Chapter 73

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Eloise.

"Perché volevi che uscissi dalla band?" Mi domandò Thomas spiazzandomi.

Era ovvio che me lo avrebbe chiesto prima o poi.

"Non ha importanza..." liquidai il discorso in fretta bevendo un sorso della mia birra.

"Eloise..." Sam mi guardò di traverso. Voleva che dessi a Thomas qualche spiegazione in più.

"Non ti impicciare Sam" borbottai. Ero di buon umore, volevo solo passare una bella serata.

Lui alzò gli occhi al cielo e raggiunse Josh, Cristina e Tyler.

"Allora?" Thomas mi incalzò.

Lo afferrai per un polso e quel contatto mi fece rabbrividire, ma lo trascinai decisa in disparte rispetto al gruppo. Stavamo vicino ad un tavolino vuoto.

Era il caso di mettere le cose in chiaro una volta per tutte, ma non sapevo bene che parole utilizzare.

"Ho sbagliato. Tu ci servi. Sei forte con la musica" dissi evitando il suo sguardo. Non ero brava con questo genere di cose: ammettere di aver sbagliato e tutto il resto...

"È solo per questo? Perché sono bravo con la musica?" Mi guardò intensamente e abbassai gli occhi imbarazzata.

"No, non è solo per la musica..." mi sistemai una ciocca di capelli dietro all'orecchio "...a me piace passare il tempo con te e non voglio smettere" ammisi arrossendo.

Ma che diavolo ti prende Eloise? Ripigliati.

Alzai gli occhi e mi decisi a guardarlo. Guardai i suoi capelli rossi e quegli occhi verdi. Thomas aveva uno sguardo dolce: era quello di una persona che non avrebbe potuto fare del male neanche ad una mosca, ci si poteva fidare di lui.

La luce calda del locale colpiva i suoi zigomi e le sue labbra. Era un ragazzo di una bellezza delicata, romantica. Tutto il contrario di Jack il tenebroso e di Peter il dannato.

"Ti piace passare il tempo con me?" Thomas fece un passo quasi impercettibile nella mia direzione. Annuii.

"Siamo amici?" Mi chiese quasi sussurrando e fece un altro minuscolo passo. Annuii.

"Siamo solo amici?" chiese ancora e adesso era pericolosamente vicino a me. Il cuore prese a battermi all'impazzata. Thomas mi stava provocando, cosa voleva che gli rispondessi?

Non ho una cotta per te, idiota.

"Thomas" feci un passo indietro e abbassai lo sguardo. Lui tirò un sospiro, sembrava avesse capito il mio disagio.

"Amici" disse poi lui e mi tese una mano perché la stringessi.

L'afferrai e non potei fare a meno di fargli un sorriso, stava iniziando a capire come potermi stare vicino senza che mi facesse diventare completamente matta.

Ricambiò il sorriso, infilò una mano in tasca e tirò fuori il suo cellulare. Digitò qualcosa e poi mi guardò di nuovo aspettando che dicessi qualcosa.

Senti qualcosa nella tasca dei miei jeans vibrare. Tirai fuori il mio telefonino e guardai cosa Thomas mi aveva scritto.

"Il tuo sorriso è stupendo, amica" lessi.
Sorrisi ancora.

"Thomas allora questa partita?" Josh urlò alle nostre spalle richiamando la sua attenzione.

"Sì" rispose e mi guardò un'ultima volta prima di tornare al tavolo.

"Vuoi proprio essere distrutto?" Disse mentre camminava. Josh era un imbranato in qualsiasi gioco non fosse il calcio.

Raggiunsi anche io il gruppo e mi misi a bere il resto della mia birra mentre guardavo Josh e Thomas sfidarsi.

"Ragazzi... vi devo parlare" dissi dopo un po' attirando l'attenzione di tutti.

"Spara" disse Josh impegnato nel suo ultimo tiro al biliardo.

Sam dall'altra parte del tavolo da gioco si avvicinò a me per sentirmi meglio.

"Quest'anno saremo pronti per la Gara tra band, e dobbiamo assolutamente vincere quel contratto discografico" iniziai.

"Dannazione!" Josh imprecò dopo aver fatto il suo tiro. Thomas rise avendo ormai in tasca la vittoria.

"Ci serve qualcuno che ci aiuti, qualcuno che faccia le basi e gli arrangiamenti, qualcuno che ci conosca, che conosca la nostra musica e il nostro modo di lavorare."

"Eloise dove vuoi arrivare?" Sam mi interruppe.

"Facciamo tornare Jack nella band" annunciai.

"Te sei matta" si impicciò Cristina.

"E tu non sei nella band" la fulminai con lo sguardo. Lei alzò gli occhi al cielo.

"Io ci sto... amica" aggiunse Thomas lanciandomi un sorrisetto.

"Sam?" Guardai il mio migliore amico.

"Ne abbiamo già parlato, a me Jack non ha fatto niente e neanche a Josh e tantomeno a Thomas... Sì, ha fatto un po' di casini con la droga al college, ma non c'entra con la band. Io non voglio più casini Eloise e se tu e lui vi mettete a litigare per qualsiasi cosa sia successa tra di voi in passato, io lo sbatto fuori dalla band. Non sbatto fuori te solo perché so perfettamente che sei insostituibile, ma ti avverto" Sam era perentorio "la mia musica è la mia vita e non permetterò neanche alla migliore chitarrista del mondo di rovinarmi questa cosa" Mi guardava dritto negli occhi severo, non stava scherzando. Il gruppo era anche suo, era di tutti noi.

"Ultima condizione" stavolta guardò negli occhi prima me, poi Cristina e poi Josh "non giocheremo più."

Sapevamo tutti di che gioco stava parlando Sam e no, nessuno di noi avrebbe più giocato.

"Io non credo di avere diritto di voto" disse Thomas.

"No infatti" lo guardai.

"Eloise!" Mi riproverò Sam.

"Scusa" abbassai lo sguardo. Ci stavo provando a comportarmi bene.

"Per me vale tutto quelli che ha detto Sam" confermò Josh.

Feci un sorrisetto e misi una mano sulla spalla di Sam. Eravamo tutti attorno al tavolo da biliardo quando affermai contenta: "i Peter's machine sono tornati!"

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