18. L'ultimo saluto

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Olive


La mattina del giorno dopo noi ragazze insieme ai nostri genitori arriviamo all'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi.
Mentre stiamo parlando, improvvisamente sento chiamare il mio nome.
Ci guardiamo tutti intorno e vediamo Mathieu arrivare verso di noi. Lo presento ai genitori delle ragazze, e quando è di fronte a me, noto che non sa se baciarmi sulle labbra o abbracciarmi, così prima abbraccia le mie migliori amiche.
Ritornato davanti a me ci guardiamo per un attimo e poi finalmente mi abbraccia.
«È molto che siete arrivate?» ci chiede Mathieu.
«No, saranno dieci minuti.» rispondo.
«Allora, siete pronte per partire?» chiede lui, guardando le ragazze.
Perché non mi guardi, Mathieu? Guardami, dai.
«Siamo prontissime.» risponde Melissa.
«Mai stata così pronta.» dice invece Lux.
«Mi hanno rubato le parole di bocca.» risponde Lexi.
Mathieu si volta finalmente verso di me e mi chiede:
«E tu?»
Lo guardo negli occhi e gli rispondo:
«Sono prontissima. Te l'ho detto, non vediamo l'ora di essere là e iniziare tutto.»
Mathieu annuisce senza dire niente e continua a guardarmi.
Cosa devi dirmi, Mathieu? Hai una faccia.
«Devi dirmi qualcosa?» chiedo.
«A dire la verità sì, ma...» risponde, interrompendo però la frase.
«Okay, però forse prima è meglio che salutiamo i nostri genitori, ragazze, così possiamo metterci in fila ai controlli.» esclamo io.
Le ragazze concordano con me e salutiamo i nostri genitori, e insieme a Mathieu raggiungiamo l'ingresso dell'aeroporto, mettendoci così in fila ai controlli.
«Se volete parlare per i cavoli vostri allontanatevi, tanto qui dovremmo stare in fila tantissimo tempo.» ci dice Liz.
«Andiamo?» gli domando io.
«Sì.»
«Tenetemi d'occhio le valigie, mi raccomando.» dico alle mie amiche.
«Non ti preoccupare.» mi rassicura Melissa.
Io e Mathieu ci allontaniamo dalla fila e gli chiedo:
«Allora... cosa devi dirmi, Mathieu?»
Non risponde subito e mi guarda negli occhi.
Io lo guardo, aspettando una risposta.
«Niente che tu non sappia già.»
«Cioè?»
«Beh... che mi mancherai tantissimo e che sarà difficile stare senza di te. Ma già lo sai.» risponde Mathieu.
«Sì, lo so.»
Mentre ci guardiamo negli occhi senza dire niente, gli dico:
«Oddio. Non dirmi che adesso piangi.»
«Piangere? No, io non sono il tipo che piange.»
«Sei sicuro?»
«Certo.» risponde lui, con tono deciso.
«Posso restare fino alla fine? Fino a quando starete in fila per fare il check-in?» aggiunge.
«Sì, non c'è problema. Non mi vuoi proprio lasciar andare, eh?»
«No.»
Ci guardiamo intorno, imbarazzati, e io mi volto per osservarlo. Un attimo dopo si volta anche lui e io gli chiedo:
«Che c'è, Mathieu? Mi guardi sempre con questa faccia. Sembra che mi devi dire qualcosa.»
«Sì, dovrei, ma non ci riesco.» risponde.
«Provaci. Sforzati.»
Mathieu mi prende le mani, senza distogliere lo sguardo da me, e dopo un respiro profondo, mi dice:
«Mi mancherai da morire, Olive. Adesso che abbiamo finalmente fatto l'amore tu te ne vai per un anno, e non mi sembra neanche vero, ma devo accettarlo.»
«L'amore?» domando io.
«Sì, Olive, l'amore. Se tu preferisci dire fare sesso, dillo, ma io dirò fare l'amore. Quello che abbiamo fatto in camera tua tre giorni fa era amore, non sesso.» risponde Mathieu.
Tolgo le mani da quelle di Mathieu e gli dico:
«No, era sesso, Mathieu. Io non faccio l'amore, non so neanche cosa sia.»
«No, Olive, io e te abbiamo fatto l'amore.» insiste lui.
Mathieu mi tira a sé inaspettatamente e mi bacia.
Un attimo dopo mi stacco da lui e gli dico:
«No, Mathieu. Non posso, mi dispiace.»
Me ne vado, ritornando dalle ragazze in fila, e lasciando Mathieu lì da solo.
«Olive!» mi sento chiamare pochi secondi dopo.
Vedo Mathieu correre verso di me e sono sicura che le ragazze mi stanno guardando.
«Olive, ti prego.» mi implora lui.
Mathieu mi prende le mani, ma io le lascio subito andare e gli dico:
«Mathieu, per favore, non mi tormentare. Lasciami stare.»
«Mi dispiace per prima. Scusa.» dice lui.
Mi afferra di nuovo le mani e io stavolta non faccio niente.
Mi guardo intorno, sentendomi osservata.
«Ci stanno guardando tutti.» gli faccio notare.
«Non m'importa. Voglio solo salutarti come si deve.»
«E cioè?»
Mi guarda negli occhi e poi mi bacia. Quando ci stacchiamo l'uno dall'altra, lui mi tiene la guancia con una mano.
«Mi dispiace davvero per prima. Scusa se ti ho detto quella cosa. So che non la vuoi sentire, ma per me è stato davvero amore, Olive.» confessa Mathieu.
«Okay. Ti prometto che ti penserò e che ci sentiremo, okay?»
«Okay. Mi mancherai da morire.»
«Lo so. Anche tu mi mancherai.» confesso.
«Sono contento di sentirtelo dire.» mi sorride Mathieu, e io gli restituisco il sorriso.
«Non fare casini, okay? Cioè, fanne, ma senza esagerare. Ti voglio come sei adesso quando tornerai.»
«Sarò come sono adesso. Avrò solo un anno in più e anche tu.»
«Già.»
Mathieu mi accarezza il viso e mi dice:
«Abbi cura di te, piccola.»
«Non chiamarmi piccola, ti prego. Sai che non mi piace.»
«Okay. Allora... abbi cura di te, Olive.» mi dice lui, guardandomi e quasi piangendo.
Io lo guardo e rimango sempre più stupita da come si sta comportando con me. Nessun ragazzo è mai stato così dolce e affettuoso con me.
«Non rimani fino alla fine?» chiedo, con tono deluso.
«No, altrimenti sarebbe peggio.» risponde, tristissimo.
«Okay.»
Ci guardiamo per alcuni secondi senza dire niente e poi Mathieu dice:
«Ciao, allora.»
«Sì. Ciao.»
Mi tira a sé e mi bacia, per l'ultima volta. Dopo abbraccia le mie amiche, saluta tutte e cinque per l'ultima volta e se ne va.
«Non commentate, vi prego.» esclamo subito.
Le ragazze mi guardano, ma non dicono assolutamente niente.
Un paio d'ore dopo siamo sono sull'aereo e stiamo aspettando che parta.
«Ci siamo, ragazze.» dico io, guardando le mie migliori amiche.
«Pronte per dodici ore di volo?» domanda Melissa.
Rispondiamo contemporaneamente di sì, sorridendoci fra di noi.
Durante le interminabili ore di volo guardiamo dei film, parliamo, dormiamo, ascoltiamo la musica, leggiamo e mangiamo il pasto offerto dalla compagnia aerea.

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