Capitolo 13-8: Il futuro che ci aspetta [1-2]

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Fui un ingenuo.


Non so cosa mi passò per la mente, quando andai a parlare con Levyathan, ma ottenni l'esatto opposto di ciò che stessi cercando.
Forse, semplicemente, perché neanche io avevo alcuna intenzione di provare a scendere a compromessi con quell'uomo.


Ingenuità, stupidità?
O... Forse stavo semplicemente mentendo a me stesso? Pensai davvero che sarebbe bastato parlare, ignorando i miei stessi sentimenti, per risolvere quella situazione?


Che idiota.


Stare fermo ad aspettare mi sembrava così difficile e inutile... Volevo fare qualcosa, esattamente come stavano facendo Orion e Javier.

Eppure, con le immagini dei momenti che passai con Jeanne che continuavano imperterrite a scorrermi davanti agli occhi come le scene di un film, non riuscii a pensare lucidamente.

Forse avrei semplicemente dovuto prendermi qualche minuto per conto mio, solamente per provare a calmarmi.


<< Ti odio... >>
Sussurrai, attirando l'attenzione di Levyathan.

Non so cosa mi prese, in quell'istante, ma potei sentire la rabbia e la tristezza che fino a quel momento mi tenni dentro, ribollire nelle mie vene come l'acqua all'interno di una pentola.
Credetti di poter esplodere da un momento all'altro come una caffettiera tenuta per troppo tempo sul fuoco, e non fui in grado di tenermi più nulla dentro.

<< Finalmente stai dicendo quello che pensi. >>
Gli sentii rispondermi.

<< Per quello che hai fatto a Jeanne... Io ti disprezzo...! >>
Continuai.


Levyathan non mi disse nulla.

<< Era la più gentile... La più pura, tra tutti noi... Eppure... >>
A malapena riuscii a trattenermi, in quell'istante.

Ricordo che strinsi con forza i pugni, trattenendomi dal saltargli addosso... Anche perché sapevo che non ne sarei uscito come vincitore.

Quella che provai non fu semplicemente rabbia... Ma molto di più.

Era disprezzo, una furia mista a tristezza e amarezza e un sentimento di vendetta che mai provai prima in vita mia.


Per un attimo, mi fermai a pensare a come potesse sentirsi Yuu, in quel momento, ma ben presto mi lasciai quel dubbio alle spalle.


<< Come hai potuto farlo?! Non ti senti in colpa neanche un po'?! >>
Esclamai, dopo pochi istanti di profondo e doloroso silenzio.


La risposta di quell'animale mi fece congelare il sangue:

Fu un secco e gelido "No".


<< Non fraintendermi... >>
Aggiunse subito dopo, dandomi le spalle mentre cominciò a camminare in tondo, senza meta, per quella stanza.

<< ...Per un certo verso, rimpiango ciò che ho fatto. Ho perso il controllo e ho agito senza pensare... Una scelta discutibile. >>
Continuò, bloccandosi improvvisamente.

<< Ma non mi pento assolutamente di ciò che ho fatto. Ho sempre fatto ciò che ritenevo più giusto e continuerò a farlo anche in futuro, se necessario. >>
Non riuscii a credere a quelle parole. 

Per un attimo, pensai che mi stesse prendendo in giro, che fosse solamente un brutto sogno.
Non riuscii a guardarlo negli occhi.

<< Come può essere uccidere una persona innocente, "necessario"?! >>
Gli domandai, riuscendo non so come ad ascoltare quelle parole così disgustose.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 30, 2019 ⏰

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