La prima volta che lo incontrai fu quando decisi di diventare un militare, molti anni fa.
Quel giorno mi diressi nel mezzo della piazza principale nella capitale, prendendo posto nella lunga fila per prendere parte all'iscrizione.
<< Nome? >>
Mi domandò l'esaminatore, non appena mi vide arrivare.<< Javier Salazar. >>
Gli risposi, porgendogli un foglio con tutti i miei dati personali.
Il soldato lo afferrò, leggendolo intensamente e a lungo, senza proferire parola.Poco dopo sollevò lo sguardo, fissandomi intensamente con una espressione confusa e quasi divertita.
A quel tempo ero appena un ragazzo sulla ventina, non ero nemmeno così robusto.<< Sai ragazzino? Per quanto io adori i giovani cadetti, non credo tu sia in grado di reggere l'allenamento. I posti sono limitati, quindi dobbiamo scegliere con attenzione chi prendere e chi no: non ti dico di "no", ma ti lascio in forse. Se dovessimo prenderti, te lo faremo sapere. >>
Mi disse, porgendomi il foglio che gli avevo dato.<< Avanti il prossimo! >>
Esclamò poco dopo.
Di norma, i "colloqui" per iscriversi come militare erano così, ai tempi.
I figli dei nobili, chi aveva soldi, i figli di altri militari e chi aveva già ricevuto allenamenti militari erano quelli che venivano presi immediatamente.
Tutti gli altri, erano di norma scartati.
<< Sono sicuro che lasciarmi fuori sia un grosso errore, signore. >>
Gli dissi, dopo essermi ripreso il foglio che gli avevo consegnato, senza però andarmene.L'uomo mi guardò con uno sguardo inizialmente infastidito.
<< Ma davvero? >>
Mi domandò, incredulo e divertito dalle mie parole.<< Si. Davvero. >>
Gli risposi, schioccando due dita.L'espressione di quel soldato mutò nel giro di un secondo: ben preso una espressione sbalordita e terrorizzata apparve nel suo volto, saltando poi giù dalla sua sedia e indietreggiando.
<< M-Mostro! >>
Esclamò, afferrando la sua spada e puntandomela contro.
Sentii anche versi spaventati dalle persone che erano alle mie spalle.
La mia abilità mi permette di materializzare dei grossi portali circolari alle mie spalle, di colore nero.
Posso usarli per collegare posti in cui sono già stato, usandoli come metodi di trasposto.
Un massimo di due persone possono attraversare il portale, me incluso, prima che si chiuda: non di più.Crearli consuma molta energia, quindi devo fare attenzione a come li uso.
In più, non posso collegare posti troppo vicini o troppo lontani: posso viaggiare da una posizione A a quella B solo se tra i due punti vi è una distanza di minimo trecento metri e massimo tre chilometri.
In quel tempo, vi era già la discriminazione verso chi possedeva abilità.
Ciononostante, io non me ne andai: rimasi nella capitale. Volevo diventare un soldato, volevo proteggere l'Arcadia.Quell'uomo continuò a guardarmi con la sua lama puntata contro di me, spaventato da quell'enorme e a lui alieno portale che avevo aperto alle mie spalle.
Per la prima volta, qualcuno con un'abilità chiese di entrare come militare: era ancora più inusuale che quel fatto avvenisse all'interno delle mura.
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Arcadia
FantasyIn un mondo fantastico, una nazione si impone come la più potente e influente: l' Arcadia. Una nazione che permette ai suoi cittadini una vita agiata, priva di guerre e preoccupazioni, dove chiunque può vivere una vita benestante... Ma solo se ti tr...