42. Ti desiderio... pazzamente

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Olive


Il giorno dopo mi sveglio in tarda mattinata, e dopo aver acceso il cellulare, mi arriva un sms di Dave.
"Buongiorno! Divertita ieri sera alla festa? Stasera pensavo che potrei prepararti la cena, ti va?"
Sorrido leggendo il messaggio e gli rispondo subito.
"Buongiorno anche a te. Sì, mi sono divertita. Certo che mi va. A che ora?"
"Alle 8 va bene?"
"Sì. E cosa mi farai di bello?"
"Taaante cose, tante cose ;)"
"Non vedo l'ora!"
"Ti sei appena svegliata?"
"Sì. E tu a che ora ti sei svegliato?"
"Un'ora fa più o meno."
"Tardi... x essere un vecchietto! hahaha :p"
"Vecchietto a me? Vedrai..."
"Cosa vedrò? :p"
"Vedrai stasera..."
"Non vedo l'ora!"
"A stasera!"
"A stasera XXX"

Alle otto in punto mi presento a casa di Dave.
Quando la porta si apre lui mi guarda, quasi con la bocca aperta.
Ho voluto sembrare una ragazza completamente diversa da quella che lui è sempre abituato a vedere a scuola. Indosso un vestito corto nero, scollato e aderente, e con le maniche a tre quarti. I capelli sono ondulati e non lisci come sempre, e ai piedi indosso un paio di sandali leopardati col tacco dodici.
Mi sono vestita così per sembrare più grande e sexy, il che a quanto pare ha funzionato perfettamente.
Spero di sembrare una donna, in tutto e per tutto, e non una ragazzina di sedici anni.
Gli faccio un sorriso e lo saluto.
«Ciao. Entra pure.» mi dice lui.
Appoggio la borsa sull'attaccapanni all'entrata e poi seguo Dave in cucina.
«Che fai? Non mi dai neanche un bacio?» gli domando.
Dave è impegnato a girare il sugo che ha preparato, e neanche si volta a rispondermi. Si limita solo a dirmi:
«Scusa, ma devo girare il sugo, altrimenti si brucia.»
Mi avvicino a lui, perché sinceramente mi interessa poco del sugo. Appoggio le mani sulla sua vita ed inizio a baciargli il collo, ma sembra che lui non abbia voglia di essere toccato.
«Sono sicura di essere più importante del tuo sugo.» gli dico.
Dave continua a girare il sugo, quasi ignaro della mia presenza dietro di lui.
«Avanti, girati e dammi un bacio come si deve.» lo sprono.
Appoggio la mano destra sulla sua coscia destra e pian piano salgo. Dave smette subito di girare il sugo e rimane immobile.
«Sto ancora aspettando.»
All'improvviso si gira, mette le mani sulle mie guance e mi bacia. Mentre mi bacia, mi accarezza una coscia, poi mi solleva e mi appoggia sul tavolo della cucina, e io metto le gambe intorno alla sua vita.
Inizia a baciarmi il collo, poi scende al seno.
Adesso sembra l'opposto di prima. Se prima sembrava un iceberg, ora sembra un vulcano in piena eruzione.
Mi alza il vestito e mi toglie le mutandine in fretta, e se le mette in tasca. Inizia a baciarmi le cosce e poi l'interno coscia. Si ferma un attimo e guardandomi, dice:
«Mi fai impazzire, Olive.»
Ormai la maggior parte dei ragazzi mi ripete queste parole e io amo sentirmele dire.
Riprende a baciarmi le cosce e io affondo le dita sui suoi capelli morbidissimi. Prima di baciarmi sulle labbra, mi guarda e dice:
«Sei bellissima, Olive, davvero bellissima. Non sai da quanto ti desidero.»
«Anch'io. È da quando ti ho visto entrare in classe che ti desidero. Avrei fatto sesso lì, sulla cattedra, se fosse stato possibile.» confesso.
Dave mi bacia con foga, poi ritorna sul mio collo e sul mio seno.
Un attimo dopo sento due dita dentro di me. Ansimo e gemo, mentre lui fa dentro e fuori con le dita.
«Ti desiderio... pazzamente.» mi sussurra.
Mentre Dave mi bacia il seno, esclamo:
«Anch'io.»
Tira fuori le due dita e con una delle due gioca con il mio clitoride.
«Oh... mio... Dio!» esclamo, eccitandomi sempre di più.
Dave smette subito e si toglie la maglietta.
Gli bacio il petto e con la lingua passo da metà petto fino al mento, e poi lo bacio sulle labbra. Lui mi stringe ancora di più a sé, mi bacia il collo e poi si abbassa i pantaloni e i boxer insieme e in pochi secondi è dentro di me. Non appena lo sente dentro di me, inizio a gemere e ansimare.
Cazzo, non avevo mai fatto sesso con un ragazzo così tanto più grande di me ed è spettacolare.
Mentre facciamo sesso, mi tengo a lui, stringendo le braccia contro la sua schiena nuda. Ansimo e gemo insieme a lui ed è sempre più spettacolare.
La serata è appena iniziata e abbiamo già fatto sesso, meglio di così non potrebbe andare.
Dopo il sesso tanto atteso, ceniamo in sala da pranzo e dopo cena lo rifacciamo sul divano.


Il lunedì, prima del suono della campanella, sono in aula con le ragazze.
«Avanti, raccontaci tutto, Olive.» esclama Melissa.
«Spunta il rospo.» mi incita Lexi.
«Racconta, racconta.» afferma Lux.
«Raccontaci, dai.» dice infine Liz.
«Okay, okay, state calme.» dico loro.
Racconto di aver finalmente fatto sesso con il prof Keaton e per ben due volte, poi racconto della cena e di tutto il resto.
Mi fanno mille e più domande e racconto loro anche i dettagli più piccanti. Le mie migliori amiche sono le solite curiose.
«Ehi.» esclama Kurt, mentre sono al mio armadietto al cambio d'ora.
«Ciao.» dico, voltandomi.
«Come va? È un po' che non facciamo due chiacchiere.»
«Benissimo. Tu?»
«Bene, bene. Hai passato un bel weekend?» mi domanda.
«Oh, sì. E tu?»
«Niente di che, solite cose con alcuni amici. Cos'hai fatto di bello?»
Proprio in quel momento passa accanto a noi il prof Keaton con la sua solita ventiquattrore, e io gli faccio un gran sorriso, che lui ricambia subito, seguito da un occhiolino da parte mia.
«Non dirmi che te la fai con il professor Keaton. Olive, ma sei pazza? Ha trent'anni!»
Sto continuando a guardare il professore che intanto si sta allontanando.
Com'è sexy.
«Olive, rispondimi!»
Guardo Kurt in faccia e gli dico:
«Cosa c'è, Kurt? Ci conosciamo sì e no da... tre settimane e già mi fai la predica?»
«Ma lui è il nostro professore e poi ha quindici anni in più di noi. Insomma... è vecchio, dai.» risponde Kurt.
«A trent'anni non si è vecchi, e poi un uomo così è quasi impossibile trovarlo.»
«Hai sedici anni. Tu per lui sei soltanto una ragazzina, Olive.» afferma Kurt.
«Non sono una ragazzina, Kurt, sono una donna. Smettila di farmi la predica, per favore.» dico, scocciata.
«Andrà a finire male, vedrai. Lui ti spezzerà il cuore, ne sono certo.»
«Preferiresti che uscissi e scopassi con te, vero? Perché tu hai la mia età e sei geloso di lui perché è un uomo adulto.»
«Ci hai già scopato?»
«Sì.» rispondo tranquillamente.
«Sai che lui potrebbe perdere il lavoro a causa tua, vero? E sai quanto ci tiene ad insegnare, ce l'ha anche detto alcune volte. Stai facendo un grosso sbaglio, Olive, anche perché lui ti considera solo una ragazzina con cui può scopare quando gli pare e piace.» dice Kurt.
«Sì, lo so. E ragazzina o no, siamo attratti l'uno dell'altra ed è questo quello che conta.»
«Non capisco come puoi dire questo. Forse neanche te ne rendi conto.»
«Non uscirò mai con te, Kurt. Non sono attratta da te, okay? Ficcatelo in testa! Io. Non. Uscirò. Con. Te.» esclamo, decisa.
«È inutile parlare con te. Vuoi sentire solo quello che ti fa comodo. Sbatti pure la testa contro il muro, perché prima o poi succederà, vedrai.» conclude Kurt, andandosene senza aggiungere altro.
«Almeno ammetti di essere attratto da me, perché si vede lontano un chilometro!» urlo.
Kurt non si gira e continua per la sua strada.
Poco dopo, quando entro in aula, vedo Kurt parlare con dei nostri compagni. Faccio un respiro profondo e vado da lui.
«Possiamo parlare?» gli chiedo.
«Non posso adesso, e a momenti entra il prof.»
«Due minuti, per favore.» insisto.
«No.»
Non aggiungo altro e ritorno al mio posto.
Poco dopo, durante la lezione, decido di mandargli un sms.
"Visto che non vuoi ascoltarmi almeno leggi questo messaggio! Ti prego, non dire a nessuno di me e il prof Keaton. Se sei mio amico ti prego di non farlo!"
Lo vedo tirare fuori il cellulare senza farsi notare e lo vedo leggere probabilmente il mio messaggio. Rimette il cellulare in tasca, ma pochi secondi dopo lo ritira fuori.
"Ok, d'accordo. Non c'è problema, non l'avrei mai detto a nessuno."
Leggo la risposta e lo ringrazio.
Dopo aver letto la mia risposta, Kurt si volta verso di me e mi fa un leggero sorriso, che io ricambio.

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