Capitolo 7-1: Cooperazione

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<< Quindi? Cosa hai in mente? >>
Mi domandò Diana, guardandomi con uno sguardo serio.

Mi guardai intorno per qualche secondo, prima di indicare la porta alla sua stanza.

<< Forse è meglio parlare in un luogo appartato. Non vorrei che alcuni soldati, mentre fanno la ronda, ci vedano parlare su come uccidere Levyathan. >>
Le dissi, leggermente preoccupato.

Diana sbuffò, ma accettò senza fare troppe domande.
Entrammo rapidamente all'interno della sua stanza: era praticamente identica a tutte le altre abitazioni all'interno del palazzo, tranne per il fatto che avesse un solo piano.

Diana venne avvolta da una strana aura rossa, e ben presto i suoi abiti cambiarono.
Gli abiti rossi che stava indossando fino a quel momento scomparvero, quasi come se stessero bruciando, per poi venire sostituiti da dei normali vestiti quotidiani: la maglietta a maniche corte era marrone, e indossava dei pantaloni in pelle neri.

Il mio sguardo cadde, involontariamente, sul dorso della sua mano: anche il corvo stilizzato cominciò a scomparire nel nulla, quasi "bruciando via". 

<< E' una abilità davvero interessante. >>
Le dissi, sorpreso ed affascinato da quella vista.

Diana si voltò verso di me, attendendo ansiosa le mie spiegazioni e con le braccia conserte.

<< Non perderti nei dettagli, e spiegami cosa volevi dire. >>
Mi disse, con un tono infastidito.

<< Se mi aiuterai, possiamo trovare un modo per liberarci di Levyathan. >>
Le ripetei.

<< Lo hai già detto. Come vorresti farlo, e, soprattutto... Perché uno come te vorrebbe farlo? >>
Mi domandò, dubbiosa.

Abbassai lo sguardo per qualche istante e rimasi in silenzio, prima di risponderle.

<< Levyathan ha un senso della giustizia distorto che potrebbe guidare l' Arcadia in una direzione sbagliata. >>
Le risposi.

Diana mi guardò con una espressione confusa e sorpresa.

<< Stai basando le tue azioni, no, un omicidio su delle supposizioni? >>
Mi domandò.

<< No, non mi sto basando su supposizioni. Ma su fatti. Levyathan ha un senso della giustizia completamente corrotto: non importa chi tu sia o cosa faccia. Se le tue azioni non corrispondono con il suo punto di vista, diventi automaticamente un suo nemico. In questo caso, i possibili esiti sono due: cambi punto di vista, e segui le sue regole, o si libera di te. Nella stragrande maggioranza dei casi, fisicamente. >>
Le spiegai.

Diana mi guardò in silenzio con una espressione cupa. Non sembrava sorpresa.

<< Non lo giustifico, sia chiaro... Ma quello è sempre stato il modo di fare dei militari... E, per la maggior parte, anche della Fazione Azzurra. Non sono ancora sicura se dovrei, o meno, crederti.
Quindi ti sarei grata se tu potessi darmi più prove su ciò che stai dicendo... Magari anche meglio se puoi darmi un motivo logico per cui un suo sottoposto dovrebbe provare ad ucciderlo. >>
Mi disse, dubbiosa e abbassando le braccia, lasciandole parallele al corpo.

<< Comprendo i tuoi dubbi, e capisco anche che non ti fidi di me, non ancora. Non mi soffermerò a dirti ogni cosa che ha fatto, anche se ne hai avuto un grosso esempio con tuo padre, visto che non abbiamo il tempo materiale per farlo... Quindi ti dirò ciò che secondo me spiega meglio cosa voglio cercare di dirti. Che tu decida di credermi o meno, è la tua scelta. >>
Le risposi.

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