61. Un futuro promettente

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Liz


La sera di Natale sono in camera mia e sto ballando con la musica della mia band preferita.
Ad un certo punto mi giro e vedo Sandy che mi fissa, così prendo il telecomando dello stereo e abbasso il volume. Sandy si avvicina a me e dice:
«Eri bellissima mentre ballavi.»
«Ballavo. Piuttosto facevo dei movimenti strani.» dico, ridacchiando.
«Va beh, è uguale.» dice lui, ridacchiando.
Sandy mi prende le mani e mi guarda negli occhi.
«Che c'è?» gli chiedo, confusa.
«Sei bellissima.»
«Smettila di ripetermelo tutti i giorni, lo so ormai.»
«So che lo sai, ma è la verità e non smetterò mai di dirtelo, perché voglio che tu ti senta come una principessa.» afferma lui, e mi bacia dolcemente.
«Hai mai veramente pensato al nostro futuro, piccola?» chiede Sandy, poco dopo sul letto, sdraiato accanto a me.
«Sì, molte volte.» rispondo.
«E non so come faremo da giugno in poi. Tu ci hai mai pensato, invece?» aggiungo.
«Molte volte anch'io. Tu hai detto che vorresti studiare negli Stati Uniti, giusto?»
«Sì, e anche le ragazze lo vorrebbero, e pensiamo che l'UCLA sarebbe perfetta.»
«Ottima scelta l'UCLA. Beh, comunque abbiamo ancora un bel po' di tempo per pensarci.»
«Già. Tu dove vorresti andare?»
«Ho pensato anch'io all'UCLA, e ho pensato anche al nostro futuro da giugno in poi.»
«Cioè?» chiedo, curiosa.
«Potrei tornare con te a Parigi e fare l'ultimo anno nella tua scuola, come una vacanza studio, quindi quello che stai facendo tu qui a Los Angeles.»
«Wow. Dici sul serio? Davvero lo faresti?» domando io, sorpresa.
«Sì, certo che lo farei. E poi così starei con te e intanto imparerei meglio il francese. Prenderei due piccioni con una fava.»
Faccio una leggera risata e poi dico:
«Sarebbe magnifico. Si potrebbe fare davvero, Sandy.»
«Lo credo anch'io.»
«Quindi il prossimo anno tu potresti vivere a casa mia? Mmh... interessante.» dico, con un sorrisetto un po' malizioso.
Sandy ride e poi mi sorride.
«E l'anno successivo? Andremo all'UCLA?» gli domando.
«Esatto.»
«Mi sembra perfetto, anzi, più che perfetto direi.»
«Già.» concorda Sandy.
«Ne hai già parlato con i tuoi?»
«Sì, e loro sono d'accordo. Hanno detto che mi farà bene, e poi con il fatto che ci sarai tu là è ancora meglio.» risponde Sandy.
«Allora presenta la domanda per fare una vacanza studio di un anno a Parigi, nella mia scuola. Io ti darò una mano in francese.»
«L'ho già presentata. Devo solo fare il test per la conoscenza del francese.» confessa Sandy.
«Oh mio Dio! Dici sul serio? Non stai scherzando, vero?»
«Sono serissimo, tesoro.»
«È fantastico.» esclamo, abbracciandolo e baciandolo.
«Quando hai il test?» aggiungo.
«Il quattro febbraio.»
«Oh mio Dio! Ancora non ci credo. Ti aiuterò, okay? Anzi, voglio aiutarti.»
«Okay, okay, va bene, mi aiuterai, ma ho fatto francese per due anni ed ero piuttosto bravo.»
«Mmh... vediamo... adesso ti metto alla prova.»
Chiedo a Sandy qualcosa in francese e lui mi risponde quasi subito. Conversiamo in francese per un po' e poi ci coccoliamo e parliamo ancora.
Ancora non riesco a credere che Sandy il prossimo anno potrebbe vivere a Parigi con me. E ha fatto tutto a mia insaputa, e io non potrei essere più felice di così. Questa è la prova di quanto lui tiene a me. Lo amo da morire e vorrei dirglielo il prima possibile, e forse mi sento anche pronta a fare l'amore con lui.

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