Dakota 37

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Quel giorno a lavoro fu stressante. Io ero irritabile per la perdita di sonno e tutto il resto, ma anche James non era di aiuto a nessuno: guardava in cagnesco chiunque mi guardasse troppo o riprendeva con troppa insistenza. Sam era molto comprensiva, era stata una fortuna per lei che la nostra relazione fosse cominciata l'ultima settimana di riprese, o avrebbe veramente dato di matto. Ma sapevamo che per i sequel ne avremmo visto veramente delle belle. James era troppo possessivo nei miei confronti, la cosa mi piaceva molto, ma non era positivo a lavoro. Io ero solo sua, ed era una sensazione incredibilmente favolosa. Mi faceva sentire raggiante e sicura di me, come mai lo ero stata. Quell'uomo meraviglioso amava solo me, mi desiderava follemente e non poteva vivere senza di me. Mi sentivo euforica e preziosa per lui. Una sensazione divina! Speravo che anche James avesse capito bene quanto lui era essenziale per me. Volevo che provasse ciò che lui mi faceva provare. Era davvero necessario per me che lui stesse bene e fosse felice e sereno. Sapevo già che con la sua nuova famiglia non lo era, perciò almeno con me doveva esserlo. Ma ogni volta che sorrideva sereno e con infinito amore, avevo quella certezza e mi rassicuravo.
Inutile dirvi che arrivammo all'ultima notte insieme. Gli altri due giorni erano volati, tra il fare l'amore, coccolarci e parlare anche di stupidaggini, giusto per alleggerire la tensione che via via cresceva, per l'ultima notte. Eravamo a letto, avevamo finito di fare l'amore e lui mi teneva stretta al suo petto, accarezzandomi piano i capelli, mentre io giocavo con i peli del suo petto, dandogli qualche volta dei leggeri bacetti, facendolo sorridere. Ma sentivo che era teso, c'era qualcosa che lo turbava, facendomi sentire un forte nodo alla bocca dello stomaco. Se mi avesse detto che ora non ci saremmo più potuti rivedere per via di sua figlia, io l'avrei accettato senza battere ciglio. Sapevo fin dall'inizio dove mi ero cacciata: era un uomo sposato da poco e aveva avuto una bambina da poco. Aveva dei doveri a cui non poteva tirarsi indietro e anche se io ne sarei morta, volevo la sua felicità e tranquillità interiore, prima ancora della mia.
Il mio amore per lui era troppo grande, persino più di quello per me stessa. Questo era un dono che lui mi aveva fatto e che io non pensavo avrei mai potuto avere. Mi morsi il labbro inferiore, sentendomi improvvisamente svuotata, spaventata, sul bordo di un precipizio, dove non ci sarebbe stata più luce. Ansimai forte, avevo una paura fottuta di vivere senza di lui e il suo amore immenso nei miei confronti. James subito mi prese il capo, ci fissammo entrambi intensamente, per un tempo incalcolabile. Non c'era bisogno che parlassimo. I nostri occhi e le nostre anime parlavano per noi. Ci appartenevamo, avevamo bisogno l'uno dall'altro. Il destino ci aveva giocato un brutto tiro, ci aveva fatto incontrare nel momento sbagliato. Se solo ci fossimo incontrati qualche mesetto prima, niente e nessuno ci avrebbe più divisi. Ma purtroppo eravamo costretti a combattere per appartenerci completamente. Lo vidi prendere un respiro profondo, come per farsi coraggio, ma già percepivo la tensione nel suo corpo muscoloso. -《Lo sai che a noi non serve un contratto o una fede al dito per appartenerci, vero? - Mormorava serio, mentre io annuivo emozionata. -Quello che ci lega è qualcosa di molto più profondo e intimo. Nessuno può contaminarlo o distruggerlo. Tuttavia, mi piacerebbe molto sposarti e portarti nel mio mondo, o se vuoi verrò io da te. Non m'importa. L'unica cosa che conta veramente per me, è stare sempre con te, perché quando sono con te, mi sento a casa.》-《Oh James. - Subito mi feci ad un millimetro dalle sue labbra. - Anche per me è così.》Lo baciai con foga, piena di disperazione ed esigenza. La mia lingua danzava sensualmente con la sua, gliela succhiavo e gli mordevo piano il labbro inferiore, fino a succhiarglielo con una carnalità che ancora non avevo mai sperimentato in vita mia. Lo desideravo con tutte le mie forze. Avevo iniziato a tirargli dolcemente i capelli, chiarendogli bene le mie intenzioni, (ormai era diventato il mio modo per fargli capire che lo volevo) e lui iniziò subito ad ansimare e spingendomi con la schiena sul materasso, mettendosi sopra di me. Aveva cominciato a stuzzicarmi con la bocca un capezzolo e con il pollice e l'indice l'altro, facendomi gemere e rafforzare la presa sui suoi capelli. Adoravo il forte suono del suo respiro, era come se lottasse per resistere, resistere per me. Il suo membro era già duro e grosso, che pulsava sul mio fianco, non potevo più farne a meno, anche se ero troppo stretta per lui, era perfetto. Amavo quella sensazione di forte sfregamento nella mia intimità e il suo seme caldo che mi riempiva fino in fondo. Amavo anche i suoi muscoli, ben definiti, che modellavano bene con il mio piccolo fisico longilineo, ogni sua forma copriva ogni mio angolo, come un incastro combaciavano alla perfezione. Anche i nostri corpi erano fatti per essere uniti, come se fossero stati creati appositamente per quell'unico scopo. -《James?》Gemetti quasi in una supplica, lui mollo il capezzolo, guardandomi ansioso. -《Dimmi.》La sua bellissima voce profonda e calda, uscì ansimante, procurandomi un forte brivido e rendendomi ancora più bagnata di quanto già non lo fossi. -《Fa l'amore con me. Ti prego.》La mia voce uscii come un lamento disperato. -《Pensavo che lo stessimo facendo.》Mi fissava confuso, immobile. -《No. Niente preliminari. Voglio solo te. Il tuo viso a toccare al mio. Il tuo pene dentro la mia vagina, mentre ci respiriamo e basta. Voglio solo questo James, ti prego.》Lui si avvicinò al mio viso, ansimante e guardandomi con gli occhi lucidi, di una brillantezza indefinita. Sembravano due gemme preziose e mi fissava come se mi stesse vedendo per la prima volta. Mi sentii divampare un incendio dentro, volevo che si fondesse con me, in modo da non distinguere più i nostri corpi. Dove iniziavo io, finiva lui. Completamente plasmati, la stessa carne calda, fino all'unione indissolubile delle nostre anime. -《Amore mio.》Mi sussurrò quasi senza respiro, accarezzandomi la guancia con amore, procurandomi dei brividi in tutto il corpo. Era la prima volta che mi chiamava in quel modo e mi sentivo invasa da un calore intenso, che mi fluiva dentro le vene, nel sangue e anche la mia intimità si contrasse per il piacere di quelle parole calde. -《Voglio darti sempre tutto quello che desideri. Voglio darti tutto me stesso.》Il tono in cui lo disse era intimo e delicato, mi emozionò, facendomi venire la pelle d'oca.

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