1 anno prima.
Eloise.Cristina mi invitò un'altra volta a seguirla in bagno e accettai solo per non essere più sotto gli sguardi indiscreti degli altri ragazzi nel locale.
Il bagno si trovava dietro al bancone vicino all'ingresso, entrammo e Cristina chiuse la porta a chiave. Quel posto puzzava di vomito.
"È disgustoso" borbottai facendo attenzione a non appoggiarmi da nessuna parte.
Cristina abbassò la tavoletta del water, la pulì con dei pezzi di carta igienica e mi invitò a sedermici con un gesto della mano.
"Sei pazza?" Alzai un sopracciglio disgustata.
"Coraggio! Sei grande e vaccinata! Non prenderai la clamidia" Mi afferrò le spalle e mi fece sedere con la forza.
"Si può sapere perché mi hai portata qui?" Incrociai le braccia al petto imbronciata.
"Ho visto che ti metteva a disagio essere fissata da tutti. Non è cosa per te... Io sono in grado di stare sotto i riflettori. Tu no. Tu sei nell'ombra" disse aprendo la sua borsa e iniziando a spulciarvi dentro.
"Oh beh, ti ringrazio! È gentile da parte tua!" Risposi ironica. Quella bambolina finta nemmeno mi conosceva e si permetteva di sputare sentenze su di me.
Ma dove sono finita? Ero nel disgustoso bagno di un pulcioso locale da quattro soldi e cavia di un'oca con le tette di fuori.
"Guarda che non lo dico per offenderti. Tu sei una che non vuole essere notata. Preferisci stare sulle tue, giusto?" Disse tirando fuori dalla borsa una sorta di beauty-case e me lo porse.
Annuii poco convinta e cercando di seguire il suo ragionamento.
"Beh, ti dirò una cosa. Mi dispiace per te, ma nonostante tutti i tuoi sforzi, tu ti fai notare... Ci sono due modi per far sì che qualcuno ti guardi: comportarsi come me" disse indicandosi "o comportarsi come te" indicò poi me con una leggera smorfia nascosta nelle sue fossette appena accennate.
"E cosa farei io per attirare così tanto i riflettori su di me?"
"Per esempio ti vesti da santa per venire in un posto che di santo non ha proprio nulla" mise le mani sui fianchi e mi guardò come per dire 'ovvio, no?'
"Quindi cosa dovrei fare?"
"Sei la nuova chitarrista dei Peter's machine e di attenzioni ne riceverai a valanghe" sollevò le spalle "devi imparare ad accettare che la gente come quei ragazzi là fuori ti fissino. Fa' almeno in modo che quello che vedono sia apprezzabile, così ti desidereranno... e a quel punto li avrai conquistati."
"E se non volessi conquistarli?"
"Vuoi. Altrimenti non saresti qui. Te ne saresti già andata."
Sollevai le sopracciglia sconcertata. Era davvero quello il motivo per cui ero rimasta? Per conquistare una massa di imbecilli senza cervello? Ma per favore!
"Beh... non ho intenzione di vestirmi così come... come... come..." stavo per dire come una poco di buono, ma lei si vestiva esattamente a quel modo e io non potevo insultarla così palesemente.
"Come me?" Aveva intuito da sola.
"Bella, questo è il mio modo di attirare l'attenzione, tu trovati il tuo stile" disse "ce ne sono a milioni, non devi di certo rubare il mio... e poi tu hai una buona base" disse prendendomi il mento tra due dita e voltandomi la testa prima da un lato e poi dall'altro e scrutandomi con attenzione.
"Buona base?"
"Sei bella. Molto bella... e questo là fuori lo notano" disse.
"Io non sono bella..." borbottai abbassando lo sguardo.
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Obbligo o Verità?
RomanceABSTRACT Sognava il successo, i concerti negli stadi, gli applausi, i dischi di platino e le premiazioni ai Grammy. Peter sognava la musica, e lo faceva in grande. Niente di ciò fu mai realizzato e il suo ricordo visse solo nella mente dei component...