28. Il primo giorno di scuola

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Liz


Il giorno dopo, quando io e Sandy arriviamo a scuola, le ragazze ancora non ci sono. Mi sono messa d'accordo con loro di trovarci davanti all'entrata cinque minuti prima del suono della campanella.
«Non ci sono ancora le mie amiche, le aspetto qui.» dico.
«D'accordo. Se hai bisogno chiamami, okay?»
«Sì.» rispondo, facendogli un timido sorriso.
Due minuti dopo arriva Olive, seguita da Lexi, Lux e infine Melissa.
Dopo esserci fatte dare l'orario delle lezioni e la combinazione e il numero dell'armadietto, suona la campanella e cerchiamo la nostra aula.
«È questa, vero?» chiedo, davanti ad un'aula insieme alle mie migliori amiche.
«Sì, entriamo.» esclama Olive.
Quando vedono passare Olive, alcuni ragazzi si girano verso di lei, mentre noi altre prendiamo posto ai banchi. Io e Lux siamo vicine, mentre Olive, Melissa e Lexi sono una fila dietro di noi.
Poco dopo mi giro e vedo due ragazzi avvicinarsi a Olive, Melissa e Lexi, e uno di loro chiede:
«Ciao, ragazze. Siete nuove?»
«Sì. Piacere, io sono Olive. Loro sono Melissa e Lexi, e davanti a noi ci sono Liz e Lux, le altre due nostre migliori amiche.» salta su Olive.
Il ragazzo guarda anche me e Lux e dice:
«Piacere mio, ragazze. Io sono Dan. Da dove venite?»
«Parigi.» risponde Melissa.
«Ah, siete le ragazze della vacanza studio. È vero che alcuni prof ci hanno parlato di voi l'anno scorso.» esclama Dan.
«Io sono Ed, invece. Noto che sapete l'inglese molto bene.» afferma l'altro ragazzo.
«I nostri padri sono inglesi.» dice Lexi.
«Ah, ecco.» dice Ed.
Parlano con noi per altri due minuti e quando si sono allontanati, Lexi salta su dicendo:
«Carini.»
«Naah.» dice Olive.
«Sembrano gentili.» dice Melissa.
«Sembrano.» dice Olive.
Melissa, Lux e Lexi fanno una leggera risatina, e Olive si guarda intorno proprio mentre un ragazzo si volta e la osserva.
Un attimo dopo entra la professoressa che ci saluta. Quando arriva alla cattedra, appena ci vede, dice:
«Buongiorno, ragazzi, e bentornati! Come avrete notato sono arrivate le nuove studentesse da Parigi. Alzatevi, ragazze, e dite qualcosa. Presentatevi.»
Ci alziamo tutte e cinque nello stesso momento e la prima a parlare è Olive.
«Ciao a tutti. Io sono Olive Fowles, ho sedici anni e... sono di Parigi.»
«Ciao. Io sono Melissa Crabbe, ho sedici anni e sono di Parigi. E adoro la musica.» dice invece Melissa.
«Io invece sono Lexi Hollis, ho sedici anni e sono di Parigi, e amo gli animali.» si presenta anche Lexi.
«Ciao. Io sono Lux Forester, ho sedici anni e sono di Parigi, e anch'io amo gli animali, come Lexi.»
«Ciao a tutti. Io sono Liz Savile, ho quindici anni e sono di Parigi.»
La professoressa, curiosa, chiede:
«Quindi siete tutte e cinque nate e cresciute a Parigi?»
«No, siamo nate a Londra, ma cresciute a Parigi.» risponde Olive.
«Benvenute alla Santa Monica High School, ragazze. Io sono la professoressa Barton, la vostra insegnante di storia.»
Sorridiamo alla professoressa e lei esclama:
«Adesso iniziamo con l'appello, ragazzi.»

Più tardi, dopo pranzo, vedo Sandy parlare con dei ragazzi mentre passo in corridoio.
«Ehi, Liz.» mi saluta lui.
Lo saluto e mi chiede:
«Come sta andando?»
«Benissimo, grazie.» rispondo, con un sorriso.
«Mi raccomando, se hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, non esitare a chiedere, okay?»
«Okay. Grazie, Sandy, sei molto gentile.» rispondo, sorridendogli.
«È un piacere, Liz.»
Io e Sandy ci guardiamo per alcuni secondi e poi lui dice:
«Comunque loro sono i miei amici: Oliver, Sid, Mike e Luke. Ragazzi, lei è Liz, la ragazza che viene da Parigi per la vacanza studio.»
Sorrido agli amici di Sandy e stringo loro la mano, e poco dopo ci salutiamo.

Nel tardo pomeriggio, decido di fare un tuffo in piscina, essendo sola nella mia nuova casa.
«Ehi.» esclama una voce maschile.
Mentre sto nuotando mi volto e vedo Sandy, ed è come se fosse un'apparizione.
«Ciao.» lo saluto io, smettendo di nuotare.
Sandy si avvicina alla piscina e mi chiede:
«I miei non sono ancora arrivati?»
«No.» rispondo, avvicinandomi al bordo della piscina.
Sandy mi guarda e poi guarda la piscina.
«Ti vuoi buttare?» gli propongo io.
«Volendo...»
«Buttati, allora. Cosa aspetti?»
«Vado a mettermi il costume e arrivo.»
«Ma no. Buttati con i pantaloncini.»
«Ci metto un attimo. Arrivo.»
«Okay. Ti aspetto qui.» dico.
Ti aspetto qui? Ma da dove mi è venuta fuori? Sono pazza, è ufficiale.
Pochi minuti dopo Sandy è di nuovo in piscina e si butta tuffandosi come un tuffatore esperto. Dopo aver fatto mezza vasca a nuoto, si appoggia al bordo, accanto a me, che l'ho osservato per tutto il tempo.
«Allora, com'è andata oggi a scuola?» mi domanda lui.
«Bene, direi bene. A te?»
«Bene, bene. È successo qualcosa di particolare?»
«No, niente. A te?»
«Niente.»
«Gli allenamenti come sono andati?» gli chiedo.
«Bene. Mi sono mancati i ragazzi della squadra.»
«Capisco.» dico, facendogli un timido sorriso.
«Sai... mi è venuta un po' di fame.» esclama lui.
«Invece a me è venuta voglia di torta. Perché non ne facciamo una? Voglio dire, io la faccio, ma tu puoi darmi una mano.»
«Va bene.»
Io e Sandy saliamo dall'acqua e ci asciughiamo con gli asciugamani, poi andiamo dritti verso la cucina.
«Quale torta vuoi fare?» mi chiede.
«Una con il cioccolato.»
«Perfetto.»
«Quali torte sono le più fatte al cioccolato qui in America?» domando io.
«C'è la Mud Cake.» risponde lui.
«La torta di fango?» domando, confusa.
«Si chiama così.»
Rido, seguita da Sandy, poi esclamo:
«Okay. Allora vada per la Mud Cake.»
Sandy cerca il libro di ricette di sua madre, e dice:
«Mia madre ha un libro di ricette. Dovrebbe esserci anche quella della Mud Cake.»
Mentre prepariamo la torta, io e Sandy scherziamo e parliamo del più e del meno.
Più tardi, quando il cacao è dentro una tortiera, Sandy usa un dito per mangiarne un po'.
Io me ne accorgo e gli do una sberla sulla mano, dicendogli:
«Smettila, altrimenti lo finirai!»
«Ma è buono.» si giustifica lui.
«Lo so.»
Sandy immerge di nuovo il dito, si volta verso di me e dice:
«Senti.»
«Smettila, Sandy.» lo rimprovero un'altra volta.
«Dai, assaggia.»
Non si può negare che sono attirata di assaggiarlo, anche perché il cacao è sul dito di Sandy.
«Dai.» insiste Sandy.
«Okay.»
Lo guardo negli occhi e poi assaggio il cacao sul dito di Sandy. Mentre lo faccio, ci guardiamo fissi negli occhi. Quando tiro via la bocca dal dito di Sandy, lui mi chiede:
«Allora?»
«È buonissimo.»
Mentre la torta si cuoce in forno, prepariamo la glassa al cioccolato da spargere sulla torta.
«Non cominciare a mangiare anche la glassa, per favore.» esclamo io.
Sandy si volta verso di me e senza dire niente io capisco che lo farà.
«Mi conosci già così bene.» dice lui, sorridendo.
Prima d'iniziare a spargere la glassa sulla torta, Sandy affonda il dito e ne mangia un po'.
«Avanti, assaggiane un po'.» mi sprona.
Lo guardo storto e poi affondo anch'io il dito nella glassa. Mentre mangiamo la glassa dal dito, ci guardiamo e ci sorridiamo.
«Ti sei sporcata, aspetta.»
Sandy mi toglie un po' di glassa dal lato destro delle labbra, e mentre lo fa, mi guarda negli occhi e poi mi fissa le labbra. Tolta la glassa, la mangia lui, soddisfatto.
Ci guardiamo negli occhi e siamo talmente vicini che quasi ci tocchiamo. Sandy si avvicina ancora un po' al mio viso e proprio mentre stiamo per baciarci, all'improvviso sento la voce della signora Carr dire:
«Ciao.»
Sandy si allontana subito da me e si volta verso sua madre.
«Ciao, mamma.»
«Come mai siete così sporchi?» ci chiede lei.
Mi volto verso di lei e rispondo:
«Abbiamo fatto una torta, la Mud Cake.»
«Mmh, buona.»
«Speriamo.»
Arriva anche il signor Carr, che salta su chiedendo:
«Cos'è buona?»
«La Mud Cake. L'abbiamo fatta io e Liz, cioè, stiamo finendo di farla.» risponde Sandy.
«Bene, ho una fame.» dice il signor Carr.
«Dopo cena, tesoro.» gli dice la moglie.
«D'accordo.»
I signor Carr si danno un bacio e io e Sandy li guardiamo.
Potevamo essere noi a baciarci ora se solo i genitori di Sandy non fossero arrivati proprio in quel momento. Tempismo perfetto.
Sandy si volta verso di me e mi guarda per un attimo.
«Dai, spargiamo la glassa sulla torta.» esclama.
Distolgo lo sguardo dai signori Carr, che si stanno ancora baciando, e mi giro verso Sandy, rispondendo con un sì.

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