CAPITOLO 64

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Benjamin's pov

Un mese. È già passato un mese dalla nascita di mio figlio e tutta questa situazione mi sembra irreale. Non ho ancora realizzato a pieno il fatto che ormai sono papà, però allo stesso tempo il solo pensiero mi fa sentire una persona nuova. Una persona più grande e con molte più responsabilità. Abbiamo ricevuto aiuto da parte di tutti i nostri amici e i nostri genitori che ci sono stati vicini in ogni momento. Giulia ha ancora l'ossessione di controllare Bryan ogni secondo e di uccidere chiunque gli si avvicini, ma stiamo lavorando su questa cosa e spero che riuscirà a superarla perché nostro figlio non ce lo toglierà nessuno. Tanto meno gli faranno del male perché sarò io il primo a non permetterlo.

La mia ragazza si è addormentata da qualche minuto fa, stanotte Bryan non ha fatto altro che piangere e non ci ha fatti dormire, e naturalmente ora che lei dorme lui si è svegliato. Prima che possa iniziare a piangere come un matto lo prendo in braccio da dentro il passeggino e me lo porto in camera da letto. Chiudo la porta dopo averlo messo sul materasso e mi siedo accanto a lui con in mano la mia chitarra.

Inizio a strimpellare qualcosa e nel frattempo spero anche di riuscire a finire di scrivere la canzone che sto scrivendo su mio figlio. Suono gli accordo che ho già scritto e vedo Bryan completamente preso dalla melodia. Per fortuna non piange, si limita soltanto a muoversi e a sorridere di tanto in tanto.

Ho già capito che quando sarà grande farà il mio stesso mestiere. Gli insegnerò a suonare la chitarra già da piccolino come gli insegnerò tantissime altre cose.

"Ti piace, tesoro?" chiedo a Bryan è lui in tutta risposta fa un verso, simile ad un urletto, che io prendo come un risposta positiva visto che sorride. "Questa è per te" aggiungo, continuando a pizzicare le corde della chitarra, creando così la melodia che avevo in mente. "Il testo è da finire, però parla di te e di quanto hai cambiato la mia vita da quando sei nato" sono consapevole del fatto che Bryan non mi risponderà mai, è ancora troppo presto per farlo, però sono sicuro del fatto che mi capisca, quindi non mi sento assolutamente un coglione mentre parlo con lui.

Quando finisco di suonare gli ultimi accordi della canzone mi rendo conto del fatto che mio figlio non ha la minima intenzione di chiudere occhio. Lo vedo abbastanza carico e dagli occhietti furbi che ha so che questo mascalzone ci darà del filo da torcere. Già sta iniziando a fare i capricci dopo un mese di vita, figuriamoci come diventerà tra qualche anno. Mi diventeranno i capelli bianchi prima del tempo, già lo so. Ed è tutta colpa di Giulia che lo vizia. No, non è vero. È anche mia, soprattutto mia. Quando deve dormire, o anche mentre dorme, mi piace tenerlo in braccio e lei rompe sempre dicendo che poi si impara in quel modo e quando sarà più grande sarà difficile farlo addormentare così. È troppo bello tenerlo in braccio, averlo pelle contro pelle, perciò non la ascolto mai e poi va sempre a finire che mi tiene il muso.

Cosa che non dura molto perché le è impossibile resistermi. Dai ammettiamolo, chi riuscirebbe mai a resistermi? No vabbè, mi sto vantando da solo e ora inizio a captare i primi segnali di disagio. Tutti dovuti a causa di Bryan che la notte non ci fa dormire.

Tento di suonare una vecchia ninna nanna, di cui alcuni accordi sono costretto ad inventarmi perché non me li ricordo, ma anziché far scendere il sonno su mio figlio, ottengo l'effetto contrario.

Scoppia a piangere.

Decido di lasciar perdere e mi stendo sul letto accanto a lui.

"Adesso papà di farà divertire senza fracassarti i coglioni perché tanto ho capito che non hai nessuna intenzione di dormire" dico mentre sfilo dalla tasca dei miei pantaloncini il cellulare.

Do un bacio sul naso di Bryan prima di aprire la galleria del mio cellulare su cui ho scaricato alcuni video di canzoni per bambini. L'altro giorno Giulia glieli stava facendo guardare sul computer e sembrava abbastanza preso da quello che stava guardando, quindi per farlo stare tranquillo tento questa via.

Finché io e te abbiamo noi ||Benjamin Mascolo|| #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora