Olive
«Buongiorno, splendore.» esclama Chad, arrivando in cucina dove sto facendo colazione in silenzio, la prima domenica di dicembre.
Alzo lo sguardo e lo saluto, mentre lui si prepara la colazione.
«Stamattina io e i miei genitori facciamo l'albero di Natale. Ci saresti?» mi chiede, sedendosi accanto a me.
«Sì.» rispondo semplicemente.
«A Parigi quando lo facevi di solito?»
«Fine novembre o inizio dicembre, dipende.» rispondo.
«Tra un'ora iniziamo a farlo in sala, okay?» esclama Chad, dieci minuti dopo, alzandosi dal tavolo dopo aver finito di fare colazione.
«Va bene.» rispondo, sorridendogli.
Un'ora più tardi, sto scendendo le scale per raggiungere la sala, quando improvvisamente sento della musica.
Arrivata al piano di sotto, vedo Chad e i suoi genitori aprire i rami dell'albero di Natale con sottofondo "Jingle Bell Rock", e mi fermo per osservarli.
«Olive, ciao.» esclama la signora Pope, vedendomi.
«Ciao.»
«Vieni a fare l'albero con noi?» mi propone.
Sposto lo sguardo su Chad, poi di nuovo sulla signora Pope e rispondo:
«Volentieri.»
Osservo Chad e fa un gran sorriso, così li raggiungo.
Mentre facciamo l'albero di Natale, mi viene in mente tutte le volte in cui lo facevo insieme ai miei genitori. Era un momento in famiglia ed era un momento di felicità. Ricordo anche quando io e le mie migliori amiche giravamo per Parigi ogni dicembre e ci godevamo l'atmosfera natalizia, i mercatini natalizi del Giardino delle Tuileries e tutti gli altri mercatini natalizi sparsi per la città.
«Hai sentito i tuoi genitori ultimamente?» mi domanda improvvisamente la signora Pope, distraendomi dai miei pensieri.
«Prima di scendere ho mandato loro un messaggio dicendo che avremmo iniziato a fare l'albero di Natale, e loro mi hanno risposto che l'hanno fatto ieri.» rispondo.
«Lo facevi sempre insieme ai tuoi genitori l'albero di Natale?» salta su il signor Pope.
«Sì, tutti gli anni. È sempre stata una tradizione. Vedo che è lo stesso per voi.» rispondo, sorridendo ai signori Pope e a Chad.
«Esatto.» risponde il signor Pope.
«Io e le mie migliori amiche andavamo sempre in giro per la città in cerca dei mercatini natalizi. A Parigi ce ne sono tantissimi. Qui a Los Angeles ci sono?» domando.
«No, non ci sono. Qui viene addobbata la città e c'è la pista di pattinaggio a downtown, però c'è la parata a Disneyland.» salta su Chad.
«Qui il Natale è diverso dall'Europa e dal resto degli Stati Uniti. È Natale in stile californiano.» aggiunge, sorridendomi.
«Com'è Disneyland sotto Natale? Io e le ragazze vorremmo andarci.»
«C'è una bella atmosfera. Stessa cosa agli Universal Studios.»
«Allora mi sa che ci andremo.»
«Fate bene. Ci siete già state?» mi chiede la signora Pope.
«No, non ancora.»
«Allora andateci in questo periodo che è ancora più bello.» mi consiglia lei.
«Lo faremo.» dico, sorridendole.
«Questa è carina.» esclama la signora Pope, mentre mette una pallina color oro su un ramo e la canzone "Mistletoe" di Justin Bieber risuona in casa Pope.
«Mistletoe.» esclamo, mettendo una pallina rossa su un ramo.
Improvvisamente Chad mi afferra una mano e iniziamo a ballare insieme.
«I don't wanna miss out on the holiday
But I can't stop staring at your face
I should be playing in the winter snow
But I'ma be under the mistletoe
With you, shawty, with you.» canta Chad, guardandomi negli occhi.
Gli sorrido e continuiamo a ballare.
Pochi secondi dopo mi volto verso i signori Pope e noto che anche loro stanno ballando.
Li osservo e sorrido loro, per poi girarmi nuovamente verso Chad.
Noto un luccichio nei suoi occhi, ma rimango in silenzio e mi godo quel momento di spensieratezza giovanile.
Mentre lui continua a cantare la canzone, io lo osservo e ridacchio.
«Mi piace questa canzone.» salta su lui.
«È una delle mie preferite.» dico.
Chad mi sorride e continuiamo a ballare e lui a canticchiare la canzone.«Ti godi il sole, eh?» esclama Chad, arrivando in giardino, nel primo pomeriggio, mentre sono seduta su uno sdraio di fronte alla piscina.
Alzo lo sguardo e Chad è davanti a me.
«Sì.»
«Si sta bene oggi, vero?»
«Sì, molto. Non sono abituata al caldo in inverno.»
«Ci credo.»
«È stato bello fare l'albero insieme stamattina.» dice lui, guardandomi.
«Sì, è stato un bel momento.» concordo, alzando lo sguardo per un attimo e poi riabbassandolo sul mio cellulare.
«A chi scrivi?» mi chiede, fissandomi.
«Alle mie migliori amiche.» rispondo, con lo sguardo ancora sul mio cellulare.
«Cosa vuoi, Chad?» aggiungo, alzando lo sguardo.
«Niente, volevo solo darti fastidio, come faccio sempre.» ridacchia lui.
Alzo gli occhi al cielo e lo guardo.
«Vorrei restare qui tranquilla a godermi il sole e a messaggiare con le mie migliori amiche, se non ti dispiace.» esclamo, infastidita.
«Va bene, va bene, ti lascio in pace.» dice lui, e se ne va.
Mi sdraio, continuando a messaggiare con le mie migliori amiche, dicendo loro di aver ballato "Mistletoe" con Chad e che lui mi stava dando fastidio, ma che se n'è appena andato.
Mentre aspetto le risposte, alzo lo sguardo e in cielo non c'è una nuvola, e il sole splende luminoso.
A Parigi sarebbe stato l'opposto. Il cielo sarebbe stato pieno di nuvole e farebbe un gran freddo.
Mi tiro su e mi guardo intorno. La villa dei Pope, la piscina, il giardino e la dépendance.
Mi sembra ancora strano trovarmi a Los Angeles, nonostante siano passati tre mesi e mezzo, e mi sembra strano non sentire freddo a dicembre, ma mi trovo benissimo con la famiglia Pope e in questa città. Non potevo desiderare una vacanza studio migliore.
Mi sdraio e sospiro, chiudendo gli occhi e godendomi il sole.
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Friends for life
Literatura Feminina"Sorrido alle ragazze, e con gli occhi lucidi, dico: «Saremo amiche per la vita, ragazze.» Appoggio la mano sulla pancia di Liz con il palmo rivolto verso l'alto, e tutte appoggiano la loro mano sopra la mia. «Per la vita.» dice Liz. «Per la vita.»...