Thomas.
Parcheggiai l'auto ed entrai al Monster's. Aspettavo che arrivassero gli altri: avevamo deciso di incontrarci tutti lì dopo cena.
C'era abbastanza gente nel locale, era sabato sera e la maggior parte dei ragazzi della scuola si ritrovava lì per giocare a biliardo.
Mi avvicinai al bancone e ordinai una birra a Bill. Ero pensieroso e lui lo notò.
"Che ti prende ragazzo?" Mi chiese mentre mi passò il boccale pieno.
"Oggi sono stato a casa di Eloise" borbottai.
Bill tirò un angolo della bocca in un'espressione dubbiosa e si passò una mano sulla barba brizzolata e appena accennata.
"Che c'è?" Chiesi a mia volta, non mi convinceva per niente quella faccia.
"È un osso duro Eloise, eh?" Domandò.
Mi appoggiai allo sgabello accanto al bancone lasciandomi andare ad un sospiro sconfortato.
"È solo che... vorrei capire che cosa le passa per la testa. Un giorno sembra che mi odi e il giorno dopo è contenta di vedermi. Non fraintendermi, sono felice di passare il mio tempo con lei, ma non so... non riesco a..." non riuscivo nemmeno a concludere una frase.
Fece un sorrisetto. Aveva la classica espressione di qualcuno che aveva vissuto più di me: uno stupido ragazzino che non sapeva niente della vita.
"Ha sofferto molto ed è anche molto giovane, ma vedrai che le cose miglioreranno" disse lui mentre asciugava un boccale con uno strofinaccio.
"Qualche giorno fa ha detto che sarebbe stato il caso che lasciassi la band e poi mi telefona e mi dice che vuole scrivere le nuove canzoni assieme a me... io non capisco!" Mi crucciai.
"Ti ha chiesto di scrivere con lei?! Eloise?" Bill sembrava scioccato. Annuii.
Sorrise ancora: di nuovo la stessa espressione.
"Beh, quella era una cosa che faceva solo con Peter e..." la frase di Bill venne interrotta bruscamente da qualcuno che mi abbracciò all'improvviso alle spalle.
"Ehilà!" Sentii la voce di Cristina mentre mi stritolava il petto con le sue braccina abbronzate da chissà quante lampade.
Le sorrisi quando si spostò di lato e si appoggiò al bancone facendo tintinnare dei braccialetti d'argento che portava ai polsi.
"Ciao bellezza" la salutò Bill.
Entrò nel locale anche Josh e ordinò subito una birra.
"Partitina a biliardo?" Propose mettendomi una mano sulla spalla.
"Sì certo, ma Sam ed Eloise?" Domandai.
"Stanno arrivando, si sono fermati a chiacchierare fuori" spiegò Josh prendendo la sua birra e andandosene verso i tavoli da biliardo.
Presi il mio boccale e lo seguii lanciando un'occhiata verso l'ingresso aspettando che entrasse Eloise.
Ci avvicinammo ad uno dei tavoli verdi e Josh iniziò a sistemare il triangolo e le palle.
Iniziammo a tirare qualche colpo e dopo una decina di minuti entrò Eloise accompagnata da Sam. Stavano ridendo.
Ero piegato sul tavolo da biliardo per prendere la mira e colpire la palla bianca. Tirai il colpo e non mi soffermai a guardare il risultato: preferii guardare la camminata di Eloise che si dirigeva verso di noi sorridente e spensierata. Erano poche le volte in cui l'avevo vista così ed era decisamente bella.
"Ciao ragazzi!" Sam ci salutò e Cristina gli andò incontro e si abbracciarono, poi lui si avvicinò al tavolo accanto a me e mi fece un cenno col capo in segno di saluto.
"Ciao" dissi io appoggiandomi alla stecca del biliardo.
Eloise salutò me e Josh e poi si diresse al bancone per prendere qualcosa da bere.
"Chi sta vincendo?" Chiese Sam.
"Secondo te?" Rispose Josh tutto sconfortato.
"Amico non è colpa di Thomas se l'unico gioco in cui sei capace è il football" lo canzonò Sam. Lo stavo decisamente stracciando.
Josh rispose con una smorfia che fece ridere tutti.
Facemmo una pausa dal gioco e Cristina e Josh si misero a chiacchiere con uno dei ragazzi del tavolo da biliardo accanto al nostro, un certo Tyler qualcosa... giocava a football con Josh e aveva un cotta un po' troppo evidente per Eloise.
"Allora? Com'è andata oggi? So che avete scritto" mi disse Sam. Mi voltai a guardarlo.
"Te ne ha parlato?" Domandai stupito. Non pensavo che gliene avesse parlato, ma d'altronde loro due sono pappa e ciccia. Si dicono praticamente tutto.
Sam alzò le spalle con disinvoltura in segno di assenso.
"Bene!" Mi grattai la nuca. "Direi che è andata decisamente bene, ma sai non so: prima mi vuole fuori dalla band, poi mi chiede di scrivere nuove canzoni. Io non ci capisco più niente."
"Ah... donne!" Mi liquidò Sam appoggiandosi al tavolo e sorridendo divertito.
"Eloise è fatta così. Soprattutto ultimamente, cambia idea in un battito di ciglia. Speriamo che il suo umore regga, ma mi sembra felice. Le stai facendo del bene, il gruppo le fa bene... anche se non lo ammetterà mai" mi mise una mano sulla spalla e la strinse con vigore in senso di incoraggiamento.
"Com'è la roba che avete scritto?" Mi chiese.
"È... wow! Il modo che lei ha di intrecciare le parole alle note è qualcosa di fenomenale" strabuzzai gli occhi pensando alla musica di Eloise. Aveva un dono.
"Non mi sorprende per niente ormai. Quella ragazza è un prodigio della musica. Ci schiaccerà tutti" sentenziò Sam.
"Di che parlate?" Eloise sbucò fuori dal nulla.
Non mi ero reso conto che stesse tornando e adesso era appoggiata al tavolo da biliardo con un braccio attorno al collo di Sam e reggeva una birra nell'altra mano con un sorriso raggiante.Era così bella quando rideva. La luce gialla del locale le illuminava perfettamente il volto e quegli blu meravigliosi.
"Perché volevi che uscissi dalla band?"
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Obbligo o Verità?
RomanceABSTRACT Sognava il successo, i concerti negli stadi, gli applausi, i dischi di platino e le premiazioni ai Grammy. Peter sognava la musica, e lo faceva in grande. Niente di ciò fu mai realizzato e il suo ricordo visse solo nella mente dei component...