Chapter 90

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1 anni prima.
Peter.

Vollero sapere tutti i dettagli. Dopo Capodanno ricominciammo le prove nel garage di Josh e mi chiesero ogni singolo particolare della mia malattia.
Sam, in particolare, domandava con tatto e ascoltava con attenzione le mie risposte.

Non mi compatirono, non fecero sceneggiate teatrali, mi ascoltarono e basta. Eloise e Cristina singhiozzarono un paio di volte, ma cercarono di non farsi vedere. Non volevano farmi sentire a disagio nel raccontare quello che mi stava succedendo.

Una sera mi fermai a dormire a casa di Jack e non parlammo di niente. Mangiammo schifezze e guardammo un horror dopo aver finito i compiti per scuola. Non gli chiesi niente di Eloise, non me la sentivo. Lui non mi chiese niente del cancro e lo apprezzai.

Cristina insistette per starmi accanto un giorno che avevo la chemio. Rifiutai. Non volevo farmi vedere così, nemmeno da lei.

Ricominciai ad andare a scuola dopo le vacanze e cercammo tutti quanti di tenere alto l'umore del gruppo. Continuammo a giocare. Avevamo bisogno di giocare, di ridere, di vivere.

Entrai a scuola insieme a Sam. Stavamo camminando per i corridoi e pensavamo alla prossima cavolata da far far a qualcuno del gruppo. Era il mio turno.

Sam mi diede una gomitata per attirare la mia attenzione. Mi indicò Cristina. Stava camminando pochi metri di fronte a noi. Era girata di schiena e non ci vedeva.

"Idee?" Mi chiese.

"Una caterva!" Risposi sorridendo.

Ci mettemmo a correre verso di lei e la prendemmo sotto braccio. Lei per poco non inciampò per lo spavento.

"Buongiorno splendore!" Le fece Sam.

"Che diavolo volete voi due?" Cristina ci guardò di sottecchi.

"Obbligo o verità?" Chiesi diretto.

Lei alzò gli occhi al cielo e fece un sorrisetto. Quel gioco ci stava facendo perdere la testa. Erano giorni che non facevamo altro che danni. Finimmo dal preside già tre volte e il padre di Cristina ci spedì in detenzione senza sconti.

Josh dovette appendere nell'ufficio del preside una gigantografia di lui truccato. Sam fu costretto a prendere una F al compito di biologia e a scrivere degli insulti sulla verifica e io fui costretto a disegnarmi un pene sulla pelata e a togliermi il berretto durante un'interrogazione.

Continuavamo a scegliere tutti quanti obbligo. Non vedevamo l'ora di inventarci qualcosa di assurdo da combinare e a scuola iniziarono a capire che i Peter's machine si erano inventati un nuovo modo per fare bordello. C'era chi diceva che era solo una sorta di trovata pubblicitaria per la band, ma noi volevamo solo divertirci.

"Obbligo" rispose lei con malizia.

"Bagno delle donne. Serpente. Laboratorio di biologia. Giochi o non giochi?" Schioccai la lingua e domandai al suo orecchio.

Lei mi guardò sorridente. Annuì e poco dopo scattò correndo verso il laboratorio.

"Gioco!" Urlò.

Io e Sam scoppiammo a ridere e iniziammo a scommettere su come avrebbe fatto da sola a piazzare il serpente nel bagno delle femmine.

All'intervallo ci piazzammo davanti alla porta del bagno delle femmine per vedere la reazione delle sfortunate. Eravamo tutti lì, anche Josh e Jack. Mancava solo Eloise, probabilmente perché era stata trattenuta in aula.

"State a vedere!" Cristina uscì fuori dal bagno e si chiuse la porta alle spalle. Aveva una chiave, probabilmente rubata dall'ufficio di suo padre. Fece scattare la serratura e attese esaltata. Saltellava come una pazza vicino a noi.

"Come diavolo hai fatto a prendere il serpente?!" Josh la guardò strabiliato.

"Ho preso tutta la teca con un carrello della mensa" spiegò. Non fece in tempo ad aggiungere altri dettagli che sentimmo un urlo di disperazione provenire dal bagno.

"Aiuto!! C'è una serpente!! Qualcuno mi aiuti!!"

Scoppiammo tutti a ridere e a dimenarci. Iniziammo ad attirare l'attenzione degli altri ragazzi nel corridoio.

"Sono stata chiusa dentro!" Sentimmo ancora.

"Zitti, zitti!" Sam attirò la nostra attenzione e si avvicinò alla porta chiusa.

"Aiuto!!" Una ragazza piagnucolava.

"È Eloise!" Gridò Sam e al suono di quella rivelazione ridemmo ancora più forte.

Lei probabilmente ci sentì.

"Peter! Sam! Io vi ammazzo!!" Iniziò a battere i pugni contro la porta inferocita. Avevo le lacrime agli occhi per le risate.

Cristina a quel punto si avvicinò alla porta e fece scattare la serratura. Eloise uscì fuori e si richiuse la porta alle spalle per non fare uscire il serpente. Aveva il fiatone.

"Ho una fobia per i serpenti, deficiente! Io ti ammazzo!!" Iniziò a puntarmi un dito contro.
Sapeva che era opera mia. Era il mio turno a giocare.

Io non riuscivo a smettere di ridere.

"Corri!" Era completamente rossa in volto.

"Peter, mi sembra seria" Jack mi guardava ridendo.

Fece per saltarmi addosso, probabilmente per picchiarmi, ma prima che mi potesse raggiungere iniziai a correre come un dannato lungo i corridoi.

Lei era dietro di me e non si decideva a rallentare. Urtammo decine di studenti e un paio di professori infuriati. Qualcuno invece ci seguì sicuro che stesse succedendo qualcosa di interessante. Corsi per quasi tutta la scuola.

D'un tratto però mi ritrovai di fronte ad un vicolo cieco. Il professor Foley, che avevo urtato poco prima, stava in piedi accanto al preside di fronte al suo ufficio. Entrambi avevano le braccia conserte e mi fissavano severi. Non c'era via di fuga. Mi bloccai all'istante ed Eloise mi raggiunse poco dopo.

"Peter Andrews!" Strillò assaltandomi le spalle. Si aggrappò come un koala alla mia schiena. Non si era accorta del preside.

Per quanto adorassi essere così a stretto contatto con lei, le battei un buffetto sulla mano con cui mi stringeva le spalle e la invitai a lasciarmi andare.

"Elle..." le sussurrai "siamo nei guai" dissi.

"Può dirlo forte, signor Andrews" ribatté il professor Foley.

Obbligo o Verità?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora