CAPITOLO 58

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Siamo in sala parto da una decina di minuti, ho dei dolori indescrivibili e sento che il mio bambino sta per nascere. Continuano tutti a dirmi di spingere quando arriva la contrazione ed è quello che sto facendo, ma non capiscono che dopo quasi undici ore di travaglio non mi sono più rimaste le forze. Sto facendo del mio meglio, magari non è abbastanza, lo so, però più di così non riesco a fare.

Benjamin è al mio fianco, come promesso mi sta davvero tenendo la mano, mi scosta i capelli dalla faccia e cerca di tranquillizzarmi. E' emozionato, riesco a sentirlo dal suo tono di voce e dai suoi occhi lucidi che non lasciano i miei.

"Giulia" sento la voce del mio migliore amico e sposto lo sguardo tra le mie gambe, dove ci sono tre infermiere, l'ostetrica e.. Lorenzo.

Che ci fa lui qui? Dovrebbe esserci il mio ginecologo al suo posto, però sono contenta della sua presenza: era quello che volevo. "Ascoltami bene. Devi usare tutte le tue forze e spingere più forte che puoi perchè il bambino è quasi fuori e, in questo momento, nel punto in cui si trova, sta soffrendo" continua a dire e altre lacrime scendono dai miei occhi.

Non voglio che il bambino soffra, ma io non ce la faccio davvero più. Ho assistito al parto di Laura anni fa, l'ho vista con i miei occhi, ho cercato di tranquillizzarla, e pensavo che non fosse terribile come lo faceva sembrare. E invece è molto peggio. Ora che lo sto provando ho la certezza di quello che ha passato perchè è proprio vero che le cose le capisce solo quando le provi sulla tua pelle.

"Sono stanca, non ce la faccio" chiudo gli occhi qualche secondo e quando li riapro Lorenzo non c'è più. E' stata la mia immaginazione a giocarmi brutti scherzi e questo non è proprio il momento adatto.

"Piccola, ti prego, spingi più che puoi. Fallo per Bryan, fallo per me, fallo per Lorenzo" mi dice Benjamin e quando mi giro verso di lui noto in modo sfocato la presenza di Lorenzo al suo fianco, che gli tiene un braccio sulle spalle.

"Lo senti anche tu?" chiedo al mio fidanzato con le lacrime agli occhi e lui annuisce, facendomi un sorriso. Non sono pazza e non ho le allucinazioni.

Non ho il tempo di dirgli altro perchè sento una forte pressione tra le gambe e, come mi hanno detto, cerco di spingere più che posso per far nascere mio figlio.

"Dai, Giulia. Sono fiero di te!" la voce del mio migliore amico, unita a quella di Benjamin, mi dà ancora più forza e darei tutto quello che ho per averlo davvero qui al mio fianco. "Sono qui. Per l'ultima volta, ma sono qui" risponde alla mia richiesta silenziosa. Cosa significa per l'ultima volta? "Fai nascere tuo figlio, Giulia" continua.

Prendimi la mano, gli dico mentalmente e l'attimo dopo sento un calore alla mano destra. Oh mio dio, è tutto surreale. Devo per forza star sognando!

"Ok, la testa è quasi tutta fuori" riprende a parlare il dottor Silvano, ma io non gli do ascolto. I miei occhi sono fissi in quelli di Benjamin che brillano in modo talmente tanto intenso da mettermi i brividi. "L'ultima spinta e ci siamo" dice mentre respiro affannosamente nel tentativo di riprendere fiato. Nonostante la sofferenza che sto provando non mi pento di niente, anci se potessi tornare indietro rifarei tutto perchè è il giorno più bello della mia vita.

"Dai amo, ce la puoi fare" mi dice Benjamin e ora le lacrime stanno rigando anche i suoi occhi. Annuisco perchè ha ragione: ce la posso fare e ce la devo fare. L'unica cosa che voglio è avere il nostro bambino tra le braccia.

Stringo più forte che posso la mano che ho intrecciata a quella di Benjamin e porto quella libera su di esse, come se in questo modo potessi avere più forza, e poi spingo più che posso. Sento qualcosa scivolare via, mi sento come svuotate, e poi il pianto del bambino mi esplode nelle orecchie. Butto la testa all'indietro, sulla poltrona su cui mi hanno fatto sdraiare e avvolgo le braccia attorno al collo di Benjamin che mi sta abbracciando. Le lacrime intanto scendono dai nostri occhi, mentre ci facciamo gli auguri a vicenda per essere diventati genitori.

Finché io e te abbiamo noi ||Benjamin Mascolo|| #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora