Chapter 20

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Thomas.

"Piuttosto scadenti... devo dire" lo sconosciuto tirò l'angolo della bocca con un'espressione disgustata.

Non sapevo chi fosse, non l'avevo mai visto prima.

Era inquietante. Alto, con dei riccioli neri e una pelle bianca che gli conferivano un aspetto da brivido, sembrava un vampiro. Aveva due occhi grigi che trapassavano il petto di chiunque. Non avevo mai visto degli occhi come i suoi, erano raccapriccianti.

"Gli Imagine Dragons, Sam? Siete caduti così in basso? Non sapete neanche più scrivere!" Sputò a denti stretti.

"Cosa c'è? Non ti piacciono?" Ironizzò Eloise attirando la sua attenzione.

"Per piacere! No, ma dico... te lo ricordi il tuo primo concerto con noi? Con Peter?" Vedevo Eloise ribollire nel sentir pronunciare il suo nome. Avevo imparato a riconoscere l'effetto che aveva su di lei Peter. Era una ferita aperta e sanguinolenta che veniva riempita d'aceto ogni volta che lui veniva nominato.

"I nostri vecchi pezzi avrebbero fatto decisamente un altro effetto piuttosto che questa messa in scena da Back Street Boys scadenti" disse guardandoci uno alla volta. Io ribollivo di rabbia e non sapevo neanche chi fosse.

"Che vuoi Jack?" Sam si avvicinò a me.

Ecco chi era Jack. Me ne avevano parlato. Era il loro vecchio tastierista e non sembravano essere rimasti in buoni rapporti.

"Rimettete insieme il gruppo e non mi chiamate?" Sollevò le spalle. Sembrava ubriaco. Anzi no, sembrava che si fosse fumato chissà quante canne. Il suo sguardo gelido era iniettato di rosso.

"Te ne sei andato. Potevi non farlo" ribatté Sam con ancora il basso in spalla.

Jack distolse lo sguardo da Sam annoiato e si avvicinò ad Eloise.

"Com'è andata l'estate in clinica?" La guardò. Lei scattò verso di lui e fece per tirargli un pugno, ma lui le bloccò il polso prima che la sua mano potesse entrare in collisione con i suoi denti.

"Vedo che il tuo caratterino è rimasto lo stesso" la stuzzicò e stavolta ebbi io l'impulso di colpirlo.

"Lasciala!" Gridai.

Attirai la sua attenzione. La mollò e si voltò verso di me penetrandomi con il suo sguardo di ghiaccio. Si avvicinò a me come un avvoltoio e mi scrutò.

"E questo imbranato chi è?" Ridacchiò guardandomi "non sei minimamente paragonabile a Peter... o me" scandì il nome di Peter arricciando le labbra e schioccando la lingua a pochi centimetri dal mio volto. Puzzava di alcool e sigarette: era vomitevole. Mi chiedevo come avessero fatto gli altri a frequentare un tipo tanto spregevole e disgustoso.

"Non sei più nella band, Jack. Sparisci!" Josh urlò dalla sua postazione alla batteria.

"Zitto tu!" Gli urlò di rimando Jack non distogliendo lo sguardo dal mio. Ero nero.

"Jack!" Eloise lo richiamò.

Digrignò i denti con sguardo divertito voltandosi verso di lei. Buttai fuori il fiato che stavo trattenendo dalla rabbia. Non lo conoscevo nemmeno ma avevo un dannato impulso di prenderlo a pugni.

"Okay, adesso basta!" Cristina si intromise cercando di prendere in mano le redini della situazione "vattene! Portati via l'erba e tutti gli imbucati alla festa. Tu non sei invitato."

L'erba. Sì, mi avevano accennato al fatto che Jack non fosse uno dalle buone compagnie. Si drogava e spacciava, da quel che sapevo. Sapevo che aveva fumato.

"Oh non ti scaldare! Se vuoi dopo possiamo divertirci" le lanciò uno sguardo malizioso.

"Si può sapere che vuoi?!" Sbottò Eloise.

Jack venne richiamato per l'ennesima volta dalla voce di Eloise, come fosse il canto di una sirena. Lei ammaliava.

Lui fece un passo verso di lei e tra i due iniziò una gara di sguardi pericolosissima. Entrambi incutevano terrore ed emanavano scosse elettriche da brivido.

C'era qualcosa di strano in quegli sguardi. Nascondevano qualcosa e dicevano molto più di quello che davano a vedere. Si stavano azzuffando silenziosamente sotto i nostri occhi.

"Riprendere a suonare con i Peter's."

Lui? Suonare con noi? Io non ero un cane di nessuno in quel gruppo, ero l'ultimo arrivato e l'ultimo a poter parlare, ma speravo che Eloise non avrebbe mai preso in considerazione una proposta simile, o almeno ci speravo.

Ero paralizzato e attendevo la risposta di Eloise che continuava a fissarlo con aria di sfida. Ad un tratto la sua espressione mutò e divenne inquisitoria. Lo scrutava come se stesse cercando di capire il trucco dietro il numero di un illusionista.

Poi il verdetto: una fragorosa risata che ruppe la tensione tra loro due. La stessa risata agghiacciante che mi fece paralizzare il giorno prima alle prove della band. La risata di Eloise. Stavolta non era rivolta a me, ma ad un raccapricciante ragazzo fatto fino al midollo.

Come poteva avere il coraggio di sfidarlo in quel modo? Ridendo...

"Sei serio?" Domandò tra una risata e l'altra.

"Ti servo se vuoi vincere la gara tra band. Non penserai mica di poter portare al concorso delle stupide cover" stava cercando di prendersi lui beffe di Eloise, ma lei gli teneva testa e le risposte di Jack sembravano solo un tentativo disperato di riprendersi il suo posto nel gruppo.

In tutto ciò nessuno si intrometteva nel loro discorso. Noi eravamo solo spettatori di qualcosa che non ci riguardava.

"Fammi capire..." Eloise distolse per un attimo lo sguardo da Jack ancora divertita. Sembrava l'unica a divertirsi in quella situazione. "Tu vorresti scrivere i nuovi pezzi?"

"E con chi li vorresti scrivere? Con Ed Sheeran là in fondo?" Mi indicò per l'ennesima volta e alitò sulla faccia di Eloise che assunse un espressione disgustata.

Che cos'hanno tutti contro di me, si può sapere?!? Imprecai nella mia testa sempre più intenzionato a scaraventarlo sul pavimento.

"Stammi alla larga, puzzi da schifo" lo spintonò via Eloise e fece un paio di passi indietro lontano da lui.

Lui ridacchiò in risposta e le schioccò un bacio volante.

"Sei disgustoso... non so come ho fatto a stare con un verme come te."

Stare con lui? Lei è stata con lui? Per poco non ebbi un mancamento. Eloise si era messa a ridere quando avevo ipotizzato che Peter fosse il suo ragazzo, ma non avrei mai immaginato che quello potesse essere Jack.

Eloise era stata con lui. Lui.

Digrignò i denti ingialliti dalle sigarette e si avvicinò ancora a lei.

"Perché ti piacevo, Eloise. Ti piacevo da matti."

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