CAPITOLO 71

237 13 7
                                    

Mentre carico la lavastoviglie con i piatti sporchi mi muovo nervosamente per la cucina perchè ho bisogno di parlare con Benjamin, e devo farlo il prima possibile, altrimenti rischio di impazzire. Non so come iniziare il discorso, non so come aprire l'argomento, perchè non vorrei che iniziasse a pensare che ho le allucinazioni. Lorenzo è vivo, questa è una cosa ovvia, ma dobbiamo andarci piano perchè quando ai saprà in giro sarà un trauma per tutti. Non so cosa sia successo anni fa, non riesco a capire come fa ad essere vivo se l'ho visto morto tra le mie braccia, disteso in una bara bianca, e al suo funerale. Io ero lì in tutte e tre le situazioni, proprio per questo motivo mi sembra una cosa assurda. D'altraparte non voglio nemmeno cercare una giustificazione perchè non me ne importa niente, la sola cosa che mi interessa è riaverlo qui con me ancora una volta. Certo, ne parleremo e mi spiegherà il motivo per cui è stato via da me per tutto questo tempo, dopodichè ho intenzione di recuperare il tempo che abbiamo perso.

"Giulia, ma stai bene?" la voce di Benjamin mi fa spaventare e il mio cuore accelera i battiti. Quando mi giro me lo ritrovo a pochissimi passi da me e mi porto una mano sul petto d'istinto.

"Mi hai fatta spaventare ma, si, sto bene" rispondo, tornando a mettere i piatti in lavatrice per evitare il suo sguardo.

Due mani che si avvolgono attorno alla mia vita da dietro mi fanno interrompere quello che sto facendo e arrivati a questo punto sono costretta a dovergliene parlare. Meglio farlo adesso e arrivare subito al nocciolo della questione, senza girarci troppo attorno, così evito malcontenti.

"Ti conosco troppo bene per sapere che c'è qualcosa che ti turba" mi dice, poggiando le labbra sul mio collo e faccio uscire dalla mia bocca un sospiro che non riesco a trattenere. "Vorrei che me ne parlassi perchè è da tutta la sera che eviti il mio sguardo e questa cosa non mi piace per niente" aggiunge e mi giro verso di lui per poterlo guardare negli occhi.

È vero, ho evitato il suo sguardo, ma lui non è che ha fatto qualcosa per mostrarmi retta. È tornato a casa più nervoso di quando era uscito questo pomeriggio, si è chiuso in bagno a farsi la doccia e poi si è seduto direttamente a tavola. Non ha degnato di una minima attenzione neanche Bryan che in tutta questa situazione non c'entra nulla. E nemmeno io. Che colpa ne ho se Arianna è passata di qui proprio mentre Federico stava venendo con un'altra? Magari ora anche lui pensa che abbia organizzato tutto io, quando in realtà non ne sapevo niente.

"È una questione molto delicata e non so come aprire l'argomento" dico, passandomi una mano sul viso. Ho solo voglia di piangere per liberarmi da tutto quello che mi frulla per la testa.

"Non starai mica pensando di lasciarmi, vero?" mi chiede, aggrottando le sopracciglia, e si allontana da me il tanto che basta da potermi guardare negli occhi.

"Nono" lo rassicuro, prendendogli le mani. Più o meno, aggiungo mentalmente perché non so se lasciarlo per un giorno equivale a quello che ha in mente lui.

"Vieni con me" mi dice Benji, portandomi con lui in salotto e mi fa sedere sul divano. Lui si accomoda al mio fianco, posando una mano sulla mia schiena. "Butta fuori tutto quello che hai dentro, brutto o bello che sia, perché purtroppo non ho ancora il superpotere di leggere nella mente" aggiunge. Il suo tono di voce è assolutamente calmo, non sembra arrabbiato o nervoso, ma so che dietro questa calma si nasconde una tempesta. Pronta ad arrivare quando meno me lo aspetto.

"Prima dimmi tu" gli dico, osservandolo con la coda dell'occhio, mentre ho lo sguardo fisso in un punto non preciso della stanza.

"Non ti ho tradita con nessuna" si butta avanti, pensando sicuramente che il mio comportamento strano sia dovuto a questo.

"Non intendevo questo" dico, alzando gli occhi al cielo. "So che oggi sei andato da Fede, anzi lo immagino, e visto che sei arrivato incazzato vorrei sapere cos'è successo tra di voi" continuo.

Finché io e te abbiamo noi ||Benjamin Mascolo|| #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora