65. Un piccolo aiuto

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Olive


«Ragazze, posso chiedervi un consiglio?» chiede Liz, mentre io e le mie migliori amiche stiamo chiacchierando e bevendo qualcosa in uno Starbucks di Santa Monica.
«Certo. Spara.» le dico.
«Ecco... io e Sandy l'abbiamo rifatto a Capodanno e...»
«Cosa? Di nuovo? Ma perché non ci dici niente?» intervengo, senza neanche lasciarla finire di parlare.
«Ve lo sto dicendo ora.»
«Dai, racconta.» la sprona Lexi.
«Insomma... prima di farlo lui... mi ha fatto un ditalino. È stato... piacevole, molto piacevole, e anche quando abbiamo iniziato a fare l'amore è stato molto piacevole. Anzi, stavolta non ho sentito più dolore e mi è piaciuto molto di più rispetto alla prima volta.» confessa la mia dolce Liz.
«È normale, tesoro, anche perché sapevi già qual era la sensazione.» le dice Lexi.
«Esatto. Anche per me è stato lo stesso e fu sempre meglio di volta in volta.» salta su Lux.
«Andrà tutto sempre meglio di volta in volta.» la rassicura Melissa.
«Esatto.» concordo.
«Okay, ma... la cosa che vorrei chiedervi è un'altra.»
«Cioè?» chiedo.
«Vorrei... provare qualcosa di nuovo. Cioè... vorrei far provare piacere a Sandy, come lui ne ha fatto provare a me facendomi un ditalino.» confessa Liz.
«Vuoi fargli un pompino o una sega, tesoro?» domando.
«Olive!» esclama Liz, guardandosi intorno e sperando che nessuno abbia sentito.
Ridiamo tutte, tranne Liz, che sembra piuttosto a disagio.
«Fai la seria, per favore. Vi sto chiedendo un consiglio.» aggiunge, guardandoci.
«Okay, d'accordo. Ma rispondi alla mia domanda.» dico.
«Non so cosa vorrei fare, ma so solo che vorrei fargli provare piacere, ma non so bene come fare.»
«Non è poi così difficile.» afferma Lexi.
«Sì, infatti. Lo baci un po' ovunque, gli tiri giù i boxer, lo prendi in bocca e poi glielo succhi.» dico semplicemente io.
«Detto così fa abbastanza schifo.» dice Liz.
«Olive è sempre la solita. Devi andarci piano, non andare subito al sodo, altrimenti finirà tutto subito.» le consiglia Lexi.
«Okay, andarci piano, d'accordo.» ripete Liz.
Parliamo per un bel po' di ogni tecnica per fare impazzire i ragazzi e poi usciamo dallo Starbucks.


Qualche giorno dopo, al rientro dalle vacanze natalizie, vado all'uscita della scuola che frequenta Chad. Ci siamo messi d'accordo che andrò a prenderlo in modo da farsi vedere da Louise, ma lui non sa cosa davvero gli aspetta.
Quando vedo Chad, lo chiamo, e appena mi vede, mi raggiunge immediatamente.
«Ciao.» lo saluto.
Chad mi squadra dalla testa ai piedi e mi chiede:
«Wow. Ma come ti sei vestita?»
«Vuoi fare colpo o no?»
«Assolutamente sì.»
«Bene.»
Chad mi guarda ancora e nota la mia scollatura che mette in mostra il seno.
Si avvicina a me e siamo a pochi centimetri l'uno dall'altra. Ci guardiamo dritto negli occhi e lui appoggia una mano sul mio sedere e me lo stringe.
«Ringrazia che te lo sto facendo fare. Approfittane.» dico.
«È il giorno più bello della mia vita.» esclama lui.
Lo guardo e ridacchio, e lui mi sorride.
Come previsto, ad alcuni metri di distanza Louise insieme alle sue amiche ci sta guardando.
All'improvviso bacio Chad sulle labbra e lui ne rimane molto stupito. Un semplice ed innocente bacio a stampo, e quando mi stacco da lui, mi chiede:
«Perché mi hai baciato? Non avevo detto che avresti dovuto baciarmi.»
«Lo so, ma ti conviene di più così, no?»
«Assolutamente sì. Questo è il giorno più bello della mia vita, lo ripeto.»
Rido e lui mi sorride, e poi mi domanda:
«Mi fai infilare una mano sotto la maglietta?»
«Non esagerare, altrimenti Louise ti prenderà per un pervertito.»
«D'accordo, mi accontenterò del bacio.»
«Bravo.»
Osservo Chad guardare Louise, e lei e le sue amiche sono ancora a bocca aperta, scioccate da quello che hanno appena visto.
Poco dopo se ne vanno e mentre siamo sull'autobus per tornare a casa, Chad prende il cellulare dalla tasca e legge il messaggio che gli è appena arrivato.
«È Louise?» gli chiedo.
«Sì.»
«Leggi ad alta voce, dai.» lo sprono.
«Ehi! Posso passare a casa tua più tardi? Avrei bisogno di parlarti. Baci.»
«Wow! È andata ancora meglio di come ci aspettavamo. Sei contento?»
«Sì, cazzo. Chissà cosa vorrà dirmi.»
«Mi sento che sarà qualcosa di positivo.»
«Come lo sai?»
«Intuito femminile.»
Più tardi, qualcuno suona al campanello e sento Chad urlare:
«Vado io, Olive! È Louise!»
Scendo al piano di sotto e osservo Chad e Louise, senza farmi vedere e sentire.
Dopo averla fatta entrare, Chad la fa accomodare in sala e iniziano a parlare.
«Allora, cosa mi devi dire?» le chiede Chad.
«Chi è quella ragazza che era con te all'uscita della scuola?» gli domanda lei.
«Un'amica... speciale. Perché me lo chiedi?»
Sorrido a quell'amica speciale e continuo ad origliare.
«In che senso un'amica speciale? State insieme? Vi frequentate? O cosa?»
«Ci vediamo ogni tanto.»
«Allora potresti... smetterla di vederla?» gli chiede Louise.
«Perché dovrei?»
Chissà perché, Chad.
Mi sporgo per guardarli perché non sento più niente e li vedo baciarsi.
Sorrido fra me e me perché ho fatto una bella cosa per Chad. Finalmente Louise si è accorta di lui dopo più di un anno.
«Mi piaci, Chad. Mi ha dato molto fastidio che quella ragazza ti abbia baciato oggi fuori dalla scuola.» gli confessa lei.
«Dici sul serio o è uno scherzo?»
«Dico sul serio. Mi piaci davvero.»
«Come mai adesso? Come mai ti sei accorta di me proprio adesso?»
«Forse perché ti ho visto con quella ragazza ed è scattato qualcosa in me.»
Li osservo e vedo che si guardano, e qualche secondo dopo lui le chiede:
«Allora... vuoi essere la mia ragazza, Louise?»
«Sì.»
Chad si avvicina a lei e la bacia.
Che carini. Avessi avuto anch'io un inizio di adolescenza così.
Mentre sono ancora seduta sui gradini, mi trovo davanti Chad che sale le scale.
«Olive, cosa ci fai qui?» mi chiede, stupito.
«Ti stavo spiando.» rispondo, ridacchiando e alzandomi.
Chad mi segue fino in camera mia e mi chiede:
«Quindi hai visto e sentito tutto?»
«Eh già.» rispondo, voltandomi verso di lui.
Tutto a un tratto me lo ritrovo tra le braccia ed esclamo:
«Grazie, grazie, grazie. Mi hai aiutato tantissimo. Grazie, Olive, grazie davvero.»
Lo stringo tra le braccia e dico:
«Prego. Non c'è di che.»
Chad mi stringe ancora più forte e mi accarezza la schiena.
«Sono troppo contento. Era da più di un anno che aspettavo questo momento, e sei arrivata tu e tutto finalmente è andato come volevo.»
«Ci credo che sei contento.» dico, aspettando che lui si stacchi da me.
Chad continua a stringermi e io sono piuttosto a disagio.
Appoggia la testa sulla mia spalla e continua ad accarezzarmi la schiena.
«Chad, cosa stai facendo?»
Si stacca finalmente da me e mi domanda:
«Posso chiederti un altro favore?»
«Un altro?»
«Questo è l'ultimo.»
«Okay, spara.»
«Mi insegneresti a baciare? A baciare per davvero intendo.»
«Perché, già non lo sai fare?» gli chiedo, soffocando una risata.
«No.» risponde lui, serio.
«Questo non posso farlo, Chad. Dovrai imparare a farlo col tempo.»
«Ma so che Louise ha già avuto un ragazzo e ho paura di deluderla, non sapendo baciare come si deve. Ti prego, Olive, aiutami.»
«Non posso aiutarti stavolta, Chad.»
«Ma se poi faccio una figura di merda?»
«Sono cose che capitano.»
«Ti prego, baciamoci come si deve. Una volta sola, ti prego.»
«Mi dispiace, Chad, non posso.»
«Ma mi hai baciato oggi pomeriggio, nel cortile della scuola. Perché non puoi farlo anche adesso?»
«Smettila, non insistere.»
«Okay.» dice Chad, rassegnato.
Un po' mi dispiace per lui, sono sincera, ma sono cose che deve imparare a fare con l'esperienza. Stavolta io non posso aiutarlo.
«Grazie comunque per avermi aiutato, Olive. Hai già fatto tantissimo.» esclama lui, sulla soglia della porta, osservandomi.
«Non c'è di che.» dico, osservandolo e sorridendogli.

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