Capitolo 4-4: Scontro

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Seguimmo immediatamente le direzioni che ci diede Mist, e dopo ben poco tempo arrivammo entrambi davanti ad una strana porta in metallo. Sopra di essa, in un angolo, vi era una telecamera che ci fissava intensamente, mentre in basso, nell'angolo opposto alla telecamera, vi era uno strano pannello di controllo con lo schermo verde ed una tastiera.

Mi avvicinai alla porta metallica e provai a bussare, inutilmente. Anche chiamare Sera fu inutile.
Provai anche a fare dei cenni alla telecamera, ma anche quello fu inefficace: probabilmente Sera era occupata e non poteva vederci.

<< Come dovremmo entrare?>>
Mi domandò Jeanne, con un tono preoccupato.

Rimasi in silenzio per qualche istante, con una mano nel mento, pensieroso.

<< Mist non ci ha dato nessuna password, quindi suppongo che Sera sia all'interno della stanza. Se aspettiamo, prima o poi dovrebbe veder- Hey, che fai?>>
Le risposi, notando poi che si diresse verso il pannello di controllo.

<< Magari riusciamo ad indovinare la password?>>
Mi chiese, con un tono calmo.

< Non riuscirai mai a trovare la password così a caso. E' impossibile.>
Pensai in quel frangente.

Jeanne digitò qualcosa, e poco sentimmo uno strano fischio metallico. La porta era ancora chiusa.

<< Suppongo che il suo nome non fosse la password...>>
Disse Jeanne, delusa.

<< N-Non credo sia così stupida da usare il suo nome come password, Jeanne....>>
Le dissi, confuso dal suo tentativo.

Dopo pochi istanti di silenzio, sentimmo un rumore proveniente dalla porta metallica, simile ad una sirena.
Lentamente l'enorme blocco metallico iniziò a scendere nel pavimento fino a scomparire del tutto.

Potevamo entrare.

<< Vedi!? Era corretta!>>
Esclamò Jeanne, soddisfatta.

< N... Non credo sia stato il tuo tentativo... Probabilmente Sera ci ha visti dalla telecamera di sorveglianza...>
Pensai, ma non ebbi il coraggio di dirglielo e distruggere i suoi sogni.

Entrammo all'interno dell'enorme laboratorio: vi erano una miriade di pezzi metallici,cavi e strumenti sparsi nel pavimento.

<< Fai attenzione a dove metti i piedi... Potresti inciampare facilmente e farti male.>>
Dissi a Jeanne, mettendola in guardia.

<< Va beene.>>
Mi rispose da dietro di me, con un tono divertito.

< Questo posto è enorme... Se dovessi indovinare... Ad occhio sembra un cubo ci circa sessanta o settanta metri... >
Pensai, osservando la gigantesca forma della stanza.

Vi erano tantissimi tavoli, tutti in metallo, con strumenti e parti metalliche sopra di essi. In alcuni vi erano delle armi complete o in fase di sviluppo.

Notai una grossa e alta colonna metallica, non connessa al soffitto. Non capivo cosa fosse. Mi avvicinai per osservarla meglio, e da dietro di essa apparve una figura femminile con occhiali da fabbro e capelli biondi legati a coda di cavallo.

<< Boo!>>
Esclamò, cercando di spaventarmi.

Sentii un urlo provenire da dietro di me, seguito da un forte rumore di metallo.
Mi voltai, sorpreso, notando Jeanne a terra dolorante.

<< Oh... S-Scusa! Non credevo ti saresti davvero spaventata! Non funziona mai...>>
Sera si scusò rapidamente, muovendosi in direzione di Jeanne e porgendole la mano per aiutarla a rialzarsi.
Dopo essersi accertata che non si fosse ferita, osservò il pavimento per poi guardarmi con un grosso sorriso stampato in volto.

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