Dakota 82

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Erano passati due giorni in cui evitavo le sue chiamate insistenti e continue, alla fine poi si era arreso. La segreteria era strapiena dei suoi messaggi, anche in chat. Ma io non li leggevo, nè li ascoltavo. Ero molto ostinata. Mi aveva ferita troppo. E se non lo capiva... era davvero preoccupante. Se ne avrei letto o ascoltato anche uno... sarei risprofondata nell'abisso. Nel pomeriggio, durante la mia solita passeggiata con Zeppelin, mi sentii salutare. -《Ehi. Ciao.》Mi voltai e riconobbi quel ragazzo alto e magrissimo che qualche sera fa Blake mi aveva presentato. Non riuscivo a ricordarmi come si chiamasse. -《Ciao... Scusa, non ricordo come ti chiami.》Dissi sorridendo. Mi porse la mano. -《Ciao Dakota. Sono Matt, ci ha presentati Blake. Spero che almeno ti ricordi di me.》Sorrisi. Aveva detto a posta il mio nome per farmi capire che invece lui non se lo era dimenticato. Era proprio un classico della mossa del rimorchio, ma io non ci cascai. -《Si, mi ricordo di te. Vivi nei dintorni?》-《Stavo facendo quattro passi. Posso unirmi a voi?》Indicò Zeppelin. Lo trovai davvero buffo ed originale. -《Se ne hai voglia...》Esclamai con indifferenza. Andammo a prenderci due milkshake in un bar e parlammo di tutto e niente. Guarda caso era Inglese, ma ormai si era trasferito a New York, cantava nel suo gruppo dal 2011 ed era uno che si divertiva parecchio. Da come parlava, aveva fatto capire che i suoi gusti sessuali non avevano preferenze, ma aveva fatto capire che ora la sua preferenza ero io. Purtroppo per lui, non aveva speranza. -《Senti, vorrei chiarire subito un concetto. - Mostrai il mio anulare destro con ancora l'anello di James. Non ero riuscita a toglierlo. - Sono impegnata. E il mio uomo è molto possessivo.》Lui sorrise. -《Non lo vedo al tuo fianco però.》-《Perché vive ancora dall'altra parte dell'oceano. Ma a breve uno di noi due si trasferirà.》Esclamai con convinzione. Sapevo di aver mentito sul trasferimento imminente, ma non sapevo cosa avrei potuto rispondergli. -《Capisco. E dov'è che vive?》 -《Londra.》Dissi di getto e pentendomene subito. Nessuno doveva saperlo. Lui mi fissò un attimo con aria sospettosa, come se volesse dirmi qualcosa, ma non lo fece.
Forse aveva avuto un sospetto? Dopo qualche attimo mi fissò l'anello. -《Di sicuro quello non passa inosservato. È proprio un bel collare.》Lui era la terza persona che la vedeva in quel modo. Io m'indispettii. -《Non è un collare. È un impegno.》-《Appunto. È un grosso impegno. È un collare bello vistoso. E a quanto pare te lo ha stretto bene al collo. Dev'essere proprio un bel tipo, il tuo uomo.》 -《Si. Proprio un bel tipo. E ora forse è meglio che vada. Non voglio dargli un motivo per cui doversi infuriare.》Dissi in tono acido, alzandomi dalla sedia. -《E tu non dirglielo.》Mi disse sorridendo maliziosamente. Io gli feci un sorriso compassionevole e mi avviai fuori dal locale con lui alle calcagna. Neanche svoltai l'angolo che venni investita da continui flash. Fu colta dal panico, mentre Matt mi sussurrava nell'orecchio: -《Credo che adesso non ci sarà più bisogno che tu glielo dica. Lo vedrà con i suoi stessi occhi.》Un brivido di freddo mi percorse tutta la spina dorsale. Ero terrorizzata. Oddio! Potevo anche essere fortunata e non finire sul web o sulle cronache mondane. Non fu così. L'indomani mattina, appena sveglia, il caffè mi andò di traverso. Ero finita sul web, con un bel titolone: "Dakota Johnson e la sua nuova fiamma in giro per le strade di New York." Mi portai le mani ai capelli, quasi strappandomeli. La cosa inquietante e che nessuna chiamata di James faceva squillare il mio iPhone. Del resto a Londra era ancora notte. Anche se avevo dubbi che lui riuscisse realmente a dormire. Dopo un paio d'ore, ancora nessuna chiamata. Lì ormai era mattina inoltrata e qui pomeriggio. Mi avevano chiamato persino i miei amici, mia madre, persino mia nonna un po' agitata. Avevo tranquillizzato tutti, dicendo che era un conoscente. Ma ero davvero preoccupata per James. Contai fino a dieci e poi decisi che l'avrei chiamato. Il terrore s'impossessò di me quando fu la segreteria telefonica a rispondermi. Nelle ore successive riprovai all'infinito. Niente. Solo e sempre la segreteria. Iniziai a fumare, sempre più agitata. E se avesse cambiato numero? Dopotutto io l'avevo chiamato Jamie, gli avevo chiuso la chiamata in faccia e l'avevo lasciato sbattere per tre giorni di fila.
Chiamai la sua PR, ma lei confermò il numero che avevo io. Adesso il terrore crebbe a dismisura. E se avesse tentato dinuovo il suicidio?? Il panico era a mille. Iniziai a sudare freddo. Non sapevo a chi potessi rivolgermi per avere sue notizie, l'unica era quella di partire per Londra. Ma ero troppo terrorizzata. Iniziai a piangere. Provai con skype. Niente anche lì. Era scomparso. Mi buttai a terra sul parquet e singhiozzavo disperata, sotto gli occhi stupiti di Zeppelin.

Il suono del campanello mi svegliò dal sonno in cui ero sprofondata. Era insistente. Intuii che tale insistenza apparteneva a Blake, com'era solito fare. Chiusi dinuovo gli occhi e sbuffai in modo esasperato. Ci mancava pure la ramanzina di Blake. Come se già non ne avessi abbastanza. La mia vita era diventata un completo inferno. Erano le 10:30, avevo dormito come minimo tre ore, senza neanche toccare cibo. Il campanello non la smetteva. Aveva lasciato il dito incantato sul pulsante, rendendomi furiosa. -《Arrivo! Cazzo!》Urlai. Ma il suono non smetteva neanche di un attimo. Ora Blake stava davvero esagerando! Ma che cazzo! Non aveva mai suonato in modalità incantata, era davvero irritabile. -《Basta! Sto aprendo!》Mi avviavo come una zombie verso la porta.

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