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"Brian mi spieghi che ti passa per la testa? Sei in casa tua, c'è tua madre e c'è il tuo fratellino di 6 anni e a te viene in mente di prendere un ragazzo che nemmeno conosci e scaraventarlo a terra?"
"Tu che cazzo ci fai in casa mia con questo?"
"Sì da il caso che questo è un mio amico e mi sta aiutando ad uscire da quel posto del cazzo. Oltre a questo mi ha ospitata in casa sua dopo che qualcuno mi ha praticamente fatto un livido in faccia per niente"
"Vattene via"
"Me ne vado con piacere. Scusami Jessica, ti chiamo e ne parleremo meglio, davvero grazie del tuo aiuto"
"Figurati, mi dispiace per questo disastro"
Le sorrido e prendo Dylan per mano che fino in quel momento si stava massaggiando la faccia piena di lividi. Lancio un ultimo sguardo alla faccia di Brian che sanguina a causa del pugno di Dylan e esco da lì ignorando completamente Ethan.
"Scusa Dylan, scusami davvero, non sapevo che avrebbe reagito così male e che sarebbe tornato"
"Sei una ragazza con la quale è impossibile non essere preso a pugni in faccia. Senti, non è così facile l'uscita da quel posto, Jessica dovrebbe diventare la tua tutrice legale per farti uscire e sarebbe un processo troppo lungo temo"
"Ho preso una decisione, vieni con me guido io"
È perplesso ma mi lancia le chiavi. Guido lungo le strade trafficate di New York e rido per una sua battuta stupida fino ad avere le lacrime agli occhi, in realtà sto piangendo e credo che sia uno sfogo, sembrerò una pazza a Dylan a ridere per poi piangere ma non posso farci nulla. Cosa è successo a Brian che è cambiato così tanto in pochissimo tempo? O forse è sempre stato così e sono stata io la stupida a non notarlo.
"Ehi accosta qui"
"Cosa? Ma sei pazzo! Non posso accostare in una strada così affollata."
"Accosta subito"
"Facciamo un incidente"
"Chissene"
"Non mi fermo qua, ora andiamo a casa mia"
"Ah quindi c'è l'hai una casa insomma"
"Senti i miei mi odiano, io li odio e non voglio nemmeno guardarli e stare con loro"
"Nemmeno io ho un buon rapporto quindi ti capisco"
"Ah okay"
"Non mi chiedi altro e fai l'impicciona come tutte dicendo: oh mi spiace povero"
"No. Se vuoi dirmelo va bene, se non vuoi va bene lo stesso "
Lo vedo sorridere. Chissà perché sorride.
Parcheggio l'auto fuori casa e faccio un respiro profondo. Non so come ma devo riuscirci.
"Stai in macchina"
"Non sto in macchina e fidati che ti sarò molto più utile di quanto credi ora"
Sospiro. È impossibile con lui.
Apro la porta con le chiavi che mi avevano lasciato pensando che sarei tornata ogni weekend. Sì sbagliavano.
"Oh wow Mia figlia si è degnata di tornare a casa"
"Ciao mamma. Come stai? Io male se ti interessa. "
La sorpasso e entro in casa a cercare mio padre. Solo lui può portarmi fuori da quel posto.
Lo trovo seduto con un bicchiere di Brandy in mano
"Oh la mia cara figlia è in compagnia di qualcuno. Chi è lo sfortunato stavolta?"
"Dylan Smith ma temo che lei mi conosca già o per lo meno conosce mio padre"
"Oh già, tuo padre. Sedetevi"
Non ho mai visto mio padre così agitato. Che cazzo sta succedendo?
"Cosa volete"
"Cosa voglio. Oh wow me lo hai chiesto. Voglio che mi tiri fuori da quel posto in cui mi hai messa. Finirò la scuola dove avevo cominciato. Non ne posso più delle vostre regole
"Intanto modera i toni quando parli con me. Dovresti darmi del lei come facevo io con tuo nonno"
"Quel nonno che non ha esitato ad abbandonarti in mezzo alla strada vero?"
"Stai zitta"
"Scusi signore per i toni con cui mi rivolgo a lei ma non credo che sua moglie voglia sapere ciò che io lei e mio padre sappiamo. Non mi sembra che lei sia nella posizione di contrattare ora come ora. Penso che dovrebbe fare ciò che sua figlia le chiede senza esitare. Oppure alzerò ancora un po' la voce tanto dalla cucina al soggiorno la voce arriva."
"Sei un  figlio di puttana come tua madre"
"Sì ha ragione ma sa le segretarie non vanno molestate"
Vedo la vena del suo collo pulsare. Segno che è arrabbiato. Ora capisco tutto. Quello stronzo di mio padre ci ha provato con la mamma di Dylan. Che famiglia ho? E sicuramente non è la prima. Non capisco il perché. Li sentivo fare sesso spesso.
Che modi fini che hai di parlare
Oh ti ringrazio coscienza, da quanto tempo?
"Ti farò uscire da lì lunedì e poi ti arrangerai tu, puoi andare dove ti pare, non mi importa. Ma se il tuo ragazzo prova a fiatare giuro che finirai male"
"Voglio la carta di credito"
"Stai cominciando a chiedere troppo"
Urlo il nome di mia madre e si sentono i suoi passi
"Credo che tu abbia al massimo 30 secondi"
"Potresti trovarti un lavoro"
"E tu potresti smetterla con le tue puttane, sai nessuno è perfetto"
Mia madre è sulla soglia. Guardo mio padre con aria di sfida. Vorrei ridere quasi.
"Quindi affare fatto?"
"Certo cara."
Tira fuori il portafogli e mi da la carta di credito che mi aveva preso.
"Ciao Jane, volevo salutarti"
Me ne esco e scoppio a ridere. So che non è stata la conversazione più esilarante ma almeno me ne esco da quella che dovrebbe essere casa mia. In preda alla gioia abbracci Dylan, sono così contenta.
"Non ti piacevano gli abbracci eh?"

Portami all'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora