Capitolo 13-5: Da solo

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Quando Javier aprì di nuovo quello strano portale, nonostante le parole di quel vecchio continuassero a riecheggiarmi in testa, vi entrai senza timore. 

Mi prefissai quell'obiettivo, e decisi che non mi sarei arreso per nessun motivo al mondo.
Il mio compito era, ed è tutt'ora, quello di proteggere i cittadini dell'Arcadia: non sarei mai riuscito a farlo, però, se Levyathan avesse continuato ad agire in quel modo.

Odio, violenza, elitarismo... Non potevo più accettare quel modus operandi.
Levyathan, d'altro canto, non avrebbe mai accettato i miei, come li chiamò anche lui, "idealismi".


"Senza la forza, non arriverai mai da nessuna parte, Orion."
Fu solito ripetermi, durante i nostri allenamenti.

Credevo parlasse di forza fisica, ma non potei sbagliarmi di più.
La forza di cui Levyathan mi parlò, la forza che provò a insegnarmi non era una semplice forza fisica.

"Il fine giustifica i mezzi, Orion."
Quelle parole, nonostante non riuscii ad accettarle, fui in grado di capirle.

"Le persone ti seguiranno solamente se sarai in grado di mostrare loro la tua forza. Dovrai comportarti da leader, un giorno, quindi voglio che tu impari queste lezioni il prima possibile."

"Mostra loro che puoi prendere le decisioni difficili, mostra loro che puoi proteggerli, dimostra che sei in grado di fare ciò che loro non possono. "
Le sue parole mi sembrarono così giuste, a quel tempo... 
Eppure, più ci penso, più ora sono in grado di vedere la muffa che si nascondeva dietro quella facciata.

"Non tutti ti accetteranno, è inevitabile. Quando ti ritroverai in quella situazione, non esitare a schiacciare chiunque ti si opponga. "
Continuò a ripetermi.

Noi siamo la legge.
Noi siamo i guardiani che proteggono i più deboli.
Noi distruggiamo i criminali.

Ricordo ancora quel suo discorso, anni fa, quando venne premiato dall'imperatore per i suoi successi.

Pensai fosse fantastico... Volli emularlo, seguire le sue orme.

Disse che la forza di un soldato non si nascondesse dietro l'assenza di paura, o la loro forza, ma dietro la loro capacità di sopprimere la loro paura, di combattere e respingere i propri nemici colmando le debolezze dei propri compagni.

"Noi soldati proviamo paura, ma la soffochiamo. Sappiamo che c'è qualcosa che dobbiamo proteggere... Oggi non sono io a essere stato premiato, sono tutti i miei compagni."

"Il mio unico rimpianto, è che possiedo solo una vita da dare alla mia nazione."


"Da solo, un soldato, non vale niente. Ciò che è importante, solo le persone alle sue spalle, i suoi compagni. "

"Non importa quanto una persona sia forte. Da sola, prima o poi cadrà."


Ironico, ora che ci penso...


Magnetismo.
Con quell'abilità, era inevitabile che prima o poi sarebbe caduto vittima della sua stessa superbia.
Dopotutto, cos'altro dovrebbe pensare una persona se nessuna arma da taglio o da fuoco può ferirla, se non che fosse "superiore" agli altri?

Mi chiedo se mentisse già a quel tempo, o se le sue parole fossero vere...
Probabilmente, non avrò mai una risposta a questa mia domanda.



Quando raggiungemmo la nostra destinazione, ci ritrovammo davanti a una montagna.
La riconobbi subito: era il luogo in cui incontrai, giorni prima, Mist e quella coppia di ragazzi.

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