79. Una confessione da fare parte II

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Liz


La sera stessa, a cena, io e Sandy ci guardiamo ogni secondo per deciderci a parlare. All'improvviso lui salta su, dicendo:
«Mamma, papà... io e Liz abbiamo un annuncio da fare. È una cosa... importante e... delicata.»
«Oddio. Un altro annuncio?» esclama il signor Carr.
«Ci state facendo preoccupare. Cosa c'è stavolta?» domanda la signora Carr.
Ci guardiamo e osservando i signori Carr, dico:
«Sono incinta.»
Il signor Carr sbianca in volto e la signora Carr rimane letteralmente a bocca aperta.
«State scherzando?» chiede la mamma di Sandy.
«No, mamma, non stiamo scherzando. Liz è incinta davvero, o almeno così dicono tutti i test che ha fatto.»
«Quanti ne hai fatti?»
«Tre di marche diverse.»
La signora Carr si mette le mani in volto, mentre il signor Carr ancora non ha aperto bocca. Sembrano molto più preoccupati i genitori di Sandy che Sandy stesso.
«Non è una cosa così tragica. Il prossimo anno sarei comunque andato a Parigi e avrei vissuto a casa di Liz. Saremo stati comunque vicini.» dice Sandy.
«Non è una cosa così tragica? Stai scherzando, Sandy? Liz è incinta e tra meno di nove mesi avrete un figlio, un bambino vero, un figlio vostro. Avete solo sedici anni, cazzo!» esclama finalmente il signor Carr.
Non avevo mai visto il signor Carr così arrabbiato e non l'aveva mai sentito pronunciare una parolaccia.
«Calmati, Abe. In fondo nostro figlio ha ragione. Sandy è sempre stato gentile, educato e responsabile. Non sta per morire, Liz è solo incinta.» gli dice la signora Carr.
«Solo incinta? Amanda, ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? Liz e Sandy hanno solo sedici anni, sono dei bambini praticamente. I bambini non possono crescere altri bambini. E poi da quanto tempo avete iniziato a fare sesso? E soprattutto, per quale motivo non avete usato una protezione? Cazzo, esistono tantissimi modi per proteggersi da una gravidanza.» esclama il signor Carr, mettendosi le mani in viso, disperato.
Amanda lo fa alzare e si allontanano dalla sala da pranzo, mentre io e Sandy rimaniamo seduti immobili.
«Tuo padre si è incazzato parecchio, non oso immaginare come reagirà il mio. Andrà su tutte le furie e mi caccerà di casa, come minimo.» dico.
Sandy si volta verso di me e prendendomi le mani, dice:
«No, non dire così. Mio padre si è solo incazzato per il momento, ma vedrai che si calmerà. E tuo padre se ti vuole davvero bene, capirà. Magari s'incazzerà sul momento, ma poi capirà, vedrai.»
«Non lo so, Sandy, io non ho mai combinato niente di grave. Una volta sono rientrata a casa un'ora dopo il coprifuoco e sono rimasta in punizione per una settimana. Però con una gravidanza a sedici anni non so proprio come reagirà. Ho paura, Sandy, molta paura.»
Sandy mi abbraccia subito e mi bacia sulla guancia per tranquillizzarmi.
«Andrà tutto bene, tesoro, vedrai.»


Il giorno dopo, io e Sandy facciamo la videochiamata su Skype con i miei genitori per comunicare loro la notizia della gravidanza. Decidiamo di farla durante la mattina in modo tale che a Parigi sia sera.
Io e Sandy siamo davanti allo schermo del computer ad aspettare che la videochiamata inizi, e quando i miei genitori compaiono dall'altra parte dello schermo, esclamo:
«Mamma, papà!»
«Come stai, tesoro?» chiede mia madre.
«B-bene. Voi?»
«Bene, bene. Ciao, Sandy!» dice mia madre.
«Salve, signora Savile.» dice lui.
«Come sta andando la scuola?» chiede mio padre.
«Bene, papà, bene.»
«Allora, come mai hai voluto fare questa videochiamata? È successo qualcosa?» domanda mia madre.
«A dire la verità sì, mamma.» rispondo, diventando serissima.
«Cioè? Dicci tutto, piccola.»
Mi volto verso Sandy, che mi stringe la mano, poi mi giro verso il computer e dico:
«Io e Sandy abbiamo un annuncio da fare.»
«Cioè? Ci stai facendo preoccupare, Liz.» dice mio padre.
Io e Sandy ci guardiamo per alcuni secondi e ci stringiamo le mani a vicenda, poi ci voltiamo verso il computer e io esclamo:
«Sono incinta.»
Mio padre sbianca in volto e improvvisamente sviene. Mia madre lo vede cadere di peso sul pavimento e lo soccorre subito.
«Papà, papà! Stai bene?» urlo, preoccupata e guardando lo schermo del computer.
Mentre mia madre cerca di svegliare mio padre, guarda verso la webcam del computer e chiede:
«Liz, dici sul serio?»
«Sì, mamma, sono incinta davvero.»
Mi volto verso Sandy che non ha ancora detto una parola e sembra ovviamente piuttosto preoccupato.
«Sei proprio sicura, Liz? Sei andata da un ginecologo?»
«No, ma sono incinta sicuramente perché ho fatto tre diversi test e sono risultati tutti positivi.»
«Oh, mamma mia. Quando l'hai scoperto?»
«Ieri. Ho fatto il test dove dice le settimane dal concepimento e dice due-tre.»
«Vai comunque dal ginecologo, tesoro, così ti visita.» mi consiglia mia madre.
«Sì, mamma, ci andrò, non preoccuparti. Papà sta bene?»
Mia madre si volta verso mio padre, che pian piano sta riprendendo i sensi, e gli chiede:
«Amore, stai bene?»
«Ho fatto un brutto sogno dove la nostra bambina ci diceva di essere incinta. Ma è impossibile, era solo un sogno per fortuna.» dice mio padre.
«Non era un sogno, Burt, è tutto vero. Liz è davvero incinta.» gli dice mia madre.
Mio padre perde i sensi di nuovo e tutti ci preoccupiamo ancora di più.
«Oddio! Papà è svenuto di nuovo. È tutta colpa mia.»
Mia madre cerca di svegliare mio padre e qualche minuto dopo lui riprende i sensi e lei lo fa alzare in piedi, per poi farlo sedere sulla sedia.
«Papà, papà, stai bene? Sei svenuto due volte.»
«Sì, Liz, sto bene. Sei davvero incinta?» mi chiede.
«Sì, papà.»
«Volete tenerlo, vero?»
«Sì, papà.» rispondo, guardando i miei genitori, preoccupata.
«Mi dispiace, non sarebbe mai dovuto succedere, mi dispiace.» aggiungo.
«Non devi essere dispiaciuta, tesoro. Non è una tragedia in fondo. Non hai una malattia grave, non stai per morire. Certo, avrai un bambino, ma una nascita è qualcosa di meraviglioso, anche se avete solo sedici anni.» esclama mio padre.
«Grazie, papà. Pensavo che mi avreste cacciato di casa e che Sandy non sarebbe più potuto venire a Parigi.» dico.
«Lui deve starti accanto, ancora di più adesso che sei incinta. E poi ci siamo io e la mamma a darti una mano.» dice mio padre.
«Sì, Liz, noi ci siamo sempre.» conferma mia madre.
«Grazie.»
«Sandy non dici niente?» domanda mio padre.
Mi giro verso di lui e gli sorrido.
«Mi scusi. È che ho paura a dire qualsiasi cosa. È colpa mia se Liz è rimasta incinta, è colpa mia se Liz dovrà andare a scuola con il pancione il prossimo autunno.» salta su Sandy.
«Non dire così, amore, ci siamo dentro insieme in questo casino. La colpa è di entrambi, non solo tua.» lo rassicuro io.
«Certo, avresti potuto stare più... attento, ma l'importante è che tu ami davvero la nostra Liz e che tu le stia accanto sempre e comunque.» esclama mio padre.
«Lo farò, signore, perché la amo da morire. Non la abbandonerò mai.» conferma Sandy, guardando prima i miei genitori e poi me.
«Bravo. Così ti voglio.»
«Facci sapere per la visita, tesoro.» dice mia madre.
«Sì, mamma, vi farò sapere, promesso.»
Quando chiudiamo la videochiamata, mi giro verso Sandy e gli chiedo:
«Perché sei così preoccupato improvvisamente?»
«Perché ho paura, amore mio. Tu non hai paura?»
«Sì, certo che ce l'ho, è ovvio. Quella che deve partorire sono io, non tu.»
«Già. E sei tu quella che avrà il pancione per un bel po' di mesi mentre andremo a scuola. Sono stato così stupido, Liz.»
«L'affronteremo insieme ed è questo quello che conta. Io ti amo da morire, Sandy.»
«Ti amo da morire anch'io, Liz.»
Ci diamo un bacio e poi ci abbracciamo forte.
L'affronteremo insieme, l'affronteremo insieme. Penso a questo per tranquillizzarmi e pensare positivo.

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