Scusatemi l'attesa, non è un periodo facile e non riesco a scrivere quanto vorrei. Non preoccupatevi però, se riuscite ad essere pazienti vi assicuro che arriverò alla fine di questa storia.
***
1 anno prima.
Eloise.Per un attimo il suo sguardo fisso su di me mi fece viaggiare in un'altra dimensione, ma fu un enorme boato a riportarmi alla realtà.
Un trambusto incredibile mi fece distogliere lo sguardo dal suo. Cristina andò ad aprire la porta d'ingresso e una marea di ragazzi già ubriachi si riversò nel salotto. Persi di vista praticamente tutti e quel posto si trasformò in meno di dieci secondi in un covo di ragazzi con alcolici, sigarette in bocca... e non solo sigarette.
Possibile che siano arrivati tutti nello stesso momento?
Erano a decine e continuavano ad entrare e uscire di casa. Erano tutti più grandi di me: non riconobbi nessuno del secondo anno.
Sentii della musica provenire dall'impianto stereo e in men che non si dica il centro della stanza si trasformò in una sorta di pista da ballo.
In mezzo a tutte quelle persone persi il senso dell'orientamento e non riconobbi nessuno. Mi chiedi se in mezzo a quella folla ci fosse anche mia sorella con le sue amiche.
In tre minuti il tavolino all'ingresso era già pieno di bicchieri di plastica mezzi vuoti e un posacenere che strabordava di mozziconi di sigarette.
Qualcuno arrivò con una decina di cartoni pieni di pizza d'asporto e vidi gente iniziare a mangiare e lanciarsi le croste avanzate.
C'erano davvero troppe persone in quella stanza e a quella festa. Considerando il fatto che erano le stesse persone che vedevo ogni giorno a scuola, la cosa non doveva preoccuparmi più di tanto. Ero abituata a vedere così tanti volti tutti insieme. La cosa che mi terrorizzava era che da lì a poco, tutti gli occhi di tutte quelle persone sarebbero stati puntati su di me: la nuova chitarrista dei Peter's machine. Avrei dovuto suonare difronte a tutte quelle persone.
La cosa mi nauseò letteralmente e scappai via.
Mi fiondai alla velocità della luce in cima alle scale in cerca di un bagno in cui rinchiudermi dentro e non uscire più per il resto della mia esistenza... o almeno fino alla fine della festa.
Trovai il bagno infondo al corridoio dove si trovava la zona notte. Accesi la luce, chiusi la porta a chiave e mi avvicinai al lavandino.
Sentivo la musica pompare al piano di sotto e la gente divertirsi, ma lì dentro mi sentivo al sicuro dallo sguardo indiscreto di tutti.
Mi guardai allo specchio e se non fossi stata terrorizzata dalla gente che c'era di sotto, mi sarei perfino trovata attraente con quel trucco.
D'un tratto mi venne caldo e quella camicetta trasparente stava diventando un forno. Mi sciacquai la fronte sperando di non rovinare troppo il trucco che altrimenti non sarei stata in grado di sistemare.
Andai a sedermi sul water sperando di darmi una calmata. Passavo il tempo cercando di suonare nella mia testa tutte le canzoni della scaletta. I Peter's avrebbero dovuto fare a meno di me: non se ne parlava proprio di farmi suonare davanti a tutti gli studenti dell scuola.
Non so per quanto rimasi rinchiusa là dentro. Ero completamente persa nei miei pensieri, talmente persa che non mi accorsi quando la musica si fermò.
Non sentivo più le casse suonare. C'era comunque un gran trambusto, ma senza musica. La polizia? Forse c'era troppo casino e i vicini avevano chiamato la polizia.
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Obbligo o Verità?
RomanceABSTRACT Sognava il successo, i concerti negli stadi, gli applausi, i dischi di platino e le premiazioni ai Grammy. Peter sognava la musica, e lo faceva in grande. Niente di ciò fu mai realizzato e il suo ricordo visse solo nella mente dei component...