75. Voglio tornare a Parigi

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Lux


Mentre noi ragazze stiamo ballando della musica martellante al Tru Nightclub per la festa dei diciassette anni di Lexi il venerdì della settimana successiva, vedo che Ike sta chiacchierando con due ragazze, e all'improvviso una di esse si allontana con un ragazzo.
«Cos'hai? Sembri agitata.» mi urla Olive improvvisamente.
«Sta parlando con quella.»
All'improvviso mi volto e vedo Ike e la ragazza baciarsi.
«Che cazzo!» esclamo, innervosita.
Olive cerca di bloccarmi, ma io sono già partita in quarta. Quando arrivo a destinazione, tiro uno schiaffo a Ike, in piena faccia. La ragazza rimane scioccata, mentre Ike si massaggia la guancia, si volta verso di me ed urla:
«Perché mi hai dato uno schiaffo, Lux? Cazzo, mi hai fatto male.»
«Meglio. Ti stavi baciando con questa troia. Vi ho visto, non negare.»
«Posso spiegarti, Lux.»
«Non c'è proprio niente da spiegare, Ike.» urlo, e mi allontano subito, ritornando al divanetto prenotato per la serata.
Ike mi segue e mi dice che può spiegarmi come sono andate veramente le cose, ma io non voglio sentire ragioni. Mi spiega che è stata la ragazza a baciarlo e lui ci stava solo parlando perché è stata lei ad attaccare bottone. Lo mando via urlandogli contro che è uno stronzo e lui se ne va con la coda tra le gambe.
«Se vuoi continuare a mentirmi puoi anche uscire.» esclamo, mentre mi sto mettendo il rossetto in bagno, davanti allo specchio.
Non mi sono neanche girata, perché immaginavo fosse Ike.
«Lux, ti prego, devi credermi. È stata lei ad attaccare bottone e a baciarmi. Tu mi piaci davvero tanto. È già la seconda volta che mi urli contro che sono uno stronzo solo perché parlo con altre ragazze.»
«Come faccio a crederti, Ike? La prima volta stavi parlando con una ragazza e le hai accarezzato il braccio e poi una coscia. Ci siamo lasciati per un paio di settimane, ma siamo tornati insieme. Stavolta invece ci parli e vi baciate. Mi stai prendendo per il culo o cosa? Forse non ti è chiaro che io sono una ragazza da un solo ragazzo alla volta. Se vuoi stare insieme alle altre ragazze, ci lasciamo, così evitiamo di fare tutte queste scenate ogni volta.» esclamo, voltandomi verso di lui.
«Scenate? Qui la scenata la fai solo tu, Lux.»
«Me le fai fare perché mi rendi terribilmente gelosa. Ti vedo parlare con altre ragazze e poi vedo che vi baciate. Come potrei non essere gelosa?»
«Mi dispiace se pensi che io sia un cattivo ragazzo, perché non è affatto così. Sì, non sono un romanticone come Sandy, ma ho fatto del mio meglio il giorno di San Valentino, e tu questo lo sai.»
«Lo so, e sei stato davvero dolce. Però lo sei stato solo una volta da quando stiamo insieme.»
«Mi dispiace, ma io non sono un romanticone, non posso farci niente. Non posso cambiare per te e tu non puoi farlo per me.»
«Già.»
Io e Ike ci guardiamo per qualche secondo e poi quest'ultimo dice:
«Credo che dovremmo lasciarci, Lux.»
«Lo credo anch'io. Non riesco più a starti dietro, non riesco più a sopportare che fai il carino con altre ragazze.»
«Io invece non riesco più a sopportare le tue scenate davanti a tutti.»
Ci guardiamo senza dire nulla per qualche secondo, poi gli dico:
«Sei ufficialmente libero. Vai.»
Ike mi guarda per un attimo e poi esce dal bagno.
Mi guardo allo specchio e fingo di non essere triste, ma tutto d'un tratto inizio a piangere.
Qualche minuto dopo entrano tre ragazze e mi notano seduta per terra, con la schiena contro il muro che piango. Mi guardano come se fossi un alieno e ognuna entra dentro un gabinetto.
Dieci minuti dopo, qualcuno entra in bagno e io alzo lo sguardo. Sono le mie migliori amiche. Sono ancora seduta sul pavimento a piangere. Si buttano a terra e mi abbracciano, rassicurandomi e dicendomi che va tutto bene.
«Scommetto che adesso lui è là fuori che si bacia con una troia, mentre io sono qui a piangere. Bastardo! Stronzo!»
«Non dire così, tesoro.» dice Lexi, accarezzandomi i lunghi capelli rossi.
«Doveva andare così evidentemente. Almeno tu non sei stata lasciata la sera di San Valentino.» salta su Melissa.
«Pensa che ci sono altri ragazzi là fuori. Pensa che quando torneremo a Parigi potrai trovare l'amore della tua vita.» mi dice Liz.
«Esatto. Bisogna sempre vedere il lato positivo e mai quello negativo.» afferma Lexi.
«Sono fragile, ragazze, lo sapete benissimo. Io dopo una rottura ci sto di merda, non sono come voi che riuscite a sorridere e a rialzarvi subito. A me ci vuole tempo.» dico, in lacrime.
«Sì, lo sappiamo, ma hai noi che ti staremo vicino per sempre.» dice Lexi.
«Grazie, ragazze. Vi voglio un bene immenso.» affermo, e ci abbracciamo.
«Voglio tornare a Parigi. Il più presto possibile.» esclamo improvvisamente.
Le ragazze si staccano da me e mi guardano, scioccate.
«Perché? Non puoi farlo, Lux. Non puoi andartene appena hai un problema.» mi dice Olive.
«Non posso restare qui. Rischierei di vedere Ike in ogni momento e starei malissimo.» rispondo.
«Smettila di dire cazzate. Tu non tornerai a Parigi. Ci mancano ancora tre mesi alla fine della scuola, non puoi farlo.» esclama Olive.
«Esatto. Non puoi andartene solo perché ti sei lasciata con un ragazzo.» concorda Liz.
«Infatti. Lui è un ragazzo, ce ne sono milioni a Parigi.» interviene Melissa.
«Sto già troppo male, ragazze. Voi non potete capire, siete diverse da me.» ribatto.
«Sì, lo siamo, ma ti vogliamo troppo bene per lasciarti andare via così.» mi dice Melissa.
«Smettetela di dirmi cosa posso o non posso fare. Ho sedici anni, sono un'adulta ormai, so decidere con la mia testa.» sbotto, e mi alzo dal pavimento, uscendo dal bagno.
Quando siamo di nuovo tutte e cinque insieme, le ragazze cercano di farmi divertire e sembrano ignorare il fatto che io abbia detto loro che voglio tornare a Parigi il prima possibile.

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