, sai?"
"Non ci vengo con due sconosciuti a Londra"
Un'altro schiaffo, le lacrime sta volta le sento, amare, pungenti.
"Tu non sei mio padre.. mio padre non si permetterebbe mai e poi mai di prendermi a schiaffi, non quel padre che mi portava al parco giochi, non quello che mi comprava lo zucchero filato anche se la mamma non voleva, non sei lui"
sussurro questo probabilmente a me stessa, non credo che gli importi qualcosa. Corro in stanza a prendere il cellulare e una felpa a caso, solo scendendo le scale mi accorgo che è la felpa che Dylan mi ha prestato. Corro letteralmente fuori casa, mio padre mi viene dietro prendendomi per il braccio e trascinandomi dentro
"Mollami, non voglio venirci dentro"
Gli tiro un pugno, non so con quale forza, e me ne vado. Corro, non so dove io stia andando, non ho una meta.
Ripenso ai bei momenti passati con mio padre, ma come a ricordarmi che non ho mai avuto una vita felice, arrivano quelli brutti. Arrivano le violenze fisiche ma soprattutto quelle psicologiche, arrivano i graffi che una volta mi aveva lasciato sul viso e che ho dovuto coprire con una bugia, arrivano gli strattoni, gli insulti, arriva tutto, arriva tutto e fa male, tanto male. Non posso credere che mio padre dopo 4 anni abbia avuto di nuovo il coraggio di mettermi le mani addosso, come se fossi anora una bambina da sculacciare quando fa i capricci. Alle immagini di mio padre si aggiunge l'immagine di Dylan con quella ragazza. Che mi abbia già dimenticata? Che abbia dimenticato tutto? Ah quanto sono patetica, infondo io cosa sono per lui? Nulla, non sono mai stata qualcosa, ma sono troppo orgogliosa per ammetterlo, per ammettere che no troverò mai qualcuno che mi ami nello stesso modo in cui lo amo io.
Mi ritrovo davanti a questa porta, senza le chiavi di casa. sono stanca, penso che riposerò per il momento.Papà, ti volevo bene una volta. Quando ti prendevi cura di me. Ora, non so nemmeno se c'è l'ho un padre.
spazio autrice
Ho cominciato a postare di nuovo i capitoli, ne metto uno ogni mezz'ora/ ora è stasera o domani aggiornerò perché appunto, essendo che la storia è stata segnalata molti di voi non visualizzavano i nuovi capitoli. Spero che possiate comunque lasciare qualche commento positivo e che i capitoli vi piacciano.
Kisses(La foto a inizio capitolo sarebbe quella di Dylan, LOL)
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Portami all'inferno
Teen FictionA tavola li vedo quei due. Li vedo gli sguardi che si lanciano a vicenda. Uno sguardo è pieno di amore, l'altro di delusione. Non li ho mai capiti loro. Il loro continuo rincorrersi senza ottenere nulla. La loro voglia di amarsi e scoprirsi senza a...