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Guardo Lorenzo, accanto a me, mentre si guarda attorno come se fosse spaesato. Eppure siamo stati un sacco di volte qui, insieme, questa è la città che abbiamo sempre sognato. La città in cui avevamo progettato di venire a vivere, di ricominciare una nuova vita. Ed io l'ho fatto, ma senza di lui perché pensavo fosse morto fino a dieci minuti fa. Ora che ce l'ho davanti e che ho avuto la prova che lui non è solo frutto della mia immaginazione, non so più cosa pensare. Ho passato quattro anni credendolo morto ed ora scopro che in realtà ho vissuto tutto questo tempo in una convinzione che non corrisponde alla realtà. Lorenzo è vivo. Vorrei urlare, saltargli addosso per sentire di nuovo il calore delle sue braccia, e invece me ne rimango seduta ad osservarlo come se fosse un'apparizione divina.
"Devo ammettere che di fantasia ne hai, eh?" dice d'un tratto, tornando a guardarmi negli occhi, e il verde delle sue iridi per poco non mi fa mancare il respiro.
Aggrotto le sopracciglia perché non ho la più palloda idea di cosa stia parlando. Ho fantasia? Ma che cavolo sta dicendo? "Lori, com'è possibile tutto questo?" gli chiedo, indicandolo perché ancora non credo al fatto che lui sia veramente qui con me.
"Devi aver sbattuto forte la testa" fa spallucce, rispondendomi, e la sua affermazione mi lascia ancora più confusa. Io non ho sbattuto la testa. É lui che è resuscitato.
"Io ti ho visto morire davanti agli occhi, ti ho visto morto in una fottuta bara, ho pianto al tuo funerale" dico, mentre sento i miei occhi inumidirsi e un brivido salire lungo la mia schiena al ricordo di quello che è successo anmi fa.
"La situazione è più grave del previsto" dice in un sussurro, come se non volesse farsi sentire da me. "Vieni qui" mi afferra le mani e mi tira verso di lui, facendomi sedere sulle sue gambe.
La prima cosa che faccio è alzare una mano verso il suo viso e ne traccio i contorni. Mi è mancato cosi tanto sentire la sua pelle a contatto con la mia. Mi sono mancati i suoi occhi verdi. Mi sono mancati i suoi sorrisi, i tratti dolci del suo viso, il suono della sua voce. Mi è mancato lui.
"Non so vivere senza di te" gli dico, lasciando uscire dai miei occhi una lacrima che Lorenzo cattura immediatamente con il suo dito.
"Nemmeno io so vivere senza di te, piccola" mi dice e i suoi occhi brillano. "Per questo devi venire con me. Dobbiamo andare via di qua" aggiunge, accarezzandomi la guancia. I suoo occhi non lasciano i miei.
"Non posso lasciare tutto questo, Loris" dico, indicando ciò che ci circonda. "Non posso abbandonare Benjamin, mio figlio, la mia vita" continuo, voltandomi a guardare Bryan, ma né lui né Lucas sono più qui. Sto per allarmarmi, però mi tranquillizzo nell'istante in cui mi rendo conto che probabilmente il mio amico ha voluto lasciarmi da sola con Lorenzo.
"Invece puoi, Giulia" mi dice Lorenzo. "Questa non è la vita che tu vuoi" scuote la testa, come se fosse sicuro delle sue parole.
"Invece si. Non potrei desiderare di meglio" dico, fermamente convinta delle mie parole.
"Ah quindi tu sei felice così?" mi chiede, guardandomi negli occhi, e se mi guarda così io mi sento nuda di fronte a lui.
"Certo, ho tutto quello che ho sempre desiderato" rispondo perché non potrei chiedere qualcosa di più.
"Appunto" dice, sbuffando. "Non ti manca proprio niente?" mi chiede subito dopo.
"Mi mancavi tu, ma adesso sei tornato e non potrei essere più felice di così" rispondo, buttandogli le braccia al collo e lo stringo in un abbraccio che mi ripara subito il cuore. Adesso mi sento bene. La sua presenza ha ricucito quella ferita che anno fa si era aperta, conseguenza della sua morte, e davvero non potrei desiderare che la mia vita fosse migliore di così.
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Finché io e te abbiamo noi ||Benjamin Mascolo|| #wattys2019
RomanceSequel di Amarsi e Perdersi ||BENJAMIN MASCOLO|| DAL PROLOGO: "Non vale la pena litigare perchè tanto mio figlio si chiamerà come mio nonno, Bryan" mi volto di scatto verso il mio ragazzo con gli occhi sgranati dalla sorpresa. Quando avrebbe deciso...