1 anno prima.
Peter.Mi alzai in piedi.
Il mio cuore perse un battito quando non la vidi. Non sapevo se ero più dispiaciuto di non saperla lì per quanto mi era mancata, o se ero più felice che non fosse lì perché non volevo che mi vedesse malato.
"Peter" Sam mi guardò scioccato. Lo erano tutti. Non so se avessero capito che sotto quel berretto non c'erano capelli, ma sicuramente sembravo un malato.
"Oi! Presentaci i tuoi amici" Joanna mi colpì una gamba con una mano.
"Sì... ehm... loro sono i ragazzi con cui suono, per chi non li conoscesse" spiegai tentennando.
"Oh stavamo parlando di voi!" Joanna si alzò e andò a presentarsi. I ragazzi iniziarono a sparpagliarsi, a salutare e a prendere cose da bere.
Andai incontro a Sam che continuava a fissarmi.
"Che ci fate qui?" Chiesi. Non riuscivo a capire se ero felice di vederli o meno.
"Volevamo sapere cosa fosse successo" disse Sam. Mi stava guardando con una faccia da funerale.
"Sto bene... ho solo dovuto saltare un po' la scuola per... cose" blaterai qualcosa, ma sapevo che non sarebbe durata allungo e prima o poi avrei dovuto dire tutto quello che stava succedendo.
"Amico fattelo dire... quel cappello è osceno!" Jack venne a battermi una pacca sulla schiena.
"Ciao fratello" gli battei un pugno sulla spalla anche io in segno di saluto.
"Già... tre settimane senza di me e non ti sai più vestire!" Arrivò anche Cristina a salutarmi dopo aver già preso un bicchiere di vino. L'abbracciai.
"Mi sei mancata" Cristina era comunque la mia migliore amica.
"Anche tu scemo" mi disse lei.
"Allora che facciamo? Suoniamo qualcosa appena arriva Eloise?" Disse Josh alle mie spalle.
Mi voltai di scatto.
"Arriva chi, scusa?" Lo guardai scioccato.
"Eloise! È andata un secondo in bagno" disse mangiando una patatina.
Eloise. Era in casa mia. Sì, volevo vederla, lo capii subito. Non mi interessava delle mie condizioni. Necessitavo di vederla.
Volevo abbracciarla scusarmi con lei e...
"Eccola!" Mi voltai ancora verso l'ingresso.
Dio, quanto sei bella.
I suoi occhi si incastrarono subito nei miei: l'oceano contro l'ossidiana.
"Eloise..." sussurrai.
Per un attimo smise di respirare non appena mi vide.
"Peter..." disse solo. Il suo sguardo era impenetrabile, ma non sembrava provare pena per me, mi sembrava piuttosto che stesse cercando di leggermi dentro, come io stavo cercando di fare con lei.
Scese il gradino e fece un passo nella nostra direzione, poi si avvicinò a Jack e lui la prese per mano.
Merda.
"Eloise..." la guardai scioccato. Era assurdo vederla lì, mano nella mano di Jack, dopo settimane che non andavo a scuola. Mi ero perso molte cose e avrei dovuto aspettarmi che con la mia assenza prima o poi sarebbe successo qualcosa di simile, ma vederlo davanti agli occhi mi stupiva e mi faceva male. Vederli davanti ai miei occhi mi uccise.
Lei non era più mia.
Avevamo litigato e avevo servito a Jack l'occasione di provarci con Elle su un piatto d'argento.
Stupido idiota!
Me la prendevo con me stesso, mentre vedevo quelle mani e quelle dite intrecciate fra di loro.
"Come stai? Sei... dimagrito!" Disse lei squadrandomi dall'alto in basso.
"Già... sto bene! Prendetevi da bere, io vado un secondo al bagno" annunciai. Avevo bisogno di togliermi dagli occhi quella visione per almeno cinque minuti. Dovevo metabolizzare quello che avevo appena capito.
Superai Eloise e Jack e rientrai in casa. Andai verso camera mia e Salsiccia scese dal mio letto per venirmi incontro. Lo avevo chiuso nella mia stanza perché non volevo che desse fastidio alla festa o si mettesse ad abbaiare al cibo come un dannato.
Mi rinchiusi per un attimo nel mio bagno. Lì non sentivo nessuno, ero solo con il mio riflesso allo specchio. Avevo un aspetto deperito e non ero per niente il ritratto della salute, ero spaventoso eppure in quel momento l'unica cosa a cui riuscivo a pensare erano quelle due mani intrecciate.
Mi voltai, alzai la tavoletta del water e vomitai tutto quello che avevo nello stomaco.
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Obbligo o Verità?
RomanceABSTRACT Sognava il successo, i concerti negli stadi, gli applausi, i dischi di platino e le premiazioni ai Grammy. Peter sognava la musica, e lo faceva in grande. Niente di ciò fu mai realizzato e il suo ricordo visse solo nella mente dei component...