Eloise.
Attendevo con ansia che il mio interlocutore al telefono rispondesse. Attesi il nano secondo più lungo della mia vita.
"Eloise! Ciao! Sono Sam... scusa se ti disturbo."
Sam?! Erano mesi che non ci parlavo e tantomeno volevo farlo!
"Senti... siamo tutti al Monster's club, ti va di venire?" Propose. Per poco non mi misi a ridere.
Io? Al Monster's club? Sì, è sicuramente uno stupido scherzo.
"Hai bevuto?" Chiesi scontrosa.
"Per favore. Vorrei parlarti, Cristina neanche viene stasera... lo so che lei ti sta antipatica" cercò di convincermi.
Feci finta di pensarci su per qualche istante.
"No, grazie" risposi secca.
"Eloise per favore. Non dovrai parlare con nessun altro. Solo con me. Come ai vecchi tempi. Verrei a casa tua... ma credo che ti faccia bene fare due passi" propose.
Non risposi. Non potevo negare la sua mancanza e il Monster's non era lontano da casa mia.
"Allora?" Mi incitò a rispondere.
"Resto solo venti minuti" dissi e misi giù il telefono. Presi un respiro profondo e tornai nella sala da pranzo.
Tutti mi stavano fissando in attesa che dicessi qualcosa.
"Mamma, papà. Io esco" dissi e feci per andarmene.
"Con chi?" Chiese mio padre.
"Sam e gli altri" risposi voltandomi.
"Ma hai appena detto che..." iniziò mia sorella mentre sgattaiolai in cima alle scale e raggiunsi la mia camera.
"Lo so, sto fuori solo una mezz'ora" urlai dalla mia camera.
Presi la giacca e la mia sciarpa e scesi giù dalle scale.
"A dopo!" Salutai senza aspettare di ricevere risposta, presi le chiavi di casa sul mobiletto all'ingresso e uscii di casa.
Andai a piedi. Tempo prima ero lì praticamente ogni sera. Insieme a Peter ovviamente. Poi... beh è successo quel che è successo e fine dei giochi. Anzi, fine del gioco.
Però un tempo mi piaceva andare lì. Non sapevo cosa mi fosse capitato, ma avevo perso interesse nel fare praticamente tutto.
In pochi minuti arrivai davanti al locale. Era una vecchia birreria frequentata da molti ragazzi della nostra età. C'erano locali molto più carini in centro, ma a noi piaceva andare lì, a sederci sui tavoli unti di legno e a giocare a freccette con un bersaglio che probabilmente era più vecchio di Lincoln o a biliardo. Peter adorava giocare a biliardo.
Faceva freddo, ma in molti rimanevano fuori a bere birra ugualmente.
Ci conoscevamo tutti e in molti si stranirono a vedermi lì quella sera.
L'eremita Eloise che si faceva viva. Un'estate era servita a ribaltare completamente la mia reputazione.
"Eccola lì!" Sentii qualcuno dire.
"Eloise! Eloise!" Mi chiamò. Era Sam. Lo riconobbi dalla voce.
Mi avvicinai a lui.
"Ehi" lo salutai senza neanche guardare gli altri. Sapevo che nel gruppetto c'era anche Josh.
Sam si staccò dal gruppo e si avvicinò a me.
"Thomas, vieni!" Sam chiamò qualcuno dietro di sé.
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Obbligo o Verità?
عاطفيةABSTRACT Sognava il successo, i concerti negli stadi, gli applausi, i dischi di platino e le premiazioni ai Grammy. Peter sognava la musica, e lo faceva in grande. Niente di ciò fu mai realizzato e il suo ricordo visse solo nella mente dei component...