Fa un caldo tremendo, nonostante il tempo sia un pò nuvoloso e il fatto di avere una pancia enorme non mi aiuta affatto. Ultimamente mi viene difficile fare anche la più banale delle cose. Per fortuna siamo quasi arrivati al termine di questa lunghissima gravidanza, sono stanca, e ogni giorno che passa non vedo l'ora che il mio bambino nasca per poterlo stringere tra le mie braccia. Mio e di Benjamin, ovvimente.
A proposito del mio fidanzato: è uscito di casa circa un quarto d'ora fa dicendomi di dover andare da una parte. Gli avevo detto che sarei andata con lui, visto che dopo l'ultima visita il dottore ha detto che la situazione è molto migliorata, ma non ha voluto sentir ragioni. Mi ha semplicemente detto che si tratta di una sorpresa per me e che devo starmene buona buona ad aspettare che ritorni. Io mi sto annoiando però.
Sono rimasta chiusa in casa talmente tanto tempo che ne conosco ogni minimo dettaglio e difetto. Proprio per questo motivo ho intenzione di cambiare alcune cose.
Per ammazzare il tempo, nell'attesa che Benjamin ritorni, vado nella camera degli ospiti dove due giorni fa abbiamo montato la culla per nostro figlio.
Al parto manca meno di un mese, e noi ci siamo già organizzati in tutto e per tutto, manca soltanto Bryan e poi possiamo finalmente dire che la famiglia è al completo. Non vediamo l'ora di averlo qui con noi.
Mi siedo sul letto, di fronte alla culla, immaginandomi un bambino che piange al suo interno o che dorme beatamente, visto che sarà ancora presto per metterlo qui dentro. Mi immagino un bimbo che somiglia al papà: con gli occhi azzurri e i capelli castani, la stessa forma del viso, la stessa forma del naso e la sua stessa bocca.
Benjamin è molto più bello di me, per questo motivo voglio che gli somigli. Non sono una di quelle mamma che si offendono quando le dicono che il proprio figlio somiglia al padre, anzi io spero che prenda tutto da lui. Tutto, a parte qualche tratto del suo carattere. Non che il mio sia migliore, eh!
Osservando la culla, più precisamente i vecchi pupazzetti miei e di Benji di quando eravamo piccoli, la mia attenzione viene catturata da uno di loro in modo particolare.
È un orsetto. L'orsetto che ho tatuato sul polso. L'orsetto che, anni prima, un'estate, Lorenzo mi aveva portato insieme ad una lettera che oltretutto ricordo a memoria.
In quel periodo i miei mi avevano messo in punizione per un motivo che non ricordo più e lui, nonostante tutto, faceva in modo di venirmi a trovare. È stato proprio quel giorno che gli ho dato il soprannome di Orso e lo ricorderò per il resto dei miei giorni.
Prima che possa rendermene conto ho il peluche in mano, apro la zip dietro la sua schiena e caccio fuori il pezzo di carta che avevo lasciato al suo interno.
Passo le dita su ogni parola scritta dal mio migliore amico e lo immagino seduto alla sua scrivania mentre la scrive.
"Ci faremo il primo tatuaggio assieme e poi ci tingeremo i capelli di blu, biondi e rosa e poi ritorneremo di nuovo del nostro colore naturale per poi cambiare di nuovo colore. Ci faremo tante foto insieme, le più pazze. Andremo al cinema e ti ruberò tutti i pop corn e commenterò ogni battuta. Compreremo insieme i vestiti e mi metterò a ridere quando ti vedrò camminare sui tacchi. Sceglieremo i regali di Natale insieme e faremo gli scherzi più bastardi in giro. Andremo in giro con la pioggia e con i tuoni che spaccano l'asfalto, io e te, e tenendoci per mano ci metteremo a correre in mezzo al traffico per non bagnarci. Andremo al Mc e ci abbufferemo come maiali, staremo in macchina col volume della musica al massimo a cantare a squarciagola. Il sabato guarderemo puntate su puntate di serie tv per poi addormentarci col computer sulle gambe. E noi aspetteremo per tutto questo, no? Perché noi ne valiamo la pena. Ricordi? Io con te e tu con me ♡"
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Finché io e te abbiamo noi ||Benjamin Mascolo|| #wattys2019
RomanceSequel di Amarsi e Perdersi ||BENJAMIN MASCOLO|| DAL PROLOGO: "Non vale la pena litigare perchè tanto mio figlio si chiamerà come mio nonno, Bryan" mi volto di scatto verso il mio ragazzo con gli occhi sgranati dalla sorpresa. Quando avrebbe deciso...