Capitolo 10-8: Colpe

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Quando finalmente riaprii gli occhi mi ritrovai nel mezzo del nulla...

Mi sembrava di star galleggiando nel mare, eppure non c'era acqua.
Era tutto buio: non c'era la luce del sole, non sentivo il rumore del vento, delle foglie.

Non sentivo voci, non vedevo forme, non vedevo persone.

Era un gigantesco spazio vuoto e oscuro.
Galleggiavo in aria.

Provai a muovermi: era facile.
Era esattamente come nuotare.


<< Dove sono? >>
Domandai a nessuno, guardandomi intorno, cercando di vedere qualunque cosa.
Non c'era niente.

~ Non preoccuparti troppo. ~
Sentii rispondere da una voce alle mie spalle.
La riconobbi subito.

Mi voltai verso di lui, fissandolo in silenzio.

~ Cosa è quel muso lungo? E' per caso morto qualcuno? ~
Mi domandò, divertito.


Sentii la rabbia ribollirmi dentro le vene.


Rudra si portò una mano davanti alla bocca, spalancando gli occhi.

~ Ops. Chiedo venia: pessima scelta di parole. ~
Aggiunse, fingendo di chiedermi scusa.

Anche lui stava fluttuando nel mezzo del nulla, ma a differenza mia sembrava abituato a quel luogo.


Nonostante le sue parole mi avessero indubbiamente infastidito, non riuscii a trovare la forza per rispondergli.
Evitai il suo sguardo, rivolgendolo verso il basso, dandogli poi le spalle.


~ Ti stai davvero arrendendo? ~
Gli sentii chiedere, alle mie spalle.

<< Sta zitto... >>
Fu l'unica risposta che riuscii a dargli.
Continuavo a pensare a cosa fosse appena accaduto...
Più rivedevo quelle immagini, più mi sentivo amareggiato... Debole... 

~ Ti stava davvero bene far finire le cose in quel modo? ~
Mi domandò, ancora una volta, ignorando la mia richiesta.

<< Ti ho detto di stare zitto. >>
Ripetei, stavolta, però, con un tono più cupo e infastidito.

~ Dopo quello che le ha fatto, ti andava bene morire per mano sua? ~
Ancora una volta, ignorò le mie parole.

Io, però, non ignorai le sue.

<< Esci dalla mia testa! >>
Urlai, voltandomi di scatto verso di lui e scagliandogli contro uno dei miei nastri viola.


Rimasi di stucco notando che Rudra fosse sparito nel nulla.


~ Questo è quello che mi piace vedere. ~
Gli sentii dire dalle mie spalle.

Mi voltai lentamente verso di lui, sorpreso e confuso dai suoi movimenti.

~ Non essere così sorpreso: anche se mi fossi lasciato colpire, non avresti risolto nulla.  ~
Mi rispose, incrociando le braccia e sorridendomi.

Sembrava così calmo.

<< Chi diavolo sei tu, in realtà? >>
Gli chiesi, sempre più sorpreso dalle sue parole.

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