34. Grazie, Olive

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Olive


Verso l'ora di pranzo vado per andare in sala, ma quando passo accanto alla cucina, la signora Pope mi dice che è pronto da mangiare e di andare a chiamare Chad in camera sua. Così salgo in camera di Chad e quando apro la porta rimango schifata e scioccata.
«Oh mio Dio!» esclamo, e chiudo subito la porta.
Che schifo, Dio mio! Avrei volentieri evitato di vederlo sul letto, intento a masturbarsi.
«Chad, il pranzo è pronto!» esclamo, da dietro la porta chiusa.
«Okay, arrivo!»
Mentre ritorno al piano di sotto mando un sms alle ragazze per raccontare loro l'accaduto.
"OMFG!!! :O Non indovinerete mai cos'ho appena visto! È stato scioccante e schifoso allo stesso tempo! Vediamoci nel pomeriggio, vi devo raccontare! XXX"
Mentre pranziamo, guardo Chad con un sorrisino e lui diventa rosso sulle guance.
Vorrei ridere a crepapelle, ma evito di farlo solo perché ci sono i suoi genitori.
Dopo il pranzo e dopo essermi messa d'accordo con le ragazze, vado in camera di Chad, ma stavolta busso prima.
«Avanti!»
Apro la porta ed entro nella stanza, chiudendomela alle spalle.
«Vedo che sai bussare.» dice lui.
«Non fai ridere. È possibile che tu ti debba masturbare proprio verso l'ora di pranzo? Non potevi scegliere un momento peggiore. E poi siamo tutti in casa.»
«Ma non potevo sapere che tu saresti entrata proprio in quel momento, cazzo.»
«È stato orribile.» dico io, con la faccia schifata.
«Non dirlo a me.»
«Non ho mai visto nessuno masturbarsi in vita mia.» confesso.
«Neanch'io. Mi piacerebbe vedere te, però.» dice Chad, con un sorrisetto malizioso.
«Non ci pensare nemmeno.» lo guardo, con la fronte corrucciata.
«Perché ti masturbi, vero?» mi domanda lui.
«Non sono affari tuoi, Chad.»
«Allora dimmi se fai sesso almeno.»
«Sì, certo che faccio sesso.»
«Con chi?»
«Al momento con nessuno.»
Per avere tredici anni è piuttosto perspicace.
«E quando hai perso la verginità?»
«Questo non te lo dirò. Non l'ho mai detto neanche alle mie migliori amiche.»
«Perché? Rimarrebbero scioccate?» domanda lui, ancora con quel sorrisetto malizioso.
«Sì.»
«Avevi più o meno la mia età?»
«Più o meno, sì.»
«Interessante.» risponde lui, scrutandomi dalla testa ai piedi.
«Io avrei qualche possibilità con te?» aggiunge.
Soffoco una risata e rispondo:
«Ma ti senti? Non l'ho visto bene, ma avrai un cazzo moolto piccolo. Sei ancora un bambino praticamente.»
«No, ti sbagli, tesoro.»
«Non chiamarmi tesoro.» dico, disgustata.
«Almeno fammi vedere o toccare le tette.»
«Non pensarci proprio.»
«Dai, una volta sola. Alzati la maglietta e fammele vedere. Sono così grandi.»
«Smettila, Chad. Non c'è nessuna ragazzina della tua età che t'interessa?» chiedo io.
«Sì, ma io non le interesso.»
Per tutto il tempo sono rimasta davanti alla porta chiusa, e solo adesso inizio a camminare, raggiungendo il letto di Chad, sedendomi accanto a lui.
«Ne sei sicuro?»
«Sì, me l'ha detto chiaro e tondo.» risponde, osservandomi le gambe nude.
«Ah. Ma come le hai detto che ti piace?»
Alza lo sguardo e risponde:
«Un pomeriggio eravamo in giro con dei nostri amici, l'ho presa da parte e gliel'ho detto.»
«Allora prova a conquistarla, prova a farle cambiare idea, prova a capire cose le piace. Magari portale dei fiori. Senza esagerare, però.» gli consiglio io.
«Potrei farle arrivare dei fiori a casa, oppure potrei portarglieli io, suonare il campanello, metterli sul pianerottolo e andare via.»
«Anche.»
«Margherite. So che le piacciono le margherite.» esclama.
«Allora prendile delle margherite. Alle ragazze piace essere corteggiate e coccolate, ricordatelo.»
«A te ti hanno corteggiata e coccolata?» mi domanda lui improvvisamente.
«Beh...» inizio a dire.
«Beh... cosa?»
«Diciamo che io non sono una ragazza che ama le storie d'amore tutte coccole, emozioni e cose varie. Sono una più...»
«Troia?» chiede Chad.
«Chad!» esclamo, dandogli una sberla sul braccio.
«Sei una che la dà a tutti, una facile, una che non si fa problemi a fare sesso con chi vuole.»
«Sì, direi di sì. Non mi piacciono le storie d'amore, ecco.»
«Appunto. Quindi non ti sei mai innamorata di uno dei ragazzi con cui sei stata?»
«Mai.»
«Ci facevi solo sesso?»
«Sì.»
«Mmh, mi piace.» dice Chad, di nuovo con quel sorrisetto.
«Smettila.»
Ma perché sto parlando di queste cose con un tredicenne?
«Dai, fammi vedere le tette. Le ragazze della mia età non hanno le tette come quelle della tua età, e non come le tue soprattutto.» mi implora lui.
«Smettila!»
«Che taglia porti di reggiseno?»
«Smettila, Chad!»
«Okay.» dice lui, rassegnato.
«Come si chiama la ragazza che ti piace?»
«Louise.»
«E ha la tua età?»
«Sì, è in classe con me.»
«E ce l'ha Facebook? Voglio vedere se è troppo carina per te.»
«Sì, ce l'ha, ma non ha accettato la mia richiesta d'amicizia.»
«Come mai?»
«Non lo so. Credo perché le ho detto che mi piace.»
«Che stronza. Almeno potreste essere amici su Facebook.»
«Infatti.»
«Dai, fammi vedere com'è.»
Chad gira il suo computer portatile verso di me e cerca Louise su Facebook. Appena la trova e me la fa vedere, dico:
«Beh, è carina. Sì, davvero carina.»
«Troppo carina?»
Lo guardo, poi guardo la foto di questa Louise e dico:
«No, secondo me no. Però se non ha accettato la tua richiesta d'amicizia perché le hai detto che ti piace è una che se la tira.»
«Penso sia per quello, ma non è detto.» dice lui.
«Beh, se è per quel motivo è una che se la tira. Meglio che te ne trovi una più...»
«Alla mia portata?»
«Ti diverti a finire le mie frasi?»
«Sì.» ridacchia lui.
«Comunque lei mi piace, mi piace molto, e non ci posso fare niente.» aggiunge.
«Hai tredici anni, ci sono tantissime ragazzine là fuori. Trovatene un'altra.»
«Non ci riesco.» dice lui, con sguardo triste.
Però un po' mi fa tenerezza.
«Provaci.»
«Ci ho già provato.»
«Ma da quanto ti piace?»
«Un anno.»
«Ah.»
«Già.»
«Beh, allora portale delle margherite a casa, o spediscigliele, come vuoi.» gli consiglio.
«Gliele porterò.» dice lui, deciso.
«Bravo.»
«E credi che con delle margherite lei cambierà idea?» mi domanda Chad.
«Non lo so, ma tentar non nuoce.»
«Giusto. Ma devo scriverle anche un biglietto?»
«Ovvio.»
«E cosa dovrei scriverle?»
«Non lo so. Tipo... per Louise, la ragazza che mi fa battere il cuore. Chad.» dico io, vaga.
«Okay. Domani dopo scuola comprerò delle margherite e poi gliele porterò, dopo aver preso anche un bigliettino.»
«Bravo.» gli dico.
«Grazie, Olive. Grazie per il consiglio.» mi ringrazia lui.
«Prego.»
Mi alzo dal letto e lui mi chiede:
«Dove vai?»
«A prepararmi. Ho appuntamento con le mie amiche.»
«Ah, okay.»
Sto per uscire dalla camera di Chad, ma mi fermo sulla soglia della porta quando lui mi dice:
«Grazie davvero, Olive. Sei stata gentile e carina con me.»
Mi giro ed esclamo:
«Di nulla, Chad.»
Io e Chad ci guardiamo per un attimo, poi lui mi chiede:
«Sicura che non posso vedere le tue tette? Solo vederle.»
«Sei proprio uno scemo, Chad.» dico, sorridendogli e poi esco dalla sua camera.

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