Capitolo 1-1: Casa

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  Il silenzio intorno a me era rotto solamente dal mio ansimare: ero solo in quella stanza.
Intorno a me vi erano tanti oggetti: manubri, sacchi da boxe, funi, e svariati oggetti che ero solito usare per allenarmi.

Colpii il sacco pieno di sabbia davanti a me, appeso nel soffitto, con un rapido pugno seguito poi da un calcio orizzontale. Non appena il sacco tornò indietro verso di me lo colpii con un secondo pugno, stavolta da destra verso sinistra.
Mi fermai per qualche istante, osservando il sacco che lentamente rallentava il suo moto oscillatorio.
Ero stanco, zuppo di sudore e ansimavo. Dopo aver preso fiato per qualche istante, ripresi ad allenarmi con il mio "compagno".

<< Mi chiedevo cosa fossero gli strani versi che sentivo provenire da qui da qualche ora. >>
Sentii dire da una voce femminile alle mie spalle.
Bloccai il sacco con una mano, e mi voltai rapidamente verso quella persona: riconoscendola, un sorriso apparve nel mio volto.

<< Leona? A cosa devo la tua visita? >>
Le domandai, sorpreso, mentre cercavo di asciugarmi il sudore in fronte con il braccio... Inutilmente, visto che era zuppo fradicio.

Una ragazza dai capelli lunghi e arancioni, era appoggiata sull'uscio della porta. I suoi occhi erano castani, e il suo volto era illuminato dalla luce del sole che penetrava da una finestra al suo fianco. Indossava una tuta da ginnastica verde.

<< Sono appena tornata da una corsa mattutina intorno al lago. Notandoti ho pensato di portarti qualcosa di utile. >>
Mi disse, mostrandomi una bottiglia d'acqua e un asciugamano pulito.
Mi avvicinai a lei e, rapidamente, mi passai l'asciugamano nel volto.

<< Ancora usi quel soprannome? >>
Mi domandò, con una espressione mista tra stupore e divertimento.

<< E' più semplice da pronunciare del tuo nome, dopotutto. >>
Le risposi rapidamente.

Leona si avvicinò lentamente a me, e cominciò ad annusarmi.
Sorpreso, la guardai con una strana espressione.

<< Cosa sei, un cane per caso? >>
Le domandai, confuso.

<< Ti serve una bella doccia, già. >>
Mi disse, con un tono divertito e tappandosi il naso con le dita, passandomi la bottiglia d'acqua.
Non appena la afferrai, notai che fosse fredda.

<< Fottiti. >>
Le risposi, infastidito, bevendo il contenuto della bottiglia quasi in un sorso.
Non appena le resi la bottiglia vuota, e l'asciugamano, Leona mi guardò con una espressione preoccupata.

<< Hey... Non ti fa di certo bene bere qualcosa di così freddo tutto insieme, specialmente quando sei così accaldato... >>
Mi disse, osservando la bottiglietta di plastica vuota.

<< Ci vuole ben altro per mettermi fuori gioco. >>
Le risposi, voltandomi e tornando verso quel sacco da boxe.

Dopo quelle parole, ripresi ad allenarmi come mio solito. Cadde di nuovo il silenzio, ed ero fortemente convinto che Leona fosse andata via...
Mi sbagliavo.

<< Non ti andrebbe di fare una pausa? Sei qui dalle sette del mattino, e sono le undici. Sai, ci sono alcune mie amiche che vorrebbero incontrarti... Sono tue ammiratrici. >>
Le sentii dire dopo meno di un minuto di silenzio, con una vocina stridula.

<< Spiacente, non sono interessato. >>
Le risposi, senza smettere di prendere a pugni e a calci quel sacco di sabbia.

La sentii sbuffare.

<< Non sapevo fossi di quella sponda, Yuu. >>
Le sentii dire poco dopo, con un tono ironico.

Mi voltai lentamente, con una espressione seria, dopo aver bloccato il sacco di sabbia con una mano.

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