Quando riaprii gli occhi ci misi poco a capire di trovarmi all'interno di una cella.
Il letto su cui mi risvegliai era scomodo e più piccolo di me, i miei piedi rimanevano sospesi nel vuoto. Era un semplice materasso, nemmeno molto pulito, con una coperta molto sottile posta sopra di me.
Dei raggi di sole entravano da una finestra che si trovava proprio sopra di me: mi alzai e la osservai per qualche secondo.< Sbarrata.>
Pensai, osservandola.
Mi voltai anche verso le sbarre davanti a me, ma non vidi nessuno nel corridoio. Non avevo una bella visuale al di fuori della cella, quindi non sapevo se ci fosse o meno qualcuno dietro l'angolo. Provai a chiamare Jeanne, ma nessuno mi rispose.< Potrei rompere le sbarre e andarmene... Ma non so dove sia Jeanne. Se, per caso, la hanno presa come ostaggio rischierei che venga ferita. Per ora aspetterò qui: prima o poi qualcuno verrà a vedermi. Se così non sarà... Me ne andrò.>
Pensai, sedendomi su quel letto e aspettando.Passarono pochi minuti di totale silenzio prima che qualcuno colpì le sbarre della mia cella con qualcosa di metallico.
*toc toc*
Sentendo quel picchiettio mi voltai, notando un ragazzo davanti a me.
<< Ti sei finalmente svegliato.>>
Mi disse quella persona.<< Chi sei?>>
Gli domandai, non riconoscendolo.<< Sono quello che ti ha messo fuori gioco. Mi chiamo Mist. Tu sei Yuushi Hikari, giusto?>>
Mi domandò subito dopo essersi presentato.<< Come mi conosci?>>
Gli chiesi, confuso e incuriosito.<< Quella ragazza, Jeanne White credo fosse, ha gentilmente risposto alle nostre domande.>>
Mi spiegò rapidamente, prendendo una sedia e sedendosi davanti a me.Rimasi in silenzio a guardarlo per qualche istante, osservandolo da capo ai piedi.
I suoi capelli erano corti e appuntiti, bianchi e con venature grigie e i suoi occhi erano neri come la pece.
Non indossava una vera e propria armatura, ma alcune parti del suo corpo erano rivestite da piccoli pezzi metallici:Nella mano sinistra indossava un guanto metallico, le cui dita erano appuntite come spuntoni. Sotto di esso c'era un pezzo di veste scura, che saliva fino a poco sotto il gomito. Il suo arto sinistro, invece, era ricoperto totalmente da un pezzo di armatura completo: braccio, dorso della mano e spalla destra avevano anche dei piccoli spuntoni metallici che spuntavano dall'armatura stessa.
Indossava un abito scuro che copriva il petto e la parte inferiore del corpo, ma lasciava scoperte spalle e zone circostanti.
I pantaloni scuri, dello stesso materiale dell'abito superiore, erano sorretti da una grossa cinta marrone scura, e indossava delle ginocchiere metalliche e degli stivali in metallo.<< Dove mi trovo? Dove è Jeanne?>>
Gli domandai dopo averlo osservato attentamente.
La sua espressione era molto calma.<< Solitamente siamo noi a fare le domande, non voi. Ma capisco tu possa essere preoccupato per la tua amica, quindi ti risponderò: sta bene, non preoccuparti. Al momento vi trovate all'interno della nostra base, quindi... So perfettamente che vuoi, e puoi, andartene quando vuoi, ma ti pregherei di non fare niente di avventato. La tua amica sta bene, ma se fai un macello non posso assicurarti la sua incolumità: per il momento ti sarei grato se stessi qui, calmo,e ti riposassi un pochino.>>
Le sue parole erano calme e sicure, e non mi dava l'impressione di avere nessuna cattiva intenzione. Avevo già deciso di aspettare prima di agire prima di sapere dove fosse Jeanne, e lui mi aveva detto, in maniera indiretta e "cordiale" che se avessi fatto qualche mossa strana avrebbero potuto eliminarla senza esitazione.
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Arcadia
FantasyIn un mondo fantastico, una nazione si impone come la più potente e influente: l' Arcadia. Una nazione che permette ai suoi cittadini una vita agiata, priva di guerre e preoccupazioni, dove chiunque può vivere una vita benestante... Ma solo se ti tr...