72. La decisione di Billy

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Melissa


Dopo cena, io e Billy stiamo passeggiando per la città.
«Allora, quando tornerai a Parigi?» mi chiede.
«Verso metà giugno più o meno. Perché me lo chiedi? Ci manca ancora così tanto tempo.»
«Lo so, ci mancano ancora quattro mesi.»
«Esatto.»
«Hai già pensato a cosa ne sarà di noi?» mi chiede.
«Cosa vuoi dire?»
«A cosa ne sarà di noi quando tu tornerai a Parigi. Ultimamente ci ho pensato molto, e volendo potrei venirti a trovare per un paio di settimane.»
«Dici sul serio?» chiedo, stupita.
«Sì.»
«E perché dovresti venirmi a trovare?»
«Come perché? Perché sei la mia ragazza, Melissa.»
«Non affrettiamo le cose, Billy. Mancano ancora quattro mesi a giugno. Vedremo più avanti. Possono succedere molte cose in quattro mesi.»
«Dai già per scontato che non staremo più insieme da qui a giugno?»
«No, però è probabile. Le mie relazioni sono durate al massimo quattro-cinque mesi. È un miracolo che noi stiamo insieme da quasi sei mesi.»
«Perché dici così, Melissa? Tu mi piaci davvero molto, lo sai. Ma forse il sentimento non è reciproco.»
«Anche tu mi piaci molto, Billy, ma non possiamo parlare di relazione a distanza. Le relazioni a distanza sono destinate a finire, lo sanno tutti. Non possono durare, non hanno destino.» dico, decisa.
«Se c'è la fiducia tutto può durare. Perché non possiamo semplicemente provarci?»
«Io a giugno me ne andrò e tu rimarrai qui a Los Angeles. Non ha senso far durare qualcosa che è destinato a finire. Abbiamo solo sedici anni, perché dovremmo impegnarci già adesso? Siamo troppo giovani.»
«Quindi tu avevi già l'idea di rompere con me a giugno? Tu lo sapevi già, l'hai sempre saputo.»
«No, però era evidente che tutto sarebbe finito fra noi.»
Billy sembra andare su tutte le furie. Proprio non si aspettava un ragionamento del genere da me.
Si mette davanti a me e si ferma, con le mani sui fianchi, in modo che anch'io sia costretta a fermarmi.
«Billy, cosa c'è? Come potevi pensare che saremmo stati ancora insieme dopo che io sarei partita?» domando.
«Io ne ero convinto. Pensavo di piacerti sul serio.»
«Mi piaci sul serio, Billy, ma non possiamo continuare dopo che io sarò partita.»
«Allora tanto vale finirla qui. Che senso ha continuare qualcosa che è destinato a finire in ogni caso?»
«No, non è necessario finirla qui oggi. Prima dici di voler continuare a stare insieme anche quando io sarò a Parigi e poi dici che vuoi finirla qui adesso. Quello che dici non ha senso.»
Billy fa dietrofront e comincia a camminare a passo svelto. Lo seguo ed urlo:
«Billy, dove vai?»
«Prenditi un taxi e tornatene a casa, Melissa! Non voglio vederti mai più!»
«Andiamo nella stessa scuola, prima o poi ci incontreremo di sicuro.»
«Cercherò di evitarti.»
«Smettila di camminare così velocemente!»
Billy si ferma, si gira all'improvviso ed esclama:
«Tu hai sempre voluto solo fare sesso con me. Secondo me neanche ti piaccio sul serio. Anzi, forse sì, ti piaccio, ma solo per il mio aspetto.»
«Smettila! Lo sai che non è così.»
«Allora dimostrami che vuoi veramente stare con me come io voglio veramente stare con te.»
«Io voglio stare con te, Billy, ma non potremmo più stare insieme dopo che io sarò tornata a Parigi. È tutto qui.»
«Allora basta, finiamola qui che è meglio per entrambi. Tanto finirà comunque tra quattro mesi.»
«Tu sei ossessionato da me. Non vuoi altro che fare sesso, ovunque.» sbotto.
«Sì, ho un'ossessione per te, Melissa.»
«Quindi è tutto qui? La finiamo qui? Stasera? Proprio il giorno di San Valentino?»
«Sì. La finiamo qui, Melissa.»
Non dico niente e qualche secondo dopo affermo:
«Okay, d'accordo. Non mi accompagni neanche a casa?»
«Ti accompagnerò a casa, ma quella sarà l'ultima volta che mi vedrai.»
«Okay.»
Mentre torniamo a casa in macchina, il tragitto è in totale silenzio, e quando arrivo a casa degli Stephenson io e Billy ci salutiamo con freddezza.

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