Capitolo 12-8: Desiderio [2-3]

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Prima che Javier ci facesse chiamare per parlare insieme a lui di quel piano, Blake mi lasciò da in quella stanza per una decina di minuti.

"Devo andare a controllare come sta Javier"
Disse.

"Siamo riusciti a chiudere la ferita, ma ho paura che non potrà più muovere il braccio."
Continuò, per poi darmi le spalle e dirigersi verso l'uscita della stanza.

Il suo volto era cupo e credo di sapere a cosa stesse pensando, in quelle ore.

Erano le mie stesse preoccupazioni, dopotutto.
Mi guardai intorno in silenzio, osservando quella stanza ormai a me fin troppo familiare.

Dopotutto, non era la prima volta che Blake e Mirajane si prendevano cura di me.


Istintivamente appoggiai una mano sul mio ventre, toccando le garze con cui ero stato medicato.

Potei sentire quella bruciatura pizzicare ancora la mia pelle, sotto le fasce.


In un angolo di quella stanza notai Diana, seduta su una sedia, con le braccia conserte.
Aveva lo sguardo perso nel vuoto, la sua espressione era malinconica. 

Era strano vederla con una espressione di quel genere: dopotutto, avevo ormai imparato a conoscerla come una persona con il fuoco negli occhi che raramente si sarebbe arresa davanti ad un ostacolo.

Forse è stata proprio quella sua determinazione ad avermi fatto interessare a lei.


Notò ben presto la stessi fissando: evitò, quindi, il mio sguardo senza dirmi neanche una parola, mostrandomi una smorfia innervosita.

<< Sono felice di vedere anche tu stia bene. >>
Dissi, rompendo il ghiaccio, sorridendole nel tentativo di farla sentire quanto più a suo agio possibile.


Non sono mai stato bravo nei rapporti con persone della mia età.


Lei sollevò il suo sguardo verso di me, mostrandomi una strana espressione.
Se dovessi tirare a indovinare, direi fosse un misto fra amarezza e rabbia.

<< Sta' zitto. >>
Mi disse, girando ancora una volta lo sguardo.

<< Cosa è successo mentre ero privo di sensi? >>
Il mio continuare a parlarle le diede sicuramente molto fastidio.

<< Cosa non capisci di "Sta' zitto", uh? >>
Ringhiò, con tono aggressivo, voltandosi di nuovo nella mia direzione.

<< Vorrei solo sapere cosa è successo... Sono sorpreso dal fatto che tu sia ancora qui, e mi piacerebbe venire a conoscenza di come siate riusciti a convincerlo. >>
Le spiegai.

<< Non ne stavi parlando con Blake, fin'ora? >>
Mi domandò subito dopo.

<< Si, ma non ha potuto dirmi tutto. E' dovuto andare a controllare lo stato del Generale Javier. >>
Le risposi.

<< Hmpf. >>
Borbottò, con tono irritato.

<< Non so come, ma sono riusciti a fare indietreggiare quel bastardo quando hanno cominciato a parlare di quella ragazzina, Jeanne. >>
Cominciò a raccontarmi, senza guardarmi in faccia.

<< Fottuto pedofilo. >>
La sentii borbottare.


Blake mi aveva detto qualcosa del genere, ma non avevo la minima idea del fatto che quella ragazza fosse così importante, per il generale.

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