Quante stelline al capitolo? 😘
Questo capitolo lo amo, mi piace un sacco, forse è l'unico che adoro di tutta la storia che ho scritto. Buona lettura😘
La mattina dopo a svegliarmi è un'improvviso attacco di nausea che mi costringe a scendere dal letto e a correre in bagno. Questa maledetta influenza mi sta lasciando senza forze. Rigetto il contenuto del mio stomaco nel water piegandomi su me stessa, fin quando non sento una mano posarsi sulla mia fronte e un braccio circondarmi la vita.
Non mi sono nemmeno resa conto che in casa non sono da sola e che il mio nipotino non ha dormito nel letto insieme a me. Ieri sera mi sono addormentata mentre parlavo con Benjamin e poi il vuoto totale.
Quando smetto di vomitare mi accascio sulle piastrelle fredde del bagno asciugandomi la bocca con il dorso della mano, proprio come ho fatto ieri.
"Non guardarmi" dico mettendomi le mani sul viso per la vergogna. Non voglio che Benjamin mi veda in queste condizioni. "Vai via" aggiungo spingendolo per farlo allontanare visto che si è seduto assieme a me sul pavimento.
"Io non vado da nessuna parte" mi dice alzando il mio viso mettendo due dita sotto il mio mento in modo che i miei occhi incontrano i suoi.
Dai suoi capelli scompigliati e i suoi occhi ancora assonnati deduco che è rimasto qui per la notte, viste le mie pessime condizioni, e che stava dormendo. "Non vergognarti di me perché per me sei bellissima anche così" aggiunge prima di stamparmi un bacio sulla fronte e asciugare con i pollici le lacrime che sono scese a causa dello sforzo.
Il suo sguardo si abbassa sulle mie labbra, mi è abbastanza chiaro quello che vuole fare, e nonostante lo desidero anch'io con tutta me stessa non posso farlo. Non dopo aver vomitato. Mi fa schifo soltanto il pensiero.
"Farò tardi all'università" dico mettendogli una mano sul petto per allontanarlo da me prima di alzarmi e legarmi i capelli i capelli in una coda.
Inizio a spazzolarmi i denti nel tentativo di togliere il saporaccio dalla mia bocca. "Sono le 6 e mezzo di mattina, Giulia. Le tue lezioni non iniziano prima delle nove e ad ogni modo non mi sembra il caso che tu ci vada viste le tue condizioni" alzo un sopracciglio alle sue parole. Non sono stupita dal fatto che conosce gli orari delle mie lezioni all'università, ma da quello che ha detto dopo.
Non prendo ordini da nessuno, tanto meno ascolto ciò che gli altri mi dicono di fare, sono talmente autonoma da riuscire a decidere se sono in grado o meno di andare a bisogno. Non ho bisogno della sua valutazione e a parte il fastidio allo stomaco che sento sto molto meglio rispetto a ieri. E sono sicura del fatto che riesco ad assistere a due misere ore di lezione.
"Non sei mio padre" alzo gli occhi al cielo per fargli capire quanto sono infastidita dalle sue parole e dopo essermi sciacquata i denti esco dal bagno per andare a cercare Lorenzo.
Lo trovo che ancora dorme nel lettino di fianco alla camera in cui ho dormito io e mentre mi avvicino non fare a meno di pensare al fatto che probabilmente Benjamin è rimasto a dormire qui con lui per non disturbarmi. Sono una stupida a trattarlo male quando in realtà lui vuole soltanto il mio bene, si sta prendendo cura di me nonostante tutto e io lo ripago in questo modo. Sento le lacrime salirmi agli occhi ma mi sforzo di non farle scendere sul mio viso perché lui potrebbe entrare da un momento all'altro.
"Ziaaa" dice Lorenzo con la voce impastata di sonno quando si accorge della mia presenza accanto a lui. Gli accarezzo il viso augurandogli il buongiorno prima che lui stesso mi metta le braccia al collo e mi tiri in un abbraccio. La conferma al mio precedente sospetto arriva nel momento in cui -straiandomi con Loris nel lettino- sento in modo forte l'odore di Benji. Ho dormito così tante volte con lui che quest'odore mi è più familiare, quasi come se fosse parte di me. "Ti senti bene?" mi chiede subito dopo stampandomi un bacio sulla guancia e sorriso per il suo gesto. È troppo tenero!
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Finché io e te abbiamo noi ||Benjamin Mascolo|| #wattys2019
RomanceSequel di Amarsi e Perdersi ||BENJAMIN MASCOLO|| DAL PROLOGO: "Non vale la pena litigare perchè tanto mio figlio si chiamerà come mio nonno, Bryan" mi volto di scatto verso il mio ragazzo con gli occhi sgranati dalla sorpresa. Quando avrebbe deciso...