Jamie 86

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Feci il numero di mio padre e aspettai. -《Jamie. Va tutto bene?》Mi rispose un po' ansioso. -《Si, tranquillo. Come sta Dulcie?》Sussurrai piano, non volevo svegliare la mia piccolina. -《Sta bene. Amelia è passata a prendersela dopo qualche ora che te ne sei andato. Ha pianto un po' e poi si è calmata. Dio!Quella donna non è in grado di fare la madre.》Capivo perfettamente e sbuffai un po' al pensiero di cosa avrebbe combinato a mia figlia durante la mia assenza. -《Non dirlo a me.》Risposi spazientito. -《Jamie, hai mai pensato di chiedere l'affidamento? Lei non si comporta da madre e tu sei molto presente. Il giudice potrebbe essere dalla tua e tu non dovresti pagare quella grossa cifra. La bambina vivrebbe con te e non dovresti neanche passarle gli alimenti. Così il giudice potrebbe invitare quella donna a trovarsi un lavoro. E tu vivresti più sereno. Ci hai pensato?》Se ci avevo pensato? Ovviamente sì. Ma poi facevo marcia indietro al pensiero della reazione di Dakota. Non avevo dubbi che l'avrebbe trattata meglio di sua madre, ma era sempre figlia di un'altra donna. Per quanto lei si dimostrasse amorevole e comprensiva, sapevo che sarebbe stato chiederle troppo. Non riuscivo a dimenticare la reazione di qualche giorno fa, al fatto che avesse capitolato che io mi ero legato a mia figlia. L'aveva ferita. Aveva creduto che io amassi più Dulcie che non lei. No. Era davvero impossibile come situazione. Avrei aspettato. Alla fine sarei riuscito a farmi venire qualche idea migliore. -《Jamie? Ci sei ancora?》Mio padre mi riportò al presente. -《Si, sono ancora qui. Comunque non preoccuparti, troverò una soluzione più appropriata. Non posso chiedere così tanto a Dakota. L'amo troppo, non voglio nè ferirla, nè farla sentire meno importante.》
-《Non si tratterebbe di nessuna delle due cose Jamie. Dulcie è tua figlia e lei lo sa bene. Se ti ama lo accetterà per amor tuo, senza farti pressioni. Mi hai detto tu che è una persona amorevole.》Capivo perfettamente il ragionamento di mio padre, non faceva una piega. Ma lui non poteva capire il forte sentimento che legava me e Dakota. Era troppo intenso e profondo. Ma infondo non potevo pretendere tanto. -《Il problema è proprio questo papà. - Incominciai a spiegargli con molta tolleranza. - Dakota è troppo amorevole e comprensiva. Tratterebbe mia figlia come sua e non le farebbe mancare mai niente. Non mi farebbe pesare mai nulla, appunto perché mi ama molto. E lo farebbe soffrendo in silenzio. Ne soffrirebbe perché non è bello vedere l'uomo che ami com tutta te stessa amare la figlia di un'altra donna. E il problema è che io non potrei sopportarlo. Non sopporterei che lei sacrificherebbe la sua felicità per me. La cosa che amo di più in assoluto di Dakota e la sua schiettezza e onestà e questo la porterebbe a mentirmi per amore. Non sono disposto a fare questo sacrificio. - Feci una pausa, prendendo un lungo respiro, mio padre mi ascoltava in silenzio. - Vedi papà... è complicato. Spiegare quello che noi proviamo l'uno per l'altro è... Impossibile. È troppo profondo e intenso. Vogliamo l'uno il benessere dell'altro. Non potrei mai essere felice se lei non lo è completamente o se finge di esserlo per me. A quel punto per me non sarebbe più amore, ma solo illusione.》-《Jamie... - Sentii la voce di mio padre commossa. - Se tua madre potesse sentirti ora... sarebbe orgogliosa di te.》-《Oh papà...》Mi commossi anch'io. -《Io non ho mai provato niente di simile, figlio mio. Sì, amavo tua madre sopra ogni cosa. Ma tu hai detto delle cose... così belle. Faresti qualunque cosa per lei. - Annuii col capo, come se potesse vedermi, mentre piangevo silenziosamente. - Tua madre ti consiglierebbe di non fartela scappare, di sposarla alla svelta e di farci subito un figlio.》-《È proprio quello che ho intenzione di fare.》Ridemmo un attimo, tirai su col naso e mi asciugai gli occhi. -《Ti voglio bene papà. E... grazie. Per tutto il tuo sostegno e per tutto quello che fai e hai sempre fatto per me. Molto probabilmente tu mi avresti amato così tanto da mettermi al primo posto. Ma io non sono perfetto come te e proprio non ci riesco a mettere davanti alla mia Dakota mia figlia. Chiamami debole o meschino... ma proprio non ci riesco. L'amore che provo per lei... mi fa un male bestiale. Non posso più vivere senza di lei.》Lo sentii respirare forte. -《Jamie ti voglio bene anch'io. Moltissimo. E davvero. Ho capito i tuoi sentimenti per la tua donna. Non ti giudico, credimi. Per me non sei nè meschino nè debole. Anzi sei molto forte e coraggioso. Ti ammiro. Il coraggio non si dimostra seguendo la strada più facile, ma percorrendo il sentiero più tortuoso. E comunque io non sono perfetto. Anch'io ho fatto i miei errori e molto probabilmente se anch'io fossi al tuo posto e avessi provato un sentimento così forte, mi sarei comportato uguale. Quindi lotta. Con le unghie e con i denti per la tua Americana. Alla fine dopo la salita,c'è sempre la discesa.》Feci un sorriso sollevato. -《Comunque grazie. E quando puoi va a dare un occhiata a mia figlia, non vorrei che la uccidesse. Non so ancora quanto mi fermo. Ma di sicuro non partirò presto. Credo che mi fermerò qualche settimana.》 -《Non preoccuparti la terrò d'occhio. Goditi il tuo amore e salutamela, la tua bella Americana.》Sorrisi divertito. -《Lo farò. A presto.》Non smettevo di sorridere a come l'aveva chiamata mio padre. Se io per la sua famiglia ero "L'Inglese", lei era l'Americana. La mia bellissima Americana. In una frazione di secondi che stavo per sciacquarmi il viso, i miei occhi caddero su un porta riviste, rimasi sconvolto nel vedere riviste su come prepararsi alla gravidanza, alla nascita, allattamento... ero letteralmente sconvolto, che ci facevano tutte quelle riviste lì? Poi sorrisi dolcemente. Voleva ancora un figlio nostro e si stava documentando come la solita maestrina qual'era. Mi sciacquai il viso e poi ritornai in camera. Dakota continuava a dormire tranquilla, tenendo stretto il mio cuscino. Era così dolce e piccola. Volevo fortemente un figlio da lei, non avevo fatto altro che ripensare ai nostri ultimi rapporti non protetti e avevo sperato che finalmente rimanesse incinta. Ripensai turbato alle riviste in bagno. Durante quei due mesi non le avevo chiesto niente, pensavo che dopotutto lei me lo avrebbe detto se fosse rimasta incinta. E se non me lo avesse voluto dire per evitare di dirmelo a distanza, preferendo farlo una volta che ci saremmo visti? Dio! Quanto lo desideravo. Lei si mosse, emettendo un mugolio, come una gattina, mettendosi a pancia in aria e sobbalzando un po' per il sedere ancora dolorante. Ero stato un brutto coglione. Avrei voluto prendermi a calci nel culo. -《Mmh... James...》Il suo lamento quasi disperato mi si riverberò dentro come un onda piena di tormento amoroso. Sentiva che non ero accanto a lei e soffriva la mia mancanza. Come eravamo potuti diventare così dipendenti l'uno dell'altro, fino a diventare una cosa sola? Subito mi fiondai al suo fianco attirandola nuovamente sul mio petto, annusandole i capelli e baciandole delicatamente la fronte. Dakota subito mise una coscia sopra di me e iniziò a strofinare il suo viso sul mio petto, come una bambina bisognosa. Mi fece venire la pelle d'oca e il desiderio di stringerla più forte a me, tanto l'amavo. -《Oh James... mi sei mancato così tanto.》La scrutai con attenzione, forse era sveglia e teneva gli occhi chiusi. -《Sono qui piccolina mia. Ti tengo stretta. Non vado da nessuna parte.》Mormorai rassicurandola. Ma lei non dava segni. Stava ancora dormendo. -《Mmh... James...》Rimasi stupito allo spettacolo a cui stavo assistendo: Dakota parlava nel sonno. Le baciai delicatamente la fronte, spostandole con delicatezza i capelli. Ero felice che io ero presente anche nei suoi sogni. Poi ascoltai qualcos'altro. -《James... lei è nostra figlia... sii... non è stupenda? Lei è la nostra bambina... è così bella e... preziosa...》Preziosa. Sicuramente lo sarebbe stata. La fissai con le lacrime che stavano di nuovo per traboccare. Potevo essere più cretino di così. Dakota aveva un sorrisetto dolce sul volto rilassato e le labbra carnose. Chissà che aspetto aveva nostra figlia. Quando si sarebbe svegliata glielo avrei chiesto, sperando che lei se ne ricordasse. Sorrisi come uno stupido, immaginandola biondina con gli occhi azzurri come i suoi. Sarei stato pazzo di lei, come della mamma. Il mio angelo e la mia... Preziosa. Sì l'avremmo chiamata Preziosa. Non avevo scelto il nome di Dulcie, era stata Amelia, ma ero abbastanza sicuro che Dakota mi avrebbe lasciato scegliere il nome della nostra bambina. -《James... devo dirti una cosa... sono incinta...》Disse toccandosi il ventre. Cristo Santissimo, benedetto!!

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