Buongiorno a tutti! Vi ruberò solo dieci secondi, prometto! Voglio raccontarvi qualcosa di personale che mi è successo.
Allora, sono venuta a conoscenza di parecchie cose che dicono sul mio conto molto poco gentili (niente che abbia a che vedere con Wattpad, tranquilli). Con questo voglio dire che inizio sul serio a realizzare solo adesso quanto la gente possa essere falsa e bugiarda.
Questa storia si chiama "Obbligo o Verità?" non a caso. Quello che scrivo per me ha un significato. È una storia che parla di bugie, segreti, ma anche verità e non posso fare a meno di dire che nonostante io abbia attinto esclusivamente dalla mia fantasia per ideare questa storia, il soggetto, ovvero la Verità, fa parte della mia realtà e la realtà di tutti noi. Sta a ciascuno decidere se dire il vero o il falso, fingere di essere una persona o no, fingere un'amicizia o no, quanto legarsi alla verità o no.
Ho deciso di dedicare questa storia a tutte le persone che decidono di stare dalla parte dei falsi. Di chi indossa una maschera. Mi chiederete "ma perché? Dovresti dedicarla ai Veri, non ai Falsi!" E certo che me lo direte! Voi non dite bugie! Voi siete tutti veri e amici di tutti! Io non dico bugie, sono vera e amica di tutti!
Sbagliato.
Dedico questa storia a tutte quelle persone che non hanno mai fatto un esame di coscienza.
Scusate lo sfogo. Buona lettura.
***
Eloise.
"Sì, sono qui" rispose.
Sobbalzai per lo spavento e saltai in piedi voltandomi a guardarlo. I suoi occhi impenetrabili puntavano dritti nei miei, la sua voce era forte e chiara e lui era di nuovo con me.
"Dannazione Peter! La smetti di saltarmi alle spalle?" Imprecai.
"Scusa" ridacchiò "è divertente" sorrise in quel modo che solo lui sapeva fare. Mi mancava il suo sorriso.
"Non ti aspettavo oggi" disse sedendosi sulla lapide di suo nonno.
"Lo so... avevo voglia di vederti" dissi guardandolo. Era bello anche da morto.
"Puoi venire a trovarmi quando vuoi" mi guardò serio alzandosi e passeggiando attorno a me.
"Dovremmo smetterla di trovarci qui al cimitero, però. È inquietante" fece una smorfia schifata.
"Ma che avete tutti coi cimiteri? Anche mia sorella ha detto la stessa cosa" borbottai.
Ridacchiò.
"Fammi indovinare... le hai tirato fuori Allan Poe, vero?" Mi chiese sedendosi per terra e appoggiando la schiena sulla sua lapide.
"Come fai a saperlo?" Lo scrutai incrociando le braccia al petto.
"Ti conosco, è il tuo scrittore preferito... sotto i tuoi cardigan sei sempre stata piuttosto... creepy" fece un'altra delle sue smorfie sollevando gli angoli della bocca e facendo sporgere quelle sue stupende fossette.
"Beh... meglio Allan Poe, che Wilde" borbottai ripensando a Thomas e andai a sedermi accanto a lui. Avrei dovuto sentire la mia pelle sfiorare la sua, ma non sentii nulla. Come sempre.
Non ho mai capito se quella fosse un'allucinazione, un fantasma o semplicemente la mia immaginazione. Fatto sta che riuscivo a parlare con Peter solo lì. Era davanti a me, come se non se ne fosse mai andato, era reale. Io lo vedevo, ma nessun altro poteva. Ecco perché lì al cimitero non volevo che mi accompagnasse mai nessuno.
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Obbligo o Verità?
RomanceABSTRACT Sognava il successo, i concerti negli stadi, gli applausi, i dischi di platino e le premiazioni ai Grammy. Peter sognava la musica, e lo faceva in grande. Niente di ciò fu mai realizzato e il suo ricordo visse solo nella mente dei component...