CAPITOLO 75

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Lorenzo's Pov

Il dottore che solo pochi minuti prima voleva spegnere ogni macchinario che tenenva in vita la mia Giulia ci fa uscire dalla stanza per poterle fare i controlli. Anche se non sono completamente d'accordo nel lasciarla nelle sue mani, con un sospiro esco fuori e aspetto che finiscano per poter tornare da lei.

Ho così tante cose da dirle, ho così tanta voglia di riabbracciarla e di portarla a vedere il mare che non riesco a stare fermo.

Cammino avanti e indietro nel corridoio della sala d'attesa, fremendo dalla voglia di rientrare da lei, dopo quasi dieci giorni che mi ha privato di vedere i suoi bellissimi occhi e di sentire la sua voce. Ho davvero avuto paura di perderla!

Nel sapere che si è svegliata, che è andato tutto nel migliore dei modi mi fa sentire una marea di sensazioni che non so decidere quale prevale di più. Di sicuro sono felice.

Mi appoggio al muro con la schiena, alzo la testa verso il soffitto, e lascio uscire una lacrima dal mio occhi. Giulia è sveglia. Non potevo chiedere regalo migliore.

"È morto!" dice Vincenzo, facendomi asciugare velocemente la lacrima che stava scivolando sulla mia guancia.

"Chi è morto?" chiedo, aggrottando la fronte. Perché in questo momento si preoccupa di qualcuno che è morto? Giulia è sveglia, dovremmo essere contenti per questo, e non pensare agli altri.

"Lucas, il ragazzo che vi ha investiti" dice Vincenzo, portando i suoi occhi nei miei, e sento subito la rabbia montarmi dentro al ricordo dell'altra notte.

Quel bastardo stava guidando contromano sull'autostrada e ha rischiato di uccidere me e la mia migliore amica. Cosa cazzo può fregarmene che è morto? Ha avuto la fine che si meritava!

"Beh, non me ne fotte un cazzo" sbotto, infastidito da quello che mi ha appena detto.

"E Benjamin?" chiede sua madre con la preoccupazione negli occhi.

"Si sta riprendendo e vorrebbe venire a salutare Giulia" risponde Vincenzo, spostando gli occhi nella mia direzione per valutare la mia reazione.

I miei pugni sono stretti lungo i fianchi. "Non esiste" dico, lanciandogli un'occhiataccia, parlando prima che qualcun altro possa intervenire. Benjamin stava in macchina con quel Lucas quando è successo l'incidente. Non voglio vederlo, né sentirlo nominare per nessuna ragione al mondo, e di sicuro non gli permetterò di avvicinarsi a Giulia. Non mentre lei è in un reparto di terapia intensiva. Non mentre lei è ancora frastornata da un coma durato dieci lunghissimi giorni.

"Loris, tesoro, capisco che sei arrabbiato per quello che è successo, ma lui non ha colpe" sua mamma mi mette una mano sulla spalla nel tentativo di farmi calmare. "Non era lui alla guida e non poteva sapere cosa sarebbe successo o che in quella macchina ci sareste stati voi" continua e io scuoto la testa, nel tentativo di togliermi dalla mente quelle orribili immagini che si ripetono nella mia mente.

"Poteva esserci chiunque altro al nostro posto e poteva finire in tragedia" le dico.

Se quella notte la loro macchina non si scontrava con la nostra l'avrebbe fatto con un'altra e la situazione sarebbe stata la stessa, se non più grave. Non posso permettergli di vedere Giulia. Non dopo avermela quasi uccisa.

"Ma non è successo, per fortuna" dice ancora sua mamma. Ora mi sta accarezzando la guancia e intrappola i miei occhi nei suoi. "Siete entrambi vivi e, anche se non posso dire la stessa cosa per loro, dovresti solo essere felice per questo" continua, ma io scuoto la testa con decisione.

"Non deve avvicinarsi a Giulia" dico con fermezza. "Per quello che mi riguarda può tornarsene dove se ne è stato per tutti questi anni" aggiungo, allontanandomi dal suo tocco.

Finché io e te abbiamo noi ||Benjamin Mascolo|| #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora